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LA FACCIA COME IL CULO - FRATELLI D’ITALIA ORA VUOLE CAMBIARE LA LEGGE ELETTORALE PERCHÉ NON GARANTIREBBE STABILITÀ DI GOVERNO. MA COME? E’ LA STESSA LEGGE ELETTORALE CHE, NEL 2022, HA PORTATO LA DESTRA AL GOVERNO E RESO IL GOVERNO MELONI IL TERZO PIU’ LONGEVO DELLA STORIA REPUBBLICANA – LA VERITA’ E’ CHE I MELONIANI TEMONO DI PERDERE LE ELEZIONI 2027 E VOGLIONO CAMBIARE LE CARTE IN TAVOLA – SORGI: “IL CENTRODESTRA HA I NUMERI PER FARSI DA SOLO UN NUOVO SISTEMA ELETTORALE. MA ELLY SCHLEIN, DICONO NEL PD, VERREBBE ALLETTATA CON L'INTRODUZIONE (OBBLIGATORIA) DEL NOME DELLA CANDIDATA PREMIER SULLE SCHEDE ELETTORALI. VA DA SÉ CHE CONTE ACCETTEREBBE UN SIMILE OBBLIGO SOLO SE IL NOME FOSSE IL SUO. E PIUTTOSTO CHE SOSTENERNE UN ALTRO SAREBBE PRONTO A ROMPERE L'ALLEANZA…”
Estratto dell’articolo di Marcello Sorgi per “la Stampa”
[…] Ogni volta che i risultati elettorali sono insoddisfacenti, la colpa viene data alla legge elettorale. Non quella con cui s'è appena votato per le regionali, ma quella con cui si dovrebbe tornare a votare nel 2027, che se non verrà cambiata come vorrebbe Meloni sarà uguale a quella con cui si è votato nel 2022, l'anno della grande vittoria della stessa Meloni e della sconfitta del centrosinistra.
Perché allora la premier vorrebbe cambiare la legge con cui ha trionfato tre anni fa? Semplice, ha spiegato il responsabile dell'organizzazione di FdI Donzelli: la legge va cambiata perché non sarebbe più in condizione di assicurare la stabilità che ha fatto il bene dell'Italia in questi anni. In altre parole: la legge funziona se invece di due coalizioni avversarie, come sarebbe normale, se ne presentano una e mezza.
elezioni comunali elly schlein giorgia meloni
E la mezza ovviamente viene sbaragliata dall'una. Se invece anche la mezza, in prospettiva del 2027, con il ritorno all'alleanza di Pd e 5 stelle, dà segni di voler ridiventare una, innanzitutto il bis della precedente vincitrice non è più assicurato, ma soprattutto chi vince rischia di non aver maggioranza al Senato ed esprimere un governo condannato all'instabilità.
[…] con i risultati di lunedì, il centrosinistra tornerebbe a prendersi gran parte dei collegi uninominali di Campania e Puglia, e il centrodestra, ugualmente, del Veneto. Di qui, secondo Donzelli, in nome della stabilità (del centrodestra), la necessità di cancellare i collegi della legge elettorale voluta a suo tempo da Renzi, l'Italicum, e copiare quella delle regioni (che quando fu esportata in nazionale, dal ministro leghista che se ne occupò, Calderoli, fu definita «una porcata» e ribattezzata "Porcellum").
Perché invece Schlein […] dovrebbe accettare una simile svolta? […] il centrodestra nell'attuale Parlamento ha i numeri per farsi da solo un nuovo sistema elettorale. Ma Schlein, dicono nel partito della premier, verrebbe allettata con l'introduzione (obbligatoria) del nome della candidata premier sulle schede elettorali anche da parte degli alleati del Pd. Va da sé che Conte accetterebbe un simile obbligo solo se il nome fosse il suo. E piuttosto che sostenerne un altro sarebbe pronto a rompere l'alleanza.
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