MA KI VE CONOSCE? - DOPO LO SCOPPIO DELLO SCANDALO EXPO SPARISCE DAL SITO LA FOTO DEL SEGRETARIO GENERALE ONU BAN KI-MOON - IMBARAZZO? PER L’ONU BISOGNA DARE SPAZIO ALL’EVENTO E NON ALLA PERSONA…

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Giampiero Gramaglia e Angela Vitaliano per il "Fatto quotidiano"

Sul sito ufficiale dell'Expo 2015, la pagina dell'Onu, dominata dallo slogan "Sfida fame zero - Uniti per un mondo sostenibile", ha un solo miserrimo Mi piace su Facebook. E non c'è la foto del segretario generale delle Nazioni Unite, il coreano Ban Ki-moon. In realtà, la foto c'era, ma è stata rimossa. Dopo lo scoppio della Tangentopoli dell'Expo. A rivelarlo, è Le Figaro.

L'espertissimo corrispondente del quotidiano francese, Richard Heuzé, dedica un servizio al "ritorno dei grandi scandali a vent'anni dall'operazione Mani Pulite" : un terremoto tale da indurre Ban, che la settimana scorsa era stato a Roma, accolto come si conviene "in pompa magna", a fare ritirare la propria foto dal sito dell'Expo.

AL TELEFONO con il Fatto, Heuzè, un'istituzione fra i corrispondenti esteri in Italia, conferma quanto scritto: una fonte affidabile gli ha detto che la foto c'era e che ne è stato chiesto il ritiro. Fonti dell'Expo confermano che l'immagine è stata rimossa su richiesta dell'Onu, "ma - affermano - per una loro politica informativa istituzionale che preferisce dare spazio all'evento e non alla persona".

Sulla pagina, ora, non c'è nessuna immagine, ma soltanto una pappardella che spiega il significato della partecipazione dell'Onu all'Expo. Ban è in viaggio in Europa, a Stoccolma. Ma, a New York, l'ufficio del portavoce del segretario dell'Onu risponde, dopo avere acquisito la necessaria documentazione: "Il sito in questione è dell'Expo, non dell'Onu.

È quindi gestito da loro ed è a loro che va rivolta la domanda, perché la responsabilità non è nostra". Insomma, il fatto sussiste: la foto c'era ed è stata tolta. Perché? E l'Expo dice per volere dell'Onu.

Quel che è certo è che la foto viene eliminata proprio dopo gli arresti per le mazzette dell'Expo, avvenuti giovedì 8 maggio. Il giorno prima, Ban, appena arrivato a Roma, dove si sarebbe poi trattenuto fino al 9, vedendo tutti quanti, Napolitano, Renzi, papa Francesco, era intervenuto a un ricevimento dato a Palazzo Do-ria Pamphili dal ministro degli Esteri Federica Mogherini per la presentazione ufficiale di Expo 2015 ai vertici delle Nazioni Unite, presente il numero 1 di Expo Giuseppe Sala.

E, lì, Ban aveva detto: "L'Expo avviene nel 2015, un anno cruciale per le Nazioni Unite: non solo valuteremo il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo del Millennio, ma lanceremo anche una nuova agenda di sviluppo globale" . Progetti importanti. Resta da vedere ora se saranno mantenuti.

Già il 25 marzo 2013, il segretario generale aveva nominato Eduardo Rojas-Briales, vicedirettore dell'Agenzia dell'Onu per l'alimentazione e l'agricoltura, la Fao, che sta a Roma, commissario generale per il coordinamento delle iniziative dell'Onu all'Expo. E la foto di Rojas-Briales è tuttora sul sito.

L'episodio è, comunque, un segnale di come la Tangentopoli dell'Expo impatti sull'immagine dell'iniziativa, di Milano e dell'Italia, ben al di là dei tentativi di minimizzarne le conseguenze. Per Die Welt, l'eventualità di un fallimento "è dietro l'angolo", con il rischio "di fare crollare anche uno degli ultimi lati buoni di un Paese sconquassato dalla crisi".

Né suona meglio l'atteggiamento un po' distaccato del Financial Times, che titola "Le accuse di corruzione paiono normali nella politica e negli affari italiani". Più o meno come fa, in Spagna, La Vanguardia: "L'ondata di arresti per l'Expo mette il dito nella piaga di un problema cronico italiano, ma anche spagnolo, la corruzione che produce scandali quasi quotidiani".

 

 

Ban Ki-Moonexpo cemento ANGELO PARIS