DAGOREPORT – AVVISATE IL GOVERNO MELONI: I GRANDI FONDI INTERNAZIONALI SONO SULLA SOGLIA PER USCIRE…
Alessandro Trocino per il “Corriere della sera”
«Alcuni giornali scrivono di un clima di diffidenza verso Conte. Io credo che si debba diradare subito ogni ombra. Spero che nessuno voglia mettere in discussione il premier, che deve avere pieni poteri». Emilio Carelli, deputato M5S, fa il punto su Movimento e governo.
Per settimane è stata paralisi. Chi ha sbagliato?
«È normale che in campagna elettorale ci sia tensione. Ma la Lega ora abbandoni atteggiamenti da propaganda e si assuma le responsabilità».
E voi? Non avete sbagliato prima rincorrendo Salvini e poi criticandolo? Non serve una vostra autocritica?
«Sì, anche noi dobbiamo fare autocritica e stiamo dimostrando di avere la capacità di farla. In qualche momento ci siamo posti in un' ottica anti Salvini, quando invece sui grandi temi dobbiamo pensare al bene del Paese».
Di Maio ha avuto bisogno di un plebiscito online.
«Quel voto gli dà una grande legittimazione. Ora eserciti il ruolo di capo politico. Si è perso anche troppo tempo. Dobbiamo concentrarci su affidabilità, competenza e senso di responsabilità. Con un occhio particolare a giovani e piccole e medie imprese».
Arriva, lentamente, una riorganizzazione interna.
«Sì, finora abbiamo lasciato fare alla spontaneità, ma sono contento che Di Maio abbia parlato del superamento del limite del doppio mandato per i consiglieri e dell' alleanza con le liste civiche».
emilio carelli luigi di maio a pescara
Non è ora di far saltare il tabù del doppio mandato anche a livello nazionale?
«Vedremo in futuro, solo gli stupidi non cambiano idea. È ottima anche l' idea di creare referenti per settori».
La segreteria politica
«Non la chiamiamo così, non siamo un partito».
Ci somigliate sempre più.
«Diciamo che ci stiamo dando una struttura».
Di Maio ha quattro ruoli: troppi, non trova?
«Questa è una valutazione che lascio a lui. Mi sembra che abbia la maturità per decidere se ce la può fare».
Pieni poteri a Conte anche in vista dell' Europa e della questione deficit?
«Certo. Dobbiamo evitare strappi, solo così possiamo ottenere qualche incarico di peso. E Conte può avere un ruolo fondamentale».
È stato proposto Enrico Letta al Consiglio europeo.
«Ho grande stima per lui, ma il vento è cambiato: è giusto che esprimano dei loro nomi Lega e Movimento».
Evocare i mini-Bot è sembrato strumentale e il dibattito un po' ridicolo: era chiaro non si potessero usare.
«Le criticità sullo strumento le ha notate anche Conte. Ma il problema è il debito dello Stato verso aziende e cittadini. È una questione di giustizia, decida Tria come risolverla».
Tria è sotto assedio e delegittimato ogni giorno. Al suo posto non si sarebbe dimesso?
«Sì, anche se non c'è nessuna delegittimazione».
Deve stare al suo posto?
«Non è inamovibile. La giusta evoluzione sarebbe avere un ministro politico».
Lei ha criticato Toninelli.
«No, non mi sarei mai permesso, non ho fatto nomi. Ho detto: verifichiamo se tutti i ministri e sottosegretari sono stati all'altezza».
No, pare di capire.
«In effetti, per me qualcuno non lo è stato. Ma sono un deputato, non decido io».
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