DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
Alessandro Sallusti per “Libero quotidiano”
Elsa Fornero, a DiMartedì, ha detto proprio così: "Chi è di destra ha delle colpe". Confesso: sono colpevole. Winston Churchill una volta disse: "Chi non è di sinistra da giovane è senza cuore, ma chi non è di destra da vecchio è senza cervello".
Elsa Fornero è nata nel 1948 e quindi, secondo la catalogazione del primo ministro inglese, è una che con l'età si è fumata il cervello se a 74 anni pensa davvero che essere di destra sia una colpa. In una società che ha cancellato tutte le colpe l'unica ancora considerata tale è "essere di destra", concetto un po' razzista e quindi in linea con il mondo radical chic al quale la professoressa appartiene, che in realtà non è né di centrodestra né di centrosinistra bensì di centro storico, luogo di vita agiata nei cui salotti si teorizza la rivoluzione a sinistra facendo i soldi a destra, o quantomeno sedendo nei consigli di amministrazione, come ha fatto lei, di grandi banche, centrali finanziarie e baronie universitarie dove si conosce il concetto di diseguaglianza sociale giusto per averla agevolata con un certo successo.
Detto quindi che Elsa Fornero è di sinistra più o meno come io sono buddista giuro che non capisco quale dovrebbe essere la colpa di essere di destra e se questa disgrazia, a suo avviso, ha a che fare con la genetica o se la si impara a scuola. Perché mentre nel primo caso c'è poco da fare, è un po' come nascere gay, nel secondo si è ancora in tempo a metterci una pezza tipo una seconda riforma Fornero che proibisca di studiare qualsiasi forma di pensiero e arte che non sia certificata di sinistra in purezza. Basterebbe copiare la ricetta che un noto comunista, nel settore sono sempre i migliori, tale Pol Pot applicò in Cambogia una volta preso il potere: un sistema di rieducazione culturale, diciamo severo, che portò negli anni settanta all'uccisione di tre milioni di cambogiani, il 25 per cento della popolazione, che si ostinavano a non essere comunisti.
Ma mi raccomando donna Elsa, stavolta niente esodati, che poi magari si ricomincia con questa rottura di palle di vedere in giro per le strade qualche brutto ceffo di destra tipo me.
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