1. AD ARMARE IL SILURO DEL ‘’CORRIERE’’ CONTRO LA TRIMURTI DE BENEDETTI-DELLA VALLE-RENZI SAREBBE STATO IL SUO PRIMO AZIONISTA, OVVERO LA FIAT DI ELKANN-MARPIONNE 2. LO SCARPARO A PALLINI SOGNA DI SCALARE IL ‘’CORRIERE’’ E DI METTERLO AL SERVIZIO DEL SUO AMICO MATTEUCCIO? ECCO UN BELL’AVVERTIMENTO: CARO RENZIE, TI STIAMO ADDOSSO 3. CDB PRO-DELLA VALLE PER FAR SALTARE LA TEMUTA FUSIONE ‘’CORRIERE’’-‘’LA STAMPA’’ 4. C’È PERÒ UN ALTRO ELEMENTO CHE SPIEGA IL NOTEVOLE NERVOSISMO DI TORINO NEI CONFRONTI DEL TRIANGOLO CARLETTO-MATTEO-DIEGUITO: IL FUTURO DE LA7. CHE POTREBBE FINIRE NELLE MANI DI DELLA VALLE CON LA BENEDIZIONE DEL PREMIER RENZIE 5. IL CORRIERE DELLA FIAT IERI HA VOLUTO FAR LORO SAPERE CHE NON SARÀ SPETTATORE NEUTRALE, O DISATTENTO, DELLE PROSSIME PARTITE. SORGENIA È STATA SOLO UNA PRIMA OCCASIONE PER ANNUNCIARE UN CORSO MENO BRITISH IN VIA SOLFERINO

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DAGOREPORT

Hanno messo in fila anni di lezioncine pubbliche dell'Ingegnere su come si doveva amministrare la Fiat. Le hanno sommate con il crescendo di sparate, sullo stesso argomento e sulla gestione di Rcs, messo a segno negli ultimi mesi da Diego Della Valle. Poi hanno unito con un tratto di penna il terzo vertice di un nuovo possibile triangolo di potere completato dal premier Matteo Renzi, e ieri hanno fatto partire il siluro. A freddo.

Il siluro è quella paginata del Corriere di ieri in cui si accendeva un faro grosso così sul salvataggio di Sorgenia "che ora è nelle mani di Renzi e Guidi". Yaki Elkann, e forse Marchionne stesso, si sono stufati di stare dietro la lavagna. E quale migliore occasione della voragine finanziaria del gruppo dell'energia controllato da Cir, alle prese con quasi due miliardi di debiti?

Nel giorno in cui la Cir e le banche creditrici dovrebbero trovare un primo accordo sulla conversione di parte dei debiti Sorgenia in azioni, nei salottini marci ancora ci si stropiccia gli occhi per l'improvvisa articolessa del giornale diretta da don Flebuccio de Bortoli.

Tanto clamore del giornale delle banche su una vicenda dove le banche stesse hanno parecchio da farsi perdonare non è assolutamente usuale. Per non parlare degli acrobatici paragoni con i casi Zaleski-Zunino e della scelta di puntare il dito contro una sola banca: il Monte dei Pacchi di Siena. Come se Intesa Sanpaolo, Unicredit e Ubi Banca non fossero impantanate nelle centrali dell'Ingegnere.

Secondo quanto raccontano a questo disgraziato sito fonti assai vicine alla partita (senza soldi) in corso, ad armare il Corriere sarebbe stato il suo primo azionista, ovvero la Fiat del duplex Elkann-Marpionne. Il giovane presidente di quel che resta del Lingotto non ne può più degli insulti dello Scarparo a pallini e neppure delle prediche che per anni gli sono state rifilate da un ex dipendente di suo nonno, Carlo De Benedetti. Il quale non vede assolutamente di buon occhio, per il futuro di "Repubblica", l'eventuale fusione Corriere-La Stampa fortissimamente sognata da Elkann: diventerebbe un gruppo più forte.

Il patròn della Fiorentina e della Tod's sogna di scalare il Corriere e magari di metterlo al servizio del suo amico sindaco di Firenze? Ecco un bell'avvertimento: caro Renzie, sul salvataggio di Sorgenia, come sulle nomine Eni ed Enel, ti stiamo addosso. Tenendo presente che il giornale di via Solferino, insieme al Financial Times Europe, è l'unica fonte d'informazione di mercati e cancellerie straniere sull'Italia, non è un messaggio da sottovalutare.

Quanto a De Benedetti, inutile ricordare che i suoi giornali hanno seguito e stanno seguendo con grandissima attenzione la pesantissima crisi di Rcs. E che ancora un anno fa, dalle parti di Largo Fochetti arrivava a Marpionne il consiglio di disfarsi delle partecipazioni nel Corriere e nella Stampa.

C'è però un elemento aggiuntivo, dagli esiti non ancora ben esplorati e imprevedibili, che spiega il notevole nervosismo di Torino nei confronti del Triangolo Carletto-Matteo-Dieguito; il futuro de La7. Un anno e mezzo fa, quando il gruppo televisivo finì nelle mani capaci (con le forbici) di Urbano Cairo, si disse subito che il proprietario del Torino lo avrebbe risanato per poi rivenderlo - tutto o in parte - a qualcuno con le spalle più grosse.

Ebbene, forse quel giorno non è lontano e quantomeno un'alleanza è vicina. Ovviamente per La7 circolano solo due nomi: Della Valle e Espresso-Repubblica. Con la benedizione del premier Renzie. Il Corriere della Fiat ieri ha voluto far loro sapere che non sarà spettatore neutrale, o disattento, delle prossime partite. Sorgenia è stata solo una prima occasione per annunciare un corso meno british in via Solferino.

 

 

MATTEO RENZI E DIEGO E ANDREA DELLA VALLE ALLO STADIO diego della valle RENZI ANDREA AGNELLI MARCHIONNE ELKANN FOTO MARCHIONNE ELKANN CARLO DE BENEDETTI E CORRADO PASSERA