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EURO-CONTE - NELL'INTENTO DI RENDERE PIÙ INTRANSIGENTE IL SUO J'ACCUSE, CONTE HA RAMMENTATO CHE GLI ATTACCHI DI RENZI SUL RECOVERY PLAN “HANNO ATTIRATO L'ATTENZIONE DEI MEDIA INTERNAZIONALI E DELLE CANCELLERIE STRANIERE” SUL MODO CON CUI IL GOVERNO STA ORGANIZZANDO I PROGETTI ITALIANI PER SPESE E INVESTIMENTI. SI PREFERIVA FORSE CHE L'ITER FOSSE AVVOLTO NELLA NEBBIA? STA DI FATTO CHE LE CANCELLERIE NON AVEVANO BISOGNO DI RENZI PER ESSERE INQUIETE…’’
Stefano Folli per "la Repubblica"
Giunto al passaggio cruciale del suo intervento alla Camera, il presidente del Consiglio non si è trattenuto e ha denunciato come irresponsabile chi ha aperto la crisi. Renzi non è mai nominato, ma nessuno ha avuto dubbi su chi fosse il bersaglio dell' attacco né a chi si riferisse Conte parlando della necessità di «voltare pagina» dopo le dimissioni della piccola delegazione di Italia Viva al governo. S' intende che in politica, soprattutto in questa politica, certe affermazioni sono sempre relative.
Tuttavia il premier, nell' intento di rendere più intransigente il suo j' accuse , ha toccato un tasto delicato e in fondo controproducente per la sua tesi. Ha infatti rammentato che gli scossoni a Roma non solo hanno fatto salire lo spread , ma soprattutto «hanno attirato l' attenzione dei media internazionali e delle cancellerie straniere».
GIUSEPPE CONTE PAOLO GENTILONI ROBERTO GUALTIERI
Come dire tra le righe che Renzi, ponendo al centro del chiarimento a Roma i temi del Recovery plan, ha volontariamente o magari solo incautamente acceso i riflettori delle cancellerie, cioè delle capitali dell' Unione, sul modo con cui il governo Pd-5S-LeU sta organizzando i progetti italiani per spese e investimenti. Si preferiva forse che l' iter fosse avvolto nella nebbia? Sarebbe strano, eppure è ciò che suggerisce l' uso dei termini «attirare l' attenzione».
angela merkel e giuseppe conte by osho
Sta di fatto che le cancellerie non avevano bisogno di Renzi per essere inquiete.
Semmai è stato Renzi ad aver captato l' atmosfera in Europa, tentando di ricavarne un vantaggio politico. Il premier Conte non può non saperlo. Avrà letto qualche settimana fa l' intervista del commissario Gentiloni a Repubblica e prima ancora avrà senza dubbio saputo della visita romana del ministro del Tesoro francese, Le Maire. Né l' uno né l' altro hanno avuto bisogno di Renzi per esprimere la loro preoccupazione che è la stessa del governo di Angela Merkel, basta saper leggere i segnali.
giuseppe conte e i ministri durante l intervento di renzi in senato
Naturalmente si può discutere sull' opportunità di aprire una crisi di governo per migliorare la versione italiana del Recovery, ma il tema del rapporto con l' Unione e dell' impiego dei fondi esiste e continuerà a esistere nei prossimi mesi. Anche perché il corretto utilizzo di quelle risorse (investimenti, modernizzazione, niente sprechi o spese clientelari) esigerebbe un complesso di riforme di cui al momento non si vede traccia, nonostante le consuete promesse del presidente del Consiglio.
giuseppe conte e i ministri durante l intervento di renzi in senato
Qui è lo snodo della crisi, al di là della retorica parlamentare. L' attenzione della Commissione e delle capitali che contano sarà più che mai rivolta a Roma, e non certo per le manovre renziane. Da domani, superato in qualche modo l' ostacolo del Senato, il sentiero su cui si muoverà Conte sarà per forza di cose più stretto e precario.
Il che pone qualche problema al Pd, come si è capito dall' intervento in aula, non privo di dubbi, del rappresentante di Zingaretti, Michele Bordo. Può darsi che più avanti riesca l' operazione impossibile oggi, ossia creare un gruppo vero e proprio, strutturato come un partito, di "responsabili per Conte". Ma è più facile a dirsi che a farsi. Al momento il premier deve accontentarsi di qualche voto sparso.
ursula von der leyen incontra giuseppe conte a palazzo chigi 1
Troppo poco per governare con sicurezza. E anche troppo poco per immaginare tra qualche tempo una trattativa sul prossimo presidente della Repubblica alla quale il centrosinistra possa presentarsi con solide carte in mano. Eppure tutti sono consapevoli che sullo sfondo della strana crisi c' è anche l' avvio di una strategia per il Quirinale.
sandra lonardo
LA STORIA CONTRO RENZI PUBBLICATA NEL PROFILO UFFICIALE DI GIUSEPPE CONTE
renzi conte
MICHELE BORDO
sandra lonardo
giuseppe conte e angela merkel a meseberg by osho
matteo renzi
GENTILONI CONTE
maurizio gasparri
gian marco centinaio con il playmobil al senato
GENTILONI CONTE
matteo salvini
gian marco centinaio matteo salvini
emma bonino
senato
luigi di maio alfonso bonafede
pierferdinando casini
francesco bonifazi
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