PRIMARIE CINESI (NE RIMARRÀ SOLTANTO UNO) - DOPO XI JINPING UN ALTRO BIG DEL PARTITO COMUNISTA “VIENE DISSOLTO” NEL NULLA - SI TRATTA DI HE GUOQIANG, IL POTENTISSIMO SEGRETARIO DELLA COMMISSIONE DISCIPLINARE DEL PCC ED EPURATORE DI BO XILAI - A UN MESE DAL CONGRESSO CHE SEGNA IL PASSAGGIO DI CONSEGNE DI HU JINTAO, LA POLITICA CINESE DIVENTA UNA INTRIGO DI VENDETTE OSCURE, TRADIMENTI INCROCIATI, LOTTE DI POTERE E MISTERI…

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Matteo Matzuzzi per "il Foglio"

Xi Jinping non si trova, non si sa dove sia finito. Da dieci giorni non parla né si mostra in pubblico. C'è chi lo dà malato, chi immobilizzato a letto con un fortissimo mal di schiena dovuto a una bracciata maldestra mentre si rilassava nuotando, un po' come prima di lui fece Mao nello Yangtze.

Il Partito rassicura tutti e dice che "non sta tanto bene ma che non è nulla di grave", il Web - invece - si scatena. Boxun, il sito d'informazione con base negli Stati Uniti che ogni tanto porta alla luce intrighi e manovre torbide nell'élite del paese, scrive che Xi ha solo qualche escoriazione dopo essere scampato miracolosamente a un attentato lo scorso 4 settembre. La censura di stato, per non sbagliare, blocca ogni ricerca on line con i termini "Xi", "Jinping" e "back injury" (mal di schiena).

Pochi però badano alla sorte di un altro illustre funzionario della nomenclatura statale di cui da giorni non si hanno più notizie: He Guoqiang, il potentissimo segretario della commissione Disciplinare del Partito comunista. Anche lui, racconta sempre Boxun, sarebbe rimasto ferito in un attentato. Ma se Xi Jinping se l'è cavata con qualche escoriazione, più grave sarebbe la situazione di He Guoqiang. Sui social network qualcuno l'ha già dato per morto.

Vittima di una guerra tra bande sempre più pericolosa, che non si ferma davanti a nulla. E torna alla ribalta anche Bo Xilai, l'epurato eccellente, l'ex segretario del Partito a Chongqing che si preparava ad aumentare il proprio peso nella leadership cinese in occasione del Congresso che dovrebbe tenersi (ma neanche qui ci sono certezze) a ottobre. Sarebbero stati militari della cricca a lui fedele, infatti, a tentare di eliminare Xi ed He.

Il primo perché futuro presidente e colpevole di aver rotto una decennale amicizia approvando la purga che ha mandato nell'oblio Bo, il secondo per una storia di vendette incrociate degne di un romanzo giallo. Era chiaro fin dallo scorso inverno che la cacciata del maoista Bo Xilai, figlio dell'eroe immortale Bo Yibo e rampante funzionario sempre più proiettato ai vertici dello stato, non era un normale avvicendamento tra amministratori di sconfinate province lontane dal centro del potere.

La chiave andava cercata a Pechino dove, nonostante le lotte intestine e fratricide tra fazioni e gli scontri sotterranei tra le correnti, la Repubblica è apparsa sempre per quello che non era, un monolite in cui regnava l'armonia.

Un segnale lo si era avuto lo scorso maggio, quando a investigare su Bo fu mandato - a sorpresa - non Zhou Yongkang, membro autorevole del Comitato centrale, ma He Guoqiang, il capo della commissione Disciplinare. La differenza tra i due è che mentre Zhou è un alleato e amico di Bo Xilai, He è un suo acerrimo nemico.

Voci anonome raccolte dentro i palazzi del potere di Pechino dall'informato sito taiwanese Want China Times riferiscono che a "He è stata data l'occasione per affrontare vecchie questioni lasciate in sospeso", anche perché Guoqiang è stato fino al 2002 segretario del Partito a Chongqing, ricoprendo la stessa carica da cui Bo è stato rimosso a marzo.

Quattro anni fa, una delle vittime più illustri della campagna "Colpisci nero" portata avanti dal leader maoista per bonificare la provincia dai funzionari corrotti è stato Wen Qiang, già vicecapo della polizia a Chongqing e sodale di He Guoqiang.

Bo Xilai, nonostante le intercessioni di qualche membro del Politburo, decise di andare fino in fondo, spendendosi perché Wen fosse condannato a morte. Voleva vendicarsi - raccontano a Pechino - proprio di He, che da capo della Disciplinare non ebbe pietà per Wang Yi, l'ex governatore della China Development Bank condannato a morte (pena poi sospesa per due anni, come accaduto il mese scorso per Gu Kailai, la moglie di Bo) per corruzione nel 2010.

Wang era l'ex segretario di Bo Yibo e uno dei più fedeli e vicini alleati di Bo Xilai. E' il racconto di una lunga vendetta incrociata. La scelta di mandare He Guoqiang a indagare sulle manovre e sui comportamenti poco limpidi dell'uomo forte di Chonqing ha riportato alla luce antiche rivalità, scuotendo i vertici del Politburo ormai prossimo a essere rinnovato.

Secondo le sempre più floride teorie del complotto, dunque, Bo avrebbe voluto punire chi gli aveva tolto la possibilità di raggiungere la gloria immortale già toccata a suo padre. Per farlo, si sarebbe appoggiato a quei settori delle Forze armate legate alla vecchia guardia e ai nostalgici del maoismo più puro e che con molta fatica avevano giurato fedeltà al mite e prudedente Hu Jintao.

 

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