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In questi giorni Elisabetta Belloni prende possesso dell’incarico di capo di gabinetto del ministro degli Esteri, ma alla Farnesina gli ambasciatori di lungo corso dicono che inizia il suo decennio. “Dopo Vattani e Massolo tocca a lei, e sarà un dominio lungo: non ha rivali”.
elisabetta belloni gianfranco fini
Già, l’ex capo del personale, 55 anni, romana, era addirittura in lizza per la nomina a ministro. Poi Renzi ha deciso di scegliere un politico e lei è rientrata nei ranghi. Forte di molti appoggi nel Pd (anche se fu Franco Frattini il primo a valorizzarla) e di un rapporto fiduciario con il Giglio magico, in particolare con Luca Lotti.
E proprio in questi giorni un altro candidato alla poltrona su cui si è seduto Paolo Gentiloni sta meditando l’addio. Si tratta del viceministro Lapo Pistelli, vecchio amico del presidente del Consiglio, nonostante qualche screzio nel passato. Pistelli, cinquantun anni, vuole andarsene a luglio dimettendosi anche dal Parlamento e Renzi gli sta cercando una sistemazione.
Renzi avrebbe anche un altro desiderio, oltre al posto per Pistelli, ed è quello di vedere un nuovo segretario generale alla Farnesina per dare una scossa al mondo delle feluche. Ma Gentiloni non se l’è sentita di rimuovere un uomo di peso come Michele Valensise e al momento tutti scommettono che finirà regolarmente il suo mandato, che scade tra un anno e mezzo.
Del resto è abbastanza chiaro che d’ora in poi alla Farnesina vi sarà una diarchia Belloni-Valensise e che il segretario generale accetterà una certa subalternità, evitando contrasti e guerre di potere con la “predestinata”. Già, perché proprio la Belloni è destinata a prendere il suo posto e realizzare la riforma della diplomazia che vogliono a Palazzo Chigi. Una riforma, per usare un aggettivo sintetico, in chiave manageriale.
Questo anno e mezzo servirà alla Belloni anche per colmare le uniche lacune del suo curriculum che sono la lontananza dai principali dossier politici, visto che ha sempre avuto incarichi gestionali. Il futuro, in ogni caso è suo, a meno che si offuschi la stella di Renzi.
Se questo è il quadro del potere prossimo venturo alla Farnesina, ci sono alcune caselle intorno alle quali si dà battaglia. La prima è il posto di ambasciatore a Washington, occupato da Claudio Bisogniero. La sua nomina scade a fine anno e per l’ambasciata più prestigiosa si muove da mesi Armando Varricchio, consigliere diplomatico di Renzi.
ELISABETTA BELLONI E VERONICA GARACI
Varricchio ha sperato di “piazzare” Bisogniero al Quirinale come consigliere diplomatico, ma Sergio Mattarella ha scelto una donna, Emanuela D’Alessandro. Ora vorrebbe spedirlo alla Nato, al posto di Maria Angela Zappia, ma Bisogniero non capisce perché si dovrebbe far degradare senza motivo. Insomma, il braccio di ferro resta aperto.
Molti diplomatici, poi, fanno il tifo per Stefano Sannino, ambasciatore a Bruxelles in corsa per la poltrona di segretario generale della Commissione. Se ce la facesse, libererebbe una postazione molto ambita.
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