FLASH! - FERMI TUTTI: NON E' VERO CHE LA MELONA NON CONTA NIENTE AL PUNTO DI ESSERE RELEGATA…
1 - AFFONDO DELLA CGIL “LA GIUNTA MARINO È AL CAPOLINEA”
Anna Rita Cillis per “La Repubblica – Roma”
«Continuare così non serve a niente ». Se non è una chiusura totale ci manca davvero molto poco : Claudio Di Berardino, numero uno della Cgil di Roma e Lazio, lancia l’ultimo messaggio al sindaco Ignazio Marino e alla Giunta. «Per portare la città fuori dall’impasse in cui è caduta con Mafia Capitale c’è bisogno di fare un lavoro comune, ognuno con i propri ruoli, autonomie e compiti e finora non abbiamo ricevuto risposte».
Ed è netto il segretario: «Il nostro mestiere è la contrattazione - rimarca - ma se non arriveranno delle risposte siamo pronti alla mobilitazione. Abbiamo bisogno di un’amministrazione all’altezza della sfida che viene lanciata .Per noi questa giunta ha terminato la sua spinta propulsiva e quindi continuare in questo modo non serve».
Tre i punti fondamentali per avviare una «profonda riforma» e che la Cgil ha voluto rimarcare ieri durante un incontro dal titolo inequivocabile come “Roma non può più aspettare”.
«Bisogna passare immediatamente dalle oltre 300 stazioni appaltanti ad un’unica stazione appaltante perché è sotto gli occhi che il sistema, così come l’inchiesta della procura ha messo in evidenza, è uno dei punti in cui si è generato il malaffare».
E poi, riforma della macchina amministrativa attraverso la contrattazione e «basta affidare appalti diretti sull’onda dell’emergenza». E ora, conclude il segretario della Cgil: «Giunta e partiti decidano il da farsi».
2 - L’AUT AUT DI SEL “ORA NUOVA FASE O DIMISSIONI”
Lorenzo D’Albergo per “La Repubblica – Roma”
L’apertura di una nuova fase per ottenere il placet dell’alleato numero uno. Ieri sera, nella sede del Tiburtino, i vertici di Sel si sono riuniti per decidere il futuro del partito in Campidoglio. Al termine dell’assemblea, la strada sembra essere tracciata. Per guadagnarsi di nuovo la fiducia (condizionata al raggiungimento di determinati obiettivi) della compagine di centrosinistra, il sindaco Ignazio Marino dovrà accettare una nuova parola chiave: discontinuità.
«Non possiamo consegnare Roma all’ignominia del commissariamento, a Di Battista o alla Meloni. La città è in affanno e bisogna definire e verificare un nuovo accordo con Marino su temi come la cultura, il decoro, il ruolo dei municipi e dei servizi sociali. Ci dovrà essere un calendario da rispettare e andranno sempre sentiti i cittadini», ha spiegato Massimiliano Smeriglio, vicegovernatore del Lazio.
IGNAZIO MARINO VERSIONE NERONE
Insomma: patti chiari, alleanza lunga. «Se il Pd investirà su una nuova fase, noi ci saremo – ha ribadito il coordinatore nazionale e deputato Nicola Fratoianni – altrimenti faremo valutazioni diverse». Tra cui un possibile azzeramento della giunta. «In quel caso - ha preannunciato il vicesindaco Luigi Nieri - sarei il primo a dare le dimissioni. Siamo in un vero terremoto e abbiamo trovato un miliardo di debiti. Dobbiamo ragionare su come si governa una città nella crisi». Nel corso dell’assemblea, la consigliera Imma Battaglia ha annunciato le dimissioni dalla presidenza della commissione Smart city.
3 - MAFIA CAPITALE. BINDI: PASSO INDIETRO MARINO SE EVITA SCIOGLIMENTO
alfonso sabella ignazio marino
(DIRE) - "Se ci fosse la consapevolezza che con una scelta politica si puo' evitare la vergogna dello scioglimento della capitale d'Italia per mafia, il sindaco e il Pd dovrebbero fare un passo indietro". Lo dice Rosy Bindi (Pd), presidente della commissione Antimafia, in un'intervista all'Espresso in edicola domani, dove aggiunge: "Comunque la situazione non puo' restare cosi' com'e'. Non si puo' interpretare un eventuale mancato scioglimento come un'assoluzione. Non si puo' dire: tutto a posto, non siamo inquinati. La politica deve immaginare soluzioni innovative".
ignazio marino e paolo emilio marchionneignazio marino
La soluzione? "Una sorta di 'amministrazione controllata'- spiega Bindi- non si scioglie il Comune, non si manda a casa il sindaco, ma si pongono condizioni molto stringenti e si nomina una commissione di garanzia che affianchi e controlli l'amministrazione con precise competenze tecniche". Un commissariamento della politica? "Al contrario: l'amministrazione eletta democraticamente resta al suo posto e la politica viene affiancata dagli organi dello Stato. Se io fossi il sindaco di Roma sarei la prima a chiederlo. Un bagno di umilta' sarebbe utile per tutti".
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