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ANSA
- CASA BIANCA, TURCHIA STA PER INVADERE NORD SIRIA
La Casa Bianca ha dichiarato che la Turchia si appresta a invadere la Siria settentrionale, rinnovando timori per il destino dei combattenti curdi alleati con gli Stati Uniti nella guerra all'Isis. Lo afferma Stephanie Grisham, responsabile della comunicazione della Casa Bianca, in una dichiarazione diffusa dopo un colloquio telefonico tra il presidente turco Recep Tayyip Erdogan e quello americano Donald Trump. Nella nota si precisa che le truppe statunitensi "non sosterranno né saranno coinvolte nell'operazione" e "non saranno più nelle immediate vicinanze", cioè nel nord della Siria.
Non è chiaro se ciò significhi che gli Stati Uniti potrebbero ritirare i loro circa 1.000 soldati dalla Siria settentrionale. Una ipotesi, quella del ritiro delle truppe americane, ventilata da Trump nello scorso dicembre ma accolta con sfavore da gran parte della comunità internazionale, secondo cui il ritiro comporterebbe l'abbandono dei curdi nelle mani dell'esercito turco.
- TURCHIA, CACCEREMO I TERRORISTI CURDI DALLA SIRIA
"Dall'inizio della crisi in Siria abbiamo sostenuto l'integrità territoriale di questo Paese e continueremo a sostenerla. Siamo determinati ad assicurare la sopravvivenza e la sicurezza del nostro Paese liberando la regione dai terroristi". Lo ha scritto su Twitter il ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu, dopo l'annuncio della Casa Bianca del via libera all'operazione militare di Ankara nel nord-est della Siria.
- SIRIA: CURDI, TRUPPE USA SI SONO RITIRATE DAL CONFINE
"Le forze Usa si sono ritirate dalle aree di confine con la Turchia" del nord-est della Siria. Lo sostengono le milizie a guida curda della Forze democratiche siriane (Fds), dopo il via libera della Casa Bianca all'operazione dell'esercito di Ankara oltre frontiera. L'avvio del ritiro americano dalle postazioni strategiche di Ras al-Ayn e Tal Abyad è confermato dall'Osservatorio siriano per i diritti umani (Ondus).
- SIRIA: FORZE CURDE, PRONTI A DIFENDERCI A OGNI COSTO
Le forze curdo-siriane hanno affermato oggi di esser pronte a "difendere a ogni costo" il nord-est della Siria, in particolare la zona frontaliera con la Turchia esposta alla pressione turca e da dove nelle ultime ore si sono ritirare truppe americane. "La zona è ora diventata un teatro di guerra. Noi siamo determinati a difendere il nordest a ogni costo", ha detto il portavoce delle forze curdo-siriane, Mustafa Bali, citato dai media locali e regionali.
- SIRIA: ERDOGAN, ESTRADEREMO MEMBRI ISIS NEI PAESI DI ORIGINE
La Turchia sta lavorando a una soluzione per estradare "nei Paesi d'origine" i miliziani dell'Isis attualmente detenuti nelle carceri del nord-est della Siria, non appena avrà preso il controllo dell'area dai curdi dell'Ypg. Lo ha detto il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, nella sua prima conferenza stampa dopo il via libera della Casa Bianca all'operazione militare di Ankara.
- SIRIA: UE, PREOCCUPA TURCHIA, SOLUZIONE È NON MILITARE
"Alla luce dell'annuncio della Turchia e degli Usa sulla situazione in Siria, l'Ue ribadisce la sua preoccupazione" e ricorda di avere sempre detto che "ogni soluzione a questo conflitto non può essere militare bensì deve passare attraverso una transizione politica, in conformità alla risoluzione Onu ed il comunicato di Ginevra nel 2014". Così una portavoce della Commissione europea. "L'Ue ribadisce il sostegno all'unità, la sovranità e l'integrità territoriale della Siria", ha aggiunto.
"La ripresa della ostilità rischia di aumentare le sofferenze della popolazioni di vanificare tutti gli sforzi politici, esortiamo i Garanti di Astana a cessare le ostilità", concluso.
- SIRIA: TURCHIA, IMPEDIREMO RITORNO DELL'ISIS IN OGNI FORMA
"La Turchia continuerà anche a combattere contro Daesh (l'Isis) e non gli permetterà di tornare in ogni forma". Lo ha scritto su Twitter Ibrahim Kalin, portavoce del presidente turco Recep Tayyip Erdogan, replicando così alle accuse delle milizie curde Ypg del nord-est della Siria su una possibile liberazione di miliziani jihadisti dopo che Ankara prenderà il controllo dell'area. "La Turchia sostiene l'integrità territoriale e l'unità politica della Siria. Non è interessata a un'occupazione né a un cambiamento demografico. Il Pkk/Ypg lo ha fatto nel nord-est della Siria. È ora di correggerlo. La Turchia combatte contro un'organizzazione terroristica che ha anche ucciso e oppresso i curdi", ha scritto inoltre Kalin, sostenendo che "la safe zone servirà due scopi: mettere al sicuro i confini della Turchia eliminando gli elementi terroristici e permettere ai rifugiati di tornare a casa".
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