FLASH – SUSSURRI E GRIDA! PER IL SUO ULTIMO VIAGGIO UFFICIALE, JOE BIDEN HA SCELTO L’ITALIA: DAL 9…
Caterina Soffici per “il Fatto Quotidiano”
Sono il lato sexy della protesta anti austerity. Sono la prova fisica di una politica che esce dai palazzi (anzi, che non ci entra proprio e quando lo fa è per scardinare) e si fa pop. Sono il nuovo fenomeno mediatico che attraversa l’Europa e dovunque creano interesse, a prescindere da ciò che dicono. Perché loro stessi sono il messaggio, con il loro look e le loro storie personali.
Hanno il carisma e il phisyque du role e si impongono anche per questo. Eccoli qui dunque, i due belli impossibili che portano scompiglio nell’Europa delle segreterie e delle burocrazie. Sono il ministro delle finanze greco Yanis Varoufakis, 53 anni, e il leader spagnolo di Podemos Pablo Iglesias, 36. Testa rasata contro coda di cavallo, faccia glabra da duro contro pizzetto da militante di Anonymous.
Sarà proprio per questo, perché non sembrano politici, che i fans vanno a loro. Twitter conferma: Iglesias ha 829mila followers (mentre il suo Podemos si ferma a 537mila, a dimostrazione del carisma del leader) e Varoufakis 130mila, tanti quanti i suoi voti alle elezioni di gennaio, che lo hanno incoronato il deputato più votato.
L’interesse dei social media è un segnale, anche i media tradizionali non sono rimasti indifferenti. Se esistesse un indice di gradimento che misura la popolarità dei personaggi pubblici in Europa, questi due sbancherebbero a man bassa. Ma non c’è, quindi sbancano per il momento nei propri paesi e anche all’estero, quando ci vanno.
varoufakis giovane coi capelli
Prendete il viaggio europeo di Varoufakis. Ovunque è stato osannato come un divo di Hollywood. Dozzine di articoli, titoli e commenti sul vestiario e la moto Yamaha. Ha spopolato anche durante il tour nella tana del lupo tedesco, disastroso per i risultati portati a casa contro la troika, ma estremamente fruttuoso sul lato estetico. Il greco “con il sorriso da macho” ha lasciato il segno.
In un programma satirico della tv pubblica tedesca ZDF, lo hanno paragonato a Bruce Willis. “Me lo vedo bene in un film come Die Hard 6” ha ironizzato la conduttrice Marietta Slomka, ma alla fine ha dovuto ammettere che è un “personaggio interessante”. Una rivista di moda ha scritto che i greci sono “poveri ma sexy” e Yanis ha “uno stile fresco imperdibile”.
pablo iglesias modello di lingerie
Il settimanale Stern ha esagerato: “Varoufakis irradia una sorta di virilità classica che si vede solo nelle statue greche”. Qualcuno lo ha letto come il massimo dello sfottò, ma perfino i conservatori del quotidiano tedesco Die Welt hanno guardato con occhio sornione al fenomeno: “E’ nata una stella: ecco che cosa rende Yanis Varoufakis un’icona del sesso”. Mentre Oliver Welke, popolare presentatore tedesco, ha ammesso: “E’ un uomo incredibilmente attraente”.
A Londra, nella foto di rito davanti al portoncino nero al 10 di Downing Street, la camicia blu elettrico senza cravatta e il giubbone di pelle nera sfoggiate contro il grigiore dell’abito di George Osborne hanno impressionato anche il Financial Times, dove Tony Barber ha indugiato nella descrizione di “un pugile ateniese”, “onesto ed energico” e ha respinto l’ipotesi che Varoufakis assomigli invece a un “buttafuori da discoteca”, come altri l’avevano sprezzantemente definito.
pablo iglesias da possiamo a potiamo
L’FT ha scomodato il film di Quentin Tarantino del 1994: Yanis per loro è il boxer con la testa rasata di Pulp Fiction e non Bruce Willis. Per non parlare delle frotte di ammiratrici, che flirtano online e coccolano il loro idolo. Una per tutte la parlamentare socialista portoghese Isabel Moreira. "Accidenti, il ministro delle Finanze greco è sexy” ha postato sulla sua pagina Facebook.
Belli sì, ma con il cervello. Oratori finissimi, brillanti e super preparati, con un curriculum accademico di tutto rispetto, spiccano per la biografia colorata.
Pablo Iglesias è un prezzemolo televisivo, ma è garbato e furbo. Non offende e si affida più al ragionamento che all’invettiva. Ha un’anima da disobbediente e no global, ma i modi e lo charme dell’attore da talk show. Due lauree (in legge e in scienze politiche), è un esperto di comunicazione, cinema e psicoanalisi, il che in questo momento non guasta.
L’altro è un matematico prestato all’economia che l’ha prestato alla politica. Autore di vari saggi, blogger, consulente di una multinazionale di videogiochi e tra il 2005 e il 2006 ha realizzato con l’artista Danae Straton un progetto su 7 confini contesi: Palestina, Etiopia/Eritrea, Kosovo, Belfast, Cipro, Kashmir e il confine tra Messico e Usa. Insomma, belli si nasce, personaggi si diventa.
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