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DAGOREPORT - GIORGIA MELONI SOGNA IL FILOTTO ELETTORALE PORTANDO IL PAESE A ELEZIONI ANTICIPATE?…
Carlo Tarallo per Dagospia
1-L'atmosfera del processo a Nicola Cosentino, accusato a Santa Maria Capua Vetere di concorso esterno in associazione camorristica, si infiamma: in aula arriva l'ex senatore Ds Lorenzo Diana, che, in veste di testimone, tira pesantemente in ballo il senatore del Pdl Gennaro Coronella, ex coordinatore vicario del Pdl a Caserta.
Diana descrive Coronella come parte, insieme a Cosentino e all'ex ministro Mario Landolfi, del "sistema di potere" alla sbarra. Diana ci va giù duro, e il Banana-boy querela: "Ho dato mandato ai miei legali - spiega - di sporgere querela per calunnia nei confronti di Lorenzo Diana dopo aver appreso di essere stato da costui indicato, nel corso del processo a carico di Nicola Cosentino, come parte di un sistema di potere".
La denuncia di Coronella è solo l'ultimo atto di un braccio di ferro che si trascina da anni tra Diana e il Pdl di Caserta. La fama da "professionista dell'antimafia", il casertano Diana, se l'è guadagnata nel corso degli anni col suo lavoro nella commissione parlamentare e, soprattutto, grazie all'eccezionale trampolino di lancio offertogli da Roberto Saviano in "Gomorra". Diana è infatti l'unico politico citato positivamente dallo scrittore, che gli riconosce le tante battaglie per la legalità .
La gavetta politica, Diana, vincitore nel 2008 del Premio Borsellino, la comincia giovanissimo: nel 1980 è assessore a San Cipriano d'Aversa, una delle roccaforti del potere casalese in provincia di Caserta. Con lui, in giunta, c'erano Ernesto Bardellino (fratello del padrino Antonio, uomo di Cosa nostra in Campania, e "fondatore" dei Casalesi) e Franco Diana, soprannominato Francuccio âo boxer arrestato e ucciso in cella...
2-Bombastica testimonianza di Gianni Letta in aula nel processo sulla gestione dei rifiuti in Campania. Chiamato a deporre dalla difesa di Antonio Bassolino, l'ex sottosegretario alla Presidenza del Consiglio ha rivelato un episodio curioso. Per "ammorbidire" le proteste contro la costruzione del termovalorizzatore di Acerra, Letta si sarebbe rivolto all'allora leader di Rifondazione Comunista Fausto Bertinotti perché "convincesse" i suoi compagni napoletani di partito.
L'ex eminenza azzurrina ha scagionato completamente Nonno Antonio: nel periodo al centro dell'inchiesta (2001/2005) ha ricordato che lui stesso, in qualità di rappresentante del Governo, lavorava in perfetta simbiosi con Bassolino (all'epoca commissario straordinario per l'emergenza rifiuti in Campania); che le ordinanze per arginare il fenomeno venivano emesse di comune accordo; che la Presidenza del Consiglio era a conoscenza della situazione critica e sapeva delle inefficienze negli impianti per la produzione di combustibile da rifiuti...
3-Acque agitate nel Golfo di Napoli in vista della nomina del prossimo presidente dell'Autorità portuale (che gestirà un volume d'affari, tra fondi europei e investimenti privati, di circa un miliardo di euro). Riccardo Villari, l'ex presidente della commissione di vigilanza Rai passato dal Pd al centrodestra, le sta tentando proprio tutte per riuscire ad assicurarsi il posticino che lo metterà al sicuro dalla trombatura (sicura) alle prossime elezioni. Villari avrebbe (quasi) convinto il governatore Cald'oro e, grazie a una lobbysta romana molto influente, ora avrebbe dalla sua anche l'ex presidente della Provincia, Luigi "'a purpetta" Cesaro.
Un dagospiffero rivela che Villari è così sicuro di farcela da confidare agli amici di non temere il veto del centrosinistra campano sulla sua nomina. Riconciliazione in vista per il "grande voltagabbana"? Non si sa. A sorpresa, però, nelle ultime ore si è inserito anche un outsider di peso: l'attuale presidente dell'autorità portuale di Ancona Luciano Canepa (caro al cuore dell'ex ministro dei Trasporti Matteoli) in scadenza nel marzo 2012, proprio quando il ministro del (suo) sviluppo economico Airone Passera dovrà decidere il nome del successore dell'ammiraglio Dassatti.
4-Matteuccio vola a Milano... e Miano! A Napoli il record italiano per Bersani alle primarie: supera il 75%, Renzi resta sotto il 25. Curiosità : il sindaco rottamatore in città vince in un solo quartiere, Miano, dove raccoglie 106 voti a 59. Miano? Ma sì: è il seggio "contestato" alle primarie del Pd dello scorso anno, quello sul quale si concentrarono le critiche di "voto inquinato" dei sostenitori di Umberto Ranieri (naporenziano di primo piano) all'epoca sconfitto da Andrea Cozzolino. Ma stavolta nessuno ha avuto nulla da ridire...
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