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CHE FARÀ NIKKI HALEY DOPO IL RITIRO DALLE PRIMARIE REPUBBLICANE? E SOPRATTUTTO, I SUOI ELETTORI CHI SCEGLIERANNO TRA BIDEN E TRUMP? “SLEEPY JOE” SPERA DI RACCOGLIERE I VOTI DEI REPUBBLICANI NON ESTREMISTI, CHE ODIANO IL TYCOON. E “THE DONALD”? SENZA I VOTI DEGLI INDIPENDENTI E DEI MODERATI DI HALEY, RISCHIA DI VINCERE LE PRIMARIE, MA PERDERE LE ELEZIONI - LA PARABOLA DECLINANTE DELL'EX AMBASCIATRICE ALLE NAZIONI UNITE, CHE HA FATTO BUTTARE NEL CESSO 16 MILIONI DI DOLLARI AI SUOI DONATORI

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1. IL CAPOLINEA DI NIKKI E LA CORSA AI SUOI VOTI «SE DONALD LI VUOLE DOVRÀ GUADAGNARLI»

Estratto dell’articolo di V. Ma. per il “Corriere della Sera”

 

NIKKI HALEY

«È tempo di sospendere la mia campagna elettorale». Dopo un anno in corsa per la nomination repubblicana alla Casa Bianca, Nikki Haley si ritira, con un breve discorso a Charleston, la sua città.

 

Ma per ora non appoggia Trump, il presidente che la nominò ambasciatrice all’Onu e della quale è diventata aspra rivale: afferma che i voti da lei conquistati potrebbero fare la differenza a novembre — e non parla solo delle due vittorie in Vermont e Washington DC (storiche per una donna repubblicana candidata alla Casa Bianca), ma soprattutto delle percentuali significative ottenute in primarie dove ha perso (come il Michigan ma ha comunque strappato 300mila voti in uno Stato chiave). È un voto anti-Trump, che «sta a lui ora guadagnarsi. E spero che lo faccia».

 

DONALD TRUMP - JOE BIDEN - IMMAGINE CREATA DA MIDJOURNEY

Haley mette se stessa in una posizione di potere: non correrà come indipendente, lascia la porta aperta per un futuro endorsement a Trump. Riconosce che il suo rivale sarà presto il candidato alla nomination. «Mi congratulo e gli auguro ogni bene. Come lo auguro a chiunque che possa essere il nostro presidente».

 

D’altra parte anche Mitch McConnell, il leader della minoranza repubblicana al Senato, che non ha mai fatto mistero del disprezzo per l’assalto al Congresso del 6 gennaio e delle opposte idee in politica estera, gli ha dato ieri l’endorsement. Significative le parole con cui si è ritirato anche dalla leadership repubblicana al Senato: «Ho molti difetti, ma tra essi non c’è non capire la politica».

 

marjorie taylor greene contro biden al congresso

La prima domanda è cosa farà Trump. Prima che Haley parlasse, l’ex presidente ha scritto sul social Truth di averla «fatta a pezzi» nelle primarie, attribuendo i successi della rivale al fatto che alcuni Stati «non si sa perché» hanno primarie aperte in cui possono votare anche i democratici e al sostegno finanziario di «donatori della sinistra radicale».

 

Poi però in un altro messaggio, la sua campagna elettorale invita gli elettori a «unirsi contro Joe Biden». Dopo un anno di campagna elettorale cruenta tra i due, Nikki Haley, che Trump aveva soprannominato «birdbrain» (cervello d’uccello), è vista da molti fan dell’ex presidente non come una «vera conservatrice» ma un’agente dei democratici e dell’industria militare che vuole continuare le guerre […].

 

Nikki Haley - Kiawah Island, South Carolina

Alla deputata della Georgia Marjorie Taylor Greene, paladina del trumpismo, abbiamo chiesto se possa concepire una inclusione di Haley in una eventuale amministrazione Trump; «Non ne vedo nessuna ragione e mi batterei per evitarlo sia pubblicamente che in privato», ha detto al Corriere a margine della festa di martedì a Mar-a-Lago.

 

[…] la seconda domanda è: per chi voteranno gli elettori di Haley? Li abbiamo incontrati ai suoi comizi in Iowa, in New Hampshire e South Carolina: democratici e indipendenti, ma anche repubblicani che hanno votato Trump in passato. Un sondaggio Quinnipiac dice che metà di loro voterebbe Trump, ma il 37% Biden. Che non perde tempo e tende la mano: «Non saremo d’accordo su tutto, ma lo siamo sulla democrazia, il rispetto reciproco, la Nato e Putin».

 

TRUMP E NIKKI HALEY

2. NIKKI FERMA LA CORSA E NON SI SCHIERA PER ESSERE DECISIVA

Estratto dell’articolo di Anna Lombardi per “la Repubblica”

 

[…] Nikki Haley abbandona le primarie del suo partito, lasciando campo libero a Donald Trump. Ma non dice addio alle ambizioni. Certo, le due modeste vittorie alle primarie repubblicane, quella della settimana scorsa a Washington Dc e ieri in Vermont (comunque prima donna repubblicana a raggiungere un tale obiettivo), non bastano.

 

E dunque la 52enne figlia di immigrati indiani Nimrata “Nikki” Randhawa coniugata Haley (il marito è maggiore della Guardia Nazionale in Africa che Trump ha insinuato più volte lei abbia tradito) ex governatrice della Carolina del Sud e ambasciatrice all’Onu, lascia la gara iniziata il 15 febbraio 2023 quando era stata la prima a lanciare la sfida: «Serve un nuovo tipo di leadership e quel nuovo sono io».

 

meme sul cane di joe biden pubblicato da trump

È l’ultima a cedere, nonostante i 16 milioni di dollari ancora in cassa. Getta la spugna pressata pure dai donatori, il potente petroliere David Koch in testa, che dopo la sconfitta nel suo stato, la Carolina del Sud, aveva annunciato che la sua potente organizzazione, American for Prosperity Action non le avrebbe più dato un soldo. […]

 

[…] solo il 21% degli elettori di Haley si è detto pronto a votare «un altro repubblicano». Un incubo per Trump che senza i voti degli indipendenti e dei moderati di Haley rischia di vincere le primarie ma perdere le elezioni.

 

[…] Haley si lascia dunque tutte le porte aperte: ben sapendo che un affidabile sondaggio di Quinnipiac University le dà più possibilità di battere Biden – che lei distacca di ben 16 punti - di quante ne abbia Trump fermo su una forchetta fra il 4 e il 5%. Secondo qualche analista potrebbe addirittura scegliere di correre da indipendente.

 

nikki haley south carolina

Ben sapendo che una scelta del genere rischia però di farne una paria del partito, come già accaduto all’ex numero tre del Gop, Liz Cheney, defenestrata per aver attaccato il tycoon. Vendicativo com’è verso chiunque gli faccia uno sgarbo, difficilmente le offrirà la vicepresidenza, che in altri contesti sarebbe la scelta più logica […]. L’ipotesi è dunque che resti a guardare, per poi dare il suo endorsement a Trump prima di novembre “per il bene del partito”, per poi poter dire, in caso di sconfitta “ve lo avevo detto”.

Pronta a prendere le redini dell’Elefante nel 2028.

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