DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA…
1. SARANNO MICA QUESTE LE FOTO CHE HANNO ISPIRATO MANNELLI?
maria elena boschi cosce alessandria 4
Dagonota - le vignette non cadono dal pero: ecco le foto di Maria Elena Boschi che parla di riforme in piazza ad Alessandria, con cosce ben (e legittimamente) in vista. ''La Stampa'', che ha pubblicato le foto, li ha definiti ''i sedici minuti della Boschi sulle riforme'', il tempo che la ministra è rimasta all'incontro organizzato dal suo partito. E a parte lo scorso venerdì sera, Maria Etruria in diverse occasioni ha indossato gonne e vestiti corti, che spesso facevano più notizia delle cose che aveva da dire.
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2. STAINO E LA VIGNETTA SU BOSCHI: "IMPUBBLICABILE, MA GLI ATTACCHI SE LI CERCANO"
Annalisa Cuzzocrea per ''la Repubblica''
Sostiene Sergio Staino che il primo limite della satira è "l'intelligenza". Per la vignetta di ieri, dice l'inventore di Bobo, Mannelli dovrebbe chiedere scusa. Non è tenero con Maria Elena Boschi né con Matteo Renzi, però: "Gli attacchi arrivano perché sta venendo fuori la loro improvvisazione: a certi temi bisogna avvicinarsi con più modestia".
maria elena boschi cosce alessandria 2
Cosa pensa di quello "Stato delle cos(c)e" che tante critiche ha suscitato?
"Mi intristisce. Perché Mannelli è un grandissimo disegnatore, lo adoro, fa un lavoro bellissimo, ma come satirico non mi convince. Quella vignetta mi sembra inutile. È proprio brutta. Ci fosse un collegamento tra le cosce e le riforme, ma non c'è. E poi questo è un momento delicatissimo per le donne, per questo dico: "Ti ci metti anche te Mannelli?". Chiedi scusa e andamo avanti".
Un momento delicato perché?
prima pagina fatto quotidiano boschi cosce
"Dal femminicidio alla visione islamica della donna fino agli attacchi sessisti come quelli della destra alla presidente della Camera: tutto questo si trasmette a livello popolare. La figura della donna è senza dubbio sotto attacco. Una persona intelligente come Mannelli deve rendersene conto, se gli viene un brutto disegno non lo pubblica".
Crede che i molti attacchi politici alla ministra le arrivino perché donna?
"No. Credo che accada perché alla lunga vengono fuori i limiti dell'improvvisazione. È stata indotta ad assumere un ruolo dirigenziale su un terreno particolarmente minato, come le riforme. Si è messa sotto bene, con serietà, perché è una persona seria e questo mi piace. Alla lunga però si sente lo stress e sono arrivate le gaffes".
la vignetta di mannelli su maria elena boschi e le cosce
Quali?
"Quella sui partigiani ad esempio. L'esperienza, lo studio, contano e gli uomini e le donne lì dentro ne hanno pochi. Capisco siano sotto attacco, ma la bravura di un politico consiste anche nel prevedere cosa può essere enfatizzato".
Non è che dice così perché non è stato nominato direttore dell'Unità?
"Ma si figuri. Il punto però è che Renzi non vuole fare del giornale quel che diceva un anno fa, quando aveva un atteggiamento di sfida e di ricerca di unitarietà della sinistra".
Il premier dice che nella minoranza pd c'è la sindrome di Bertinotti.
"Ed è così, ma non si può fare di tutta l'erba un fascio: vale per Fassina e Civati, non per D'Alema e Bersani, che hanno invece la sindrome degli espropriati. Né per i tanti militanti delusi. La verità è che Renzi non ha previsto il successo dei grillini e si è spaventato. Per timore che vada come a Roma, che la destra consegni loro la vittoria, la sta inseguendo lui. Gli servono i Verdini e i Berlusconi. Tra Cuperlo e Stefano Parisi, l'anno scorso avrebbe scelto Cuperlo, ora sceglierebbe Parisi".
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