DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
“Pulci di notte” di Stefano Lorenzetto da “Anteprima. La spremuta dei giornali di Giorgio Dell’Arti” e pubblicato da “Italia Oggi”
(http://www.stefanolorenzetto.it/telex.htm)
Sulla Stampa, parlando del green pass nella rubrica Il punto, Carlo Bertini infila la seguente frase: «Cosa cambia deciderlo prima, dato che nelle due Camere l’obbligo “uber alles” entrerà in vigore dopo il 15 ottobre, come per tutti gli italiani?».
A parte il fatto che über esige la Umlaut sulla «u», Bertini scambia l’über alles per il latino erga omnes, che significa «nei confronti di tutti i cittadini». Mentre über alles vuol dire «sopra ogni cosa». Dopodiché resterebbe sempre da chiarire che cosa diavolo c’entri il tedesco con il green pass.
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Su Domani il giovane vaticanista Marco Grieco si cimenta, con sprezzo del pericolo, sui cardinali che appoggerebbero Bergoglio (in grande maggioranza, a suo dire), ma l’argomento è difficile, come dovrebbe sapere, e le previsioni si rivelano spesso errate.
E comunque Grieco ha problemi con il calendario: infatti i cardinali Gabriel Zubeir Wako, Wilfrid Fox Napier e George Pell non sono più elettori, avendo compiuto 80 anni rispettivamente a febbraio, a marzo e a giugno (invece il vaticanista di Domani, forse per coerenza con la testata, scrive che perderanno «dal prossimo novembre» l’elettorato attivo per il sopraggiunto limite di età).
Contrariamente a quanto asserito da Grieco, inoltre, Fox Napier e Pell non sono affatto a capo delle diocesi di Durban e di Sydney, bensì arcivescovi emeriti: il primo dallo scorso giugno e il secondo addirittura dal 2014. Infine Grieco sbaglia anche i conteggi: i cardinali dell’Unione europea non sono 106 ma 98.
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Nel Tg1 delle 13.30 e delle 20, l’inviato Giacinto Pinto ha continuato a definire Mirto Milani, fidanzato di una delle due sorelle bresciane accusate di aver ucciso la madre per impossessarsi dell’eredità (e, secondo gli inquirenti, loro complice), «giovane soprano». Ma il cantante di sesso maschile che sostiene quel ruolo si chiama sopranista. In alternativa, controtenore.
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Dalla pagina Facebook della Repubblica: «Rimini, risponde ai genitori il bambino di 6 anni accoltellato da un 26enne somalo: “Avevo preso cocaina”». Piccoli mostri crescono.
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bambino cocainomane sulla Repubblica
In un servizio da Potsdam, in cui parla di Annalena Baerbock, candidata dei Verdi che «si è fatta male da sola», Paolo Valentino, inviato del Corriere della Sera, parla del «libro pieno di copia e incolla, che doveva dargli status intellettuale e invece l’ha affondata». Il gender dilaga.
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Dal Televideo della Rai: «Ex spia, Cedu. Mosca responsabile. Forte sospetto che chi ha avvelenato Litvinenko abbia agito come mandante del governo russo». Della serie «Mi manda Picone». (Se chi l’ha ammazzato è il mandante, chi sarà l’assassino?).
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Nella foga cortigiana di difendere il Papa, sull’Huffington Post la zelante Maria Antonietta Calabrò identifica la televisione cattolica presa di mira da Bergoglio con una nota rete statunitense, come fanno molti altri commentatori.
Ma, a differenza dei colleghi, sbaglia scrivendo che si tratta di Edtw, mentre si tratta di Ewtn (Eternal word television network). E, a parte altri refusi, chiama Callagher – a Callagher, vie’ qua! – il raffinato ministro degli esteri vaticano Paul Richard Gallagher.
Per non parlare della sintassi dadaista, ben rappresentata dal seguente periodo: «Il “controcanto” di Parolin, che cade in questa situazione, tutti hanno la sensazione che il Papa, arrivati a questo punto, non farà sconti, c’è stato anche in relazione ai rapporti tra il Vaticano e i cosiddetti “sovranisti”».
giancarlo giorgetti e matteo salvini 2
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«Un appuntamento pre-elettorale, ma anche un modo per organizzare le truppe del nord Italia: oltre a Giorgetti ci sarà Fontana, Garavaglia, Centinaio e Locatelli», riferisce Giacomo Salvini sul Fatto Quotidiano. Quattro persone non bastano a fare un plurale?
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IO SONO GIORGETTI - VIGNETTA GIANNELLI
Libero pubblica un servizio di Alberto Fraja sulle bufale riguardanti gli strumenti di tortura che sarebbero stati utilizzati durante l’Inquisizione. Verso la fine si legge: «La più divertente, però, è la “Pera Vaginale”, marchingegno concepito per dilaniare vagine e orifizi anali di streghe e seguaci del demonio». Che ridere.
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Titolo dalla Repubblica: «Gaffe di Salvini: il siero provoca le varianti». Gaffe della Repubblica: siero non è sinonimo di vaccino (neppure sui dizionari). Trattasi di prodotti completamente diversi. Nello stesso errore persevera La Verità, che titola a tutta pagina: «Carta verde da pazzi: dura il doppio del siero».
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Titoli apparsi in due giorni consecutivi sull’Osservatore Romano: «Nella luce del Vaticano II», «In un giorno di vacanza», «Nel gelo della Siberia», «Sulle strade della città», «In parrocchia, con Gesù nei gesti». Più che un giornale, un complemento di luogo.
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Dalla Gazzetta di Mantova: «Ancora un successo per il concorso dedicato a cani meticci e non di razza». Com’è noto, esistono anche cani di razza bastarda.
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