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FATE SAPERE A BEPPE SALA CHE NON PUÒ FARE BATTAGLIE IDEOLOGICHE USANDO COME ARMA LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE – IL PREFETTO DI MILANO, SU IMPULSO DEL VIMINALE, CHIEDE AL COMUNE DI INTERROMPERE LA REGISTRAZIONE DEI CERTIFICATI ANAGRAFICI CON DUE GENITORI DELLO STESSO SESSO. IN ASSENZA DI UNA LEGGE SULLE FAMIGLIE GAY O LESBICHE, IL SINDACO DI MILANO SALA AVEVA DATO MANDATO AGLI UFFICI DI RICONOSCERE I BAMBINI DELLE COPPIE OMOSESSUALI FREGANDOSENE DELLA SENTENZA DELLA CORTE DI CASSAZIONE CHE...
Estratto dell’articolo di Elena Tebano per il “Corriere della Sera”
Il prefetto di Milano ha chiesto al Comune di interrompere il riconoscimento alla nascita dei figli delle coppie gay e lesbiche, avvertendo che in caso contrario saranno annullati dalla Procura. Lo stop riguarda i nuovi atti di nascita.
Il sindaco Beppe Sala aveva ricominciato a registrare certificati anagrafici con due genitori dello stesso sesso a luglio scorso, spiegando che interveniva perché parlamento e governo non avevano colmato il vuoto di legge sulle famiglie gay e lesbiche, nonostante le ripetute sollecitazioni della Corte costituzionale. […]
La stretta del prefetto, decisa su impulso del ministero dell’Interno, recepisce la sentenza 38162 della Corte di Cassazione a Sezioni Unite del 30 dicembre, in cui i supremi giudici avevano stabilito che i bambini nati all’estero con la maternità surrogata dovessero essere riconosciuti in Italia come figli di entrambi i genitori con l’adozione in casi particolari, che richiede l’approvazione di un giudice, e non con la trascrizione diretta all’anagrafe.
Il 19 gennaio il ministero dell’Interno, in una circolare diretta ai prefetti, ha sottolineato lo stop della Cassazione alle trascrizioni dei certificati dei figli di due padri nati all’estero con maternità surrogata e li ha sollecitati a «fare analoga comunicazione ai Sigg.ri Sindaci».
Beppe Sala e il prefetto di Milano Renato Saccone
La circolare del prefetto di Milano Renato Saccone però non si limita a trasmettere le indicazioni del governo sui bambini nati con la surrogata all’estero: sollecita a interrompere i riconoscimenti dei figli di due madri nati in Italia e si riserva di dare indicazioni su quelli nati all’estero sempre da due donne. […]
Mentre la sentenza della Cassazione dava indicazione di riconoscere con l’adozione in casi particolare i figli di due padri nati con la surrogata all’estero, la giurisprudenza è più incerta sul caso dei figli di due madri nati in Italia (grazie alla fecondazione eterologa fatta all’estero).
La Cassazione si è pronunciata 7 volte contro il riconoscimento alla nascita, ma non a Sezioni Unite (quindi con meno «forza» giuridica), la Corte Costituzionale ha chiesto al legislatore di introdurre un riconoscimento tempestivo, mentre nove tra Tribunali e Corti d’Appello hanno autorizzato i riconoscimenti alla nascita.
Proprio sulla base di questa incertezza giuridica alcuni sindaci, tra cui Sala, hanno continuato i riconoscimenti alla nascita. La Cassazione invece finora ha sempre autorizzato la trascrizione immediata dei figli di due lesbiche nati all’estero. […]
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