donald trump benjamin netanyahu hamas al thani erdogan

“CERTAMENTE HA VINTO TRUMP, HAMAS E NETANYAHU HANNO PAREGGIATO” – ETTORE SEQUI: “CON L'ACCORDO PER IL CESSATE IL FUOCO HANNO VINTO I PAESI DELLA REGIONE, CHE ESCONO CON UNA PROSPETTIVA DI STABILITÀ FONDAMENTALE PER L'ARABIA SAUDITA, CHE DOPO L'ATTACCO A DOHA HA SIGLATO UN ACCORDO COL PAKISTAN, PER IL QATAR CHE PUNTA A UN'INTESA CON GLI USA, PER GLI EMIRATI CHE AVRANNO UN RUOLO CENTRALE NELLA FORZA DI STABILIZZAZIONE, E PER LA TURCHIA CHE RIENTRA ALLA GRANDE NEL GIOCO, SI PONE COME INTERLOCUTORE PRIVILEGIATO E QUESTO LE PORTERÀ DIVIDENDI IN SIRIA” – “È UNA VIA DI MEZZO TRA UN METODO E UN’ARCHITETTURA DI FINE DEL CONFLITTO…

Vai all'articolo precedente Vai all'articolo precedente
guarda la fotogallery

ETTORE SEQUI

(ANSA) - "Il piano Trump è una via di mezzo tra un metodo e un'architettura di fine del conflitto.

 

La tecnica è sequenziare i nodi: si parte dal primo e una volta risolto si passa agli altri sempre più complessi".

 

Lo afferma in un'intervista a Il Messaggero l'ambasciatore ed ex segretario generale della Farnesina, Ettore Sequi.

 

"La prima questione, la più urgente - aggiunge - e quella simbolicamente più forte, è la liberazione degli ostaggi, il cessate il fuoco e la ripresa degli aiuti umanitari. Questo primo passo crea l'abbrivio per affrontare gli altri".

 

Quali risultati concreti possiamo attenderci?

STRETTA DI MANO TRA IL DELEGATO ISRAELIANO NITZAN ALON E IL PREMIER DEL QATAR, MOHAMMED AL THANI

"È come un videogioco - prosegue -: sali di livello e diventa sempre più difficile. Sicuramente diminuirà la violenza, perché è nell'interesse di tutti. Ma la prima fase serve a porre le basi per i negoziati successivi sul disarmo di Hamas, il ritiro completo dell'Idf e la governance di Gaza.

 

Hamas deve garantire sollievo umanitario e riorganizzare i combattenti rimasti, Israele deve rispondere a pressioni interne ed esterne.

 

Man mano che i negoziati si sposteranno su questioni di prospettiva, lo slancio tenderà a esaurirsi. Questa non è una tregua, né una pace, ma una finestra di opportunità".

 

Chi ha vinto e chi ha perso con questo accordo?

"Certamente ha vinto Trump, almeno in questa prima fase. Ha vinto anche l'aspetto umanitario, da entrambe le parti: ostaggi israeliani e gazawi.

 

donald trump incontra Recep Tayyip Erdogan

Hanno pareggiato Netanyahu e Hamas, che erano sotto forte pressione.

 

E hanno vinto i Paesi della regione, che escono con una prospettiva di stabilità fondamentale per l'Arabia Saudita, che dopo l'attacco a Doha ha siglato un accordo col Pakistan, per il Qatar che punta a un'intesa con gli Usa, per gli Emirati che avranno un ruolo centrale nella forza di stabilizzazione, e per la Turchia che rientra alla grande nel gioco, si pone come interlocutore privilegiato e questo le porterà dividendi in Siria. Ibrahim Kalin, capo dei servizi e alter ego di Erdogan, era a New York, ha seguito i negoziati sull'Ucraina a Istanbul ed è ora dentro questa partita".

 

E l'Anp di Abu Mazen?

"Perde, così come la prospettiva dei due Stati. Hamas è oggi controparte negoziale, anche se indiretta, al di là dell'obiettivo di smantellarla" conclude Sequi.

donald trump e l'emiro sheikh tamim bin hamad al thani 4donald trump incontra Recep Tayyip Erdogan

IL TWEET DI BENJAMIN NETANYAHU - NOBEL PER LA PACE A DONALD TRUMPnetanyahu hamasdonald trump e l'emiro sheikh tamim bin hamad al thani 5DONALD TRUMP CON AL THANI IN QATAR donald trump benjamin netanyahu foto lapresseBENJAMIN NETANYAHU COSTRETTO A SCUSARSI CON IL QATAR AL TELEFONO DA DONALD TRUMPLA PACE E' VICINA - VIGNETTA BY GIANNELLI I PUNTI DA CHIARIRE NEL PIANO DI PACE DI TRUMP - VIGNETTA BY ROLLI - IL GIORNALONE - LA STAMPAtrump netanyahu