DOV’È FINITO MATTEUCCIO RENZI? DOPO IL “BIG BANG” DELLA LEOPOLDA LA CARICA ROTTAMATRICE ANTI-PD CON LA RESA DEL BANANA E L’ASCESA DI MONTI SEMBRAVA FINITO IN UN ANGOLO. E INVECE L’ARMATA TARGATA FI-RENZI È VIVA, SCENDE A ROMA, SI ATTOVAGLIA A CASA DEL REGISTA FAUSTO BRIZZI CON LA MEJO GIOVENTÙ EX-VELTRONA (GERINI, PLACIDO, ALESSIO BONI, PAPALEO E CABELLO - STAMATTINA, INFINE, CHE CI FACEVA IL GAGÀ FIORENTINO AL BAR DONEY DI VIA VENETO CON IL CAPO DELLE RELAZIONI ESTERNE DELL’ENEL, COMIN?...

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DAGOREPORT

Dov'è finito Matteuccio Renzi? Dopo il "Big Bang" della Leopolda la carica rottamatrice anti-Pd della sua pattuglia sembrava essersi afflosciata con la resa incondizionata del Banana e l'arrivo al governo dei Sapientoni a Bocconi. E invece l'armata targata Fi-Renzi è viva e lotta insieme a noi.

Il sindaco dal ciuffo pendulo ha iniziato a tessere un network di fiancheggiatori, amici e simpatizzanti più o meno noti, necessario per la scalata al Pd prima e a Palazzo Chigi poi. Pare infatti che il giovane discolo democratico non disdegni di appollaiarsi nei salotti romani a pontificare di cultura, crisi e bene comune come accaduto ieri sera a casa del regista Fausto Brizzi ("Notte prima degli esami", "Ex").

L'uditorio con cui Renzi e il suo spin doctor, Giorgio Gori, hanno flirtato tutta sera era composto dalla mejo gioventù ex-veltroniana che ronza attorno agli studios di Cinecittà: Claudia Gerini e Federico Zampaglione, Michele Placido, Alessio Boni, Rocco Papaleo e Victoria Cabello.

L'inner circle comprendeva anche Alessandro Usai (amministratore delegato di Colorado Film), Silvio Ursini (fondatore di Obika e vice presidente esecutivo di Bulgari Hotel) e il re del caffè Giuseppe Lavazza. Tra le poltrone di casa Brizzi s'aggirava sornione anche Ernesto Carbone, allievo e pupillo di Romano Prodi, considerato il trait d'union tra Renzi, l'entourage tardo-ulivista del Professore e l'ala liberal del Pd.

Stamattina, infine, che ci faceva il gagà fiorentino al Bar Doney di via Veneto con il capo delle relazioni esterne dell'Enel, Gianluca Comin?

I giochi di salotto e gli aperitivi guasconi del Pierino fiorentino convergono su un unico obiettivo: arrivare alle primarie democratiche con il sostegno dell'intellighenzia sinistrata, con un Bersani indebolito dall'appoggio-capestro all'uomo del Monti, con una base ansiosa di rinnovamento e con la frangia liberal-catto-margheritona in fibrillazione per un incesto centrista con il Terzo Pollo di Casini.

 

MATTEO RENZI GIORGIO GORI DURANTE IL 'BIG BANG' DI RENZIFAUSTO BRIZZI CLAUDIA GERINI E FEDERICO ZAMPAGLIONE MICHELE PLACIDO GIANLUCA COMIN