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LA DUCETTA DETTA LEGGE – LA MELONI È PRONTA AL TRAPPOLONE PER FI E LEGA: VUOLE FAR INSERIRE NEL PROGRAMMA DAL CENTRODESTRA IL SOSTEGNO SENZA AMBIGUITÀ ALL'UCRAINA E LA CONCRETEZZA DELLE PROPOSTE ECONOMICHE. DUE PUNTI SUI QUALI, IN CASO DI VITTORIA, GLI ALLEATI NON SI POSSONO TIRARE INDIETRO VISTO LE POSIZIONI AMBIGUE SULLA RUSSIA – SALVINI INTANTO VUOLE CHE I MINISTRI SIANO INDICATI PRIMA DELLE ELEZIONI, MA LA PROPOSTA NON PIACE AI MELONIANI: SANNO CHE È UNA MOSSA DEL CAPITONE PER PIANTARE QUALCHE BANDIERA IN QUALCHE MINISTERO PRIMA CHE SI RIVELI QUANTO SIA SCARSO IL SOSTEGNO ALLA LEGA ALLE URNE…

1. I PALETTI DI MELONI A SALVINI E BERLUSCONI "SOSTEGNO ALL'UCRAINA NEL PROGRAMMA"

Francesco Olivo per "La Stampa"

 

BERLUSCONI SALVINI MELONI

Il centrodestra apre il cantiere del programma. I tempi sono ristretti, si andrà di corsa. L'ottimismo è tale che, con le liste ancora da chiudere, già si lavora nell'ombra per la squadra di governo. Matteo Salvini propone di presentarsi agli elettori con le caselle principali già riempite: «Gli italiani dovranno votare sapendo se vince la Lega con il centrodestra chi fa il ministro dell'Economia, degli Esteri, delle Infrastrutture». Una proposta che Fratelli d'Italia non condivide, perché sarà il voto a stabilire i rapporti di forza tra alleati.

Nell'elenco di Salvini manca il ministero dell'Interno, obiettivo nemmeno troppo nascosto del leader della Lega.

 

SALVINI - BERLUSCONI - MELONI - VIGNETTA BY BENNY

Domani pomeriggio si apre il tavolo programmatico. Giorgia Meloni ha dato la linea, chiedendo di inserire due premesse al programma di coalizione: il sostegno senza ambiguità all'Ucraina e la concretezza delle proposte economiche.

Per la leader di FdI è un modo per confermare la sua immagine rassicurante, ma anche per mettere le mani avanti con gli alleati in vista di un governo comune. Fino a qualche giorno fa, la presidente di Fratelli d'Italia non era certa di inserire nel programma un riferimento esplicito alla guerra e alla alle promesse elettorali realizzabili, poi, le ultime polemiche sulle ambiguità della Lega e le dichiarazioni di Silvio Berlusconi su pensioni e dentiere hanno fatto rompere gli indugi: meglio essere chiari.

MELONI - SALVINI - BERLUSCONI - FASCIOSOVRANISTI

 

La Lega, che ha mostrato molti dubbi sulla posizione italiana nella guerra, sull'invio di armi a Kiev e all'ingresso di Svezia e Finlandia nella Nato sarà messa alle strette: «Come faranno a dire di no?», si chiedono in via della Scrofa. L'indicazione esplicita sul sostengo in Ucraina serve, nelle intenzioni di Meloni, anche e soprattutto per il futuro: se Matteo Salvini e i suoi parlamentari dovessero tentennare davanti alle questioni di politica estera, e sul collocamento internazionale dell'Italia, si troverebbero vincolati dall'impegno sottoscritto in campagna elettorale.

 

Mettere nero su bianco la posizione sulla guerra e su quella economica contribuisce a mandare un messaggio alle cancellerie occidentali e a Bruxelles: il centrodestra non vuole sfasciare tutto. Nei disegni di Meloni, la scelta dei ministri sarà chiave: tanto che in corsa per la Farnesina ci sarebbero Giulio Terzi di Santagata ed Elisabetta Belloni, profili di sicure convinzioni atlantiste.

SALVINI MELONI BERLUSCONI

 

Nel programma di coalizione compariranno solo i punti essenziali, molto più dettagliati saranno quelli di partito, dove si potrebbero trovare promesse più disinvolte dal punto di vista economico e meno vincolanti per il futuro. «Ognuno farà le sue proposte - dice Giovanbattista Fazzolari, che con Raffaele Fitto rappresenterà FdI - siamo partiti diversi. Poi saranno le urne a decidere chi prevarrà». La Lega, con Armando Siri e Massimiliano Romeo, indica le sue priorità: migranti, politiche energetiche (compreso il nucleare), flat tax e pace fiscale, ma anche quota 41 per la pensione. Forza Italia parte dagli otto punti che Berlusconi ha annunciato nei giorni scorsi, in particolare le pensioni a mille euro e le misure contro «l'oppressione fiscale».

 

meme del presepe con matteo salvini giorgia meloni silvio berlusconi

Alessandro Cattaneo, delegato forzista al tavolo (con Andrea Mandelli), respinge le accuse: «Mettendo dei filtri, la proposta delle pensioni a mille euro non è affatto irrealizzabile. Le coperture ci sono, intervenendo su reddito di cittadinanza e sulla spesa pubblica». Il sottosegretario all'Economia di Forza Italia, Gilberto Pichetto, sta studiando una web tax con lo scopo di recuperare somme ingenti.

Nessuno prevede scontri al tavolo di domani, il vero scoglio su premiership e collegi dell'uninominale è stato superato nel vertice di mercoledì scorso, ma non sarà banale sciogliere alcuni nodi.

 

Uno, ad esempio, potrebbe essere il federalismo. La legge quadro sull'autonomia differenziata, scritta dal ministro Mariastella Gelmini, d'accordo con alcune Regioni, era a buon punto prima della caduta del governo Draghi. Ieri Salvini è tornato a parlarne: «L'autonomia deve essere firmata e sottoscritta come valore aggiunto da tutto il centrodestra». Se da Forza Italia non arrivano obiezioni, FdI pone delle condizioni: «Non abbiamo nulla contro l'autonomia - dice Fazzolari -, ma deve andare insieme a una riforma in senso presidenziale dello Stato, altrimenti si rischiano tensioni».

gianfranco rotondi francesco de luca giorgia meloni foto di bacco (2)

 

2. "I MINISTRI DECISI PRIMA DEL VOTO" SALVINI PENSA AL GOVERNO DEI BIG

Emanuele Lauria per “la Repubblica”

 

Una triade di big per il governo. Il centrodestra, in caso di vittoria, ha in mente una piramide che vede al vertice Giorgia Meloni, che sarebbe candidata premier nel caso (probabile) in cui Fdi prendesse più voti, con a fianco due vicepresidenti forniti di deleghe di peso: il leader della Lega Matteo Salvini punta al Viminale, mentre per Forza Italia, la terza gamba della coalizione, è in corsa il coordinatore Antonio Tajani, ex presidente del Parlamento europeo che gradirebbe la Farnesina.

 

salvini in spiaggia

Ancora uno schema di massima, oggetto delle conversazioni ai piani alti dello schieramento. Per Berlusconi resta l'opzione della guida del Senato, l'incarico prestigioso di seconda carica dello Stato cui il Cavaliere guarda però senza eccessivo entusiasmo. Anche per l'impegno che una prospettiva del genere richiederebbe.

Salvini rilancia la sfida del governo, con una dichiarazione che spiazza gli alleati. «Non voglio sparare ministri a caso, ma sicuramente proporrò al centrodestra che prima del voto alcuni nomi vengano messi sul tavolo».

 

Oltre ai responsabili di Interni ed Esteri, c'è il nodo dell'Economia. Dove il centrodestra vorrebbe indicare un tecnico d'area, non sgradito alla Banca d'Italia e in buoni rapporti con la Ragioneria generale dello Stato. Uno dei nomi più gettonati è quello di Fabio Panetta, componente del board della Bce, che di recente ha avuto una lunga chiacchierata intercettata con Meloni al compleanno di Gianfranco Rotondi. Ma piace molto anche il profilo di Domenico Siniscalco. Altri nomi che circolano sono quelli di Alessandro Cattaneo (Fi) per le Infrastrutture. In casa di Fratelli d'Italia.

giorgia meloni

 

oltre ai luogotenenti del partito, si guarda agli invitati della conferenza programmatica di Milano, da Carlo Nordio (per la Giustizia) a Beatrice Venezi. Potrebbero ritrovare un posto nel governo anche Giulio Tremonti e Raffaele Fitto, che è stato arruolato intanto nel tavolo meloniano del programma. Ci sarebbe anche Letizia Moratti, che non ha ritirato la disponibilità a correre per la guida della Regione Lombardia, continuando a suscitare scompensi nell'alleanza: «Sulla Lombardia decideremo dopo il 25 settembre», taglia corto il segretario leghista.

 

La proposta di Salvini di indicare parte della squadra di governo prima del voto non dispiace a Forza Italia: «E' buona pratica indicare i nomi dei ministri in base al programma che stenderemo in vista delle elezioni», dice il sottosegretario Giorgio Mulè. Ma questo passo in avanti del senatore milanese non piace a Fratelli d'Italia: «Salvini vuole stabilire prima del voto i ministri perché sa che, sulla base dei risultati elettorali, potrebbe avere meno caselle di quanto ne desidera», afferma un parlamentare di primo piano di Fdi.

 

meloni negli usa

Insomma, un patto pre-elettorale sui ministri sembra più difficile di quello sui collegi e della regola del candidato premier da affidare al partito con più consensi. Salvini, al proposito, non rinuncia ad alimentare la competizione interna: "Prenderemo un voto più dei nostri alleati e indicheremo noi il presidente del Consiglio", ha detto ieri ai dirigenti legisti visti a Firenze. In una riunione nel corso della quale Salvini ha anche nominato il responsabile della campagna elettorale in Toscana: è Andrea Barabotti, marito dell'eurodeputata Susanna Ceccardi, che nel 2020 corse come aspirante governatrice. Sulla possibilità che Barabotti possa essere candidato in Parlamento qualcuno, nella Lega, storce il naso additando un imbarazzante caso di familismo. Ma tant' è.

 

GIORGIA MELONI ANTONIO TAJANI MATTEO SALVINI

Lunedì nel tardo pomeriggio inizieranno alla Camera gli incontri tra i delegati dei partiti sul programa. Migranti, politiche energetiche (compreso il nucleare pulito), flat tax e pace fiscale ma anche quota 41 per la pensione, saranno i temi che la Lega porterà al tavolo. Ci sarebbero anche «10mila» poliziotti per garantire la sicurezza, rilancia Salvini, sicuro che «un miliardo» si può trovare e che con l'accordo di tutti si possono assumere «entro un anno». Da verificare come si potranno conciliare tutte queste richieste con l'intento dichiarato di fare «solo promesse che si possono mantenere», come dice lo stesso capo del Carroccio.

salvini 44

 

Salvini, intanto, continua il suo tour fra pubblico e privato: da Firenze, dove ha partecipato in serata alla festa di compleanno della compagna Francesca Verdini, si trasferirà oggi in Romagna, per la tradizionale festa della Lega che non dovrebbe però avere la chiassosa appendice del Papeete. Il timore di un boomerang, per il Capitano, è dietro l'angolo.

MEME SUL CONGIUNTIVO SBAGLIATO DA GIORGIA MELONI comizio di giorgia meloni dopo il voto al senato su draghi 3GIORGIA MELONI