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ALLA FACCIA DELLA “SPECIAL RELATIONSHIP” – IL SEGRETARIO AL COMMERCIO USA, HOWARD LUTNICK: “ANCHE L’ITALIA DEVE ASPETTARSI DAZI DAL 2 APRILE. SE VOLETE EVITARLI O ABBASSARLI, POTRETE SEMPLICEMENTE CANCELLARE O ABBASSARE QUELLI CHE IMPONETE A NOI”. PECCATO CHE INCLUDA TRA I “DAZI” ANCHE LE TASSE, L’IVA, I COSTI DELLE REGOLAMENTAZIONI – “PER EVITARE LE TARIFFE POTETE SEMPRE COSTRUIRE IN AMERICA" (OPPURE, A PROPOSITO DI RECIPROCITÀ, L’EUROPA POTREBBE SMETTERE DI COMPRARE PRODOTTI MADE IN USA, O VARARE DAZI UGUALI E CONTRARI…)
1. "BASTA PRENDERE IN GIRO L'AMERICA VOGLIAMO RECIPROCITÀ NEGLI SCAMBI"
Estratto dell’articolo di Alberto Simoni per “La Stampa”
«Reciprocità, questa è la parola, è il nome del gioco». Howard Lutnick […] è appena uscito dall'aula della Camera dove il presidente ha parlato per oltre un'ora a trenta davanti a senatori e democratici.
[…] Il segretario al Commercio evidenzia questo aspetto. Non solo alla lunga le tariffe batteranno le resistenze di mercati, e innescheranno una spinta positiva. L'obiettivo resta quello […] di «portare la manifattura negli Stati Uniti e creare lavoro».
Nell'ottica di generare occupazione e produzione negli States, Lutnick sottolinea i grandi investimenti compiuti da alcune big company. «Apple mobilita 500 miliardi, OpenAI altrettanti, TSMC 100 miliardi e ci sono 300 miliardi di investimenti domestici. Sono tutte cose che daranno un impulso al mercato del lavoro e stimoleranno la crescita oltre che rinvigorire la capacità manifatturiera statunitense».
È un passaggio chiave nella visione di Lutnick che, quando gli chiediamo come questa si concilia con la politica tariffaria è diretto: «Se un'azienda vuole evitare i dazi, produca qui in America». […] «Produrre in America, ricorrere a lavoratori americani, questa è in fondo l'America First».
Finora sono scattati i dazi verso Cina (20%) e Messico e Canada (25%). Una svolta storica colpire i due vicini di casa poiché erigere barriere in Nord America demolisce un caposaldo degli ultimi 30 anni: la grande area di libero scambio nata come Nafta (1992) poi ridenominata USMCA, sarà «rinegoziato nel 2026».
Quelli che sono in vigore oggi «sono legati a immigrazione e a Fentanyl», precisa più volte Lutnick, suggerendo che sarà «il 2 aprile la data chiave, che vedrà l'introduzione di tariffe di reciprocità».
È qui che entra in gioco l'Italia e con essa l'Europa. […] Il segretario al Commercio, infatti, spiega così la situazione: «Per l'Ue e l'America ci sono opportunità straordinarie se usciamo dalle assurdità burocratiche e dal mondo iniquo in cui stiamo e invece otteniamo una giusta reciprocità».
Prosegue poi Lutnick, lanciando un invito alla Ue: «Possiamo abbattere le cose che rendono costoso il commercio e trasformare gli scambi a vantaggio di tutti e in modo aperto. Così credo sia l'Europa sia l'America crescerebbero».
[…] «Quello che seguiamo è un approccio olistico, che tenga in considerazione tutti i balzelli, dall'Iva, ai costi delle regolamentazioni, alle tasse sul digitale, oltre che i dazi in sé. In base a quello scatteranno misure reciproche», spiega Lutnick.
Sul 2 aprile non si transige anche se qualche Paese potrebbe vedere l'aumento delle tariffe diluite su più mesi. […] Washington, ribadisce il ministro, è stufa di vedere trattamenti sfavorevoli per gli Usa. «Per 80 anni, da Bretton Woods in poi, gli Usa hanno esportato il potere economico e la forza in tutto il mondo. È giunto il momento per l'America di trattare i partner come tali e non come persone che ci prendono in giro».
2. LUTNICK (USA): “ANCHE L’ITALIA SARÀ COLPITA DAI DAZI AD APRILE. SPOSTATE QUI LE FABBRICHE”
Estratto dell’articolo di Paolo Mastrolilli per “la Repubblica”
[…] Howard Lutnick. […] Quindi anche l’Italia deve aspettarsi i dazi dal 2 aprile?
«Tutto il mondo deve aspettarseli, dovrà rispettare la reciprocità delle tariffe commerciali. Se volete evitare o abbassare i dazi, potrete semplicemente cancellare o abbassare quelli che imponete a noi. È semplicemente una questione di equilibrio, equità ed uguaglianza.
DAZIAMI MA DI BACI SAZIAMI - MEME BY EMILIANO CARLI
Se avete una tariffa su di noi, dovremmo avere una tariffa su di voi. Si tratta solo di equilibrio, e penso sia un modo ragionevole e rispettabile di vedere la questione. Quindi i dazi scatteranno a partire dal 2 aprile. Quelli imposti ora riguardano i confini e il traffico di fentanyl. Il 2 aprile invece sarà è il giorno delle tariffe commerciali reciproche».
Oltre a cancellare i nostri dazi, decisione che compete ai governi, l’unica alternativa per evitarli che hanno le aziende private è fabbricare i loro prodotti negli Usa?
«Certo, puoi sempre evitare le tariffe costruendo in America. Questo è il punto: produci negli Usa e non paghi le tariffe. Per questo vedrete così tante aziende venire in America, e costruire qui, perché così eviteranno di pagare i dazi.
Daranno lavoro ai nostri cittadini e questa è la chiave per la politica America first. Prendersi cura dei lavoratori americani e trattare i nostri partner commerciali in modo equo. Non stiamo cercando di essere ingiusti, ma l’esatto contrario, cioè giusti. La chiave è la reciprocità: a seconda di come ci tratti, noi tratteremo te allo stesso modo».
Nel suo primo giorno come segretario al Commercio, lei ha incontrato la sua controparte europea Maroš Šefcovic. Avete fatto progressi?
«[…] Le opportunità per due grandi economie come quella dell’Unione Europea e degli Stati Uniti sono così straordinarie, così enormi, se riusciamo ad uscire dall’assurdità burocratica e dal mondo ingiusto in cui abbiamo vissuto finora, entrando invece in un mondo di giusta reciprocità.
Possiamo eliminare le regolamentazioni, gli ostacoli che ci costano solo soldi, per commerciare liberamente tra di noi. Così possiamo creare il potere di condurre gli scambi in modo equo e aperto. Se lo faremo, penso che vedremo crescere tanto l’Unione Europea, quanto l’America. Però è necessaria una riduzione della regolamentazione e delle assurdità».
trump meloni
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howard lutnick
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