FLASH! - LA DISCESA IN CAMPO DEL PARTITO DI VANNACCI E' UNA PESSIMA NOTIZIA NON SOLO PER SALVINI,…
1. CULONE ILLEGGIBILE
Da “Libero Quotidiano”
Disperato tentativo di Marco Travaglio, sul Fatto di ieri, per nascondere che il suo giornale s' è inventato la storia dell' intercettazione di Berlusconi che dava della «culona» alla Merkel. Travaglio sorvola sul fatto che la telefonata non è mai saltata fuori, ma rimprovera a Libero un titolo, «Angela è davvero una culona», che c' entra con la presunta telefonata del Cav come il Fatto c' entra col garantismo.
2. L’ULTIMO TRAGICO FANTOZZI
Marco Travaglio per “il Fatto Quotidiano”
Proseguono senza sosta le celebrazioni per il 40° compleanno del rag.Ugo Fantozzi e nessuno fa mancare il proprio contributo. Grande affollamento a San Vittore, dov’è in corso un incessante e fantozziano pellegrinaggio alla cella di Mario Mantovani, vicepresidente forzista della Regione Lombardia e dunque ingiustamente detenuto col pretesto di una serie di tangenti, appalti truccati e abusi vari, in compagnia dell’inseparabile segretario Giacomo Di Capua.
Sfilano in processione il capogruppo regionale FI Claudio Pedrazzini, il coordinatore provinciale on. Luca Squeri, il segretario federale della Lega Nord Matteo Salvini (avendo dichiarato “se vedo un ladro, io sparo”, ha tenuto a tranquillizzare l’illustre detenuto presentandosi disarmato),il consigliere regionale forzuto Fabio Altitonante e infine il senatore Sante Zuffada. Reso omaggio al galeotto per una mezz’ora a testa, non di più, gli illustri visitatori hanno guadagnato l’uscita a passo di corsa, onde evitare ripensamenti dell’autorità preposta.
Il Giornale e Libero celebrano fantozzianamente lo strepitoso successo diplomatico riscosso dall’ex cavalier Banana alle assise del Ppe nell’incontro con Angela Merkel. Com’è noto, i due si amavano molto, specie da quando lui le fece un cucù a un vertice internazionale e, a quello successivo, la fece aspettare una mezz’ora sotto il sole perché aveva da fare al telefono.
BERLUSCONI INTERVISTATO DA JEREMY PAXMAN DI BBC SULLA CULONA INCHIAVABILE-1
Purtroppo, a turbare la love story, intervenne nel settembre 2011 il Fatto Quotidiano raccontando che lui, parlando di lei con gli amici, soleva chiamarla affettuosamente “culona inchiavabile”, e che vari capannelli di forzisti in Transatlantico erano terrorizzati dall’uscita di intercettazioni dalla Procura di Bari che immortalassero il simpatico appellativo.
La qual cosa scatenò un mezzo incidente diplomatico, rompendo violentemente l’asse Roma-Berlino. E cagionò il noto complotto internazionale che di lì a poco sfociò nella risatina congiunta di Merkel & Sarkozy al suo indirizzo e nelle sue tragiche dimissioni. Secondo Libero, Silvio avrebbe rassicurato Angela con queste testuali parole:“Mai detto ‘culona’, è una balla di Travaglio”.
E avrebbe poi aggiunto: “Sono contento perché adesso anche in Europa sanno che Travaglio è un bugiardo”. Secondo il Giornale, invece, la frase sarebbe questa: “Voglio ribadirti, cara Angela, che mi sono state attribuite frasi su di te assolutamente non vere al fine di logorare i nostri rapporti”.
Non si conosce la risposta della Merkel, ma pare sia stata qualcosa di simile a un “Ah, beh, allora...”. In effetti, chi avrebbe mai potuto immaginare una frase così sguaiata in bocca al noto Lord Brummel brianzolo? Solo il Fatto Quotidiano. Il guaio è che ci aveva creduto pure B.
BERLUSCONI E MERKEL AL G VENTI DI CANNES jpeg
Infatti ha appena raccontato ad Alan Friedman che Gerhard Schröder si era complimentato con lui: “Hai fatto benissimo (a chiamarla culona, ndr): è totalmente vero!”. E naturalmente, a ruota, ci avevano creduto Belpietro e Sallusti. Libero, non contento di appellare cavallerescamente la cancelliera “nazi-Merkel”, aveva titolato “Angela è davvero una culona”.
L'intruso di Cannes dal Fatto Quotidiano
E il Giornale aveva tagliato la testa al toro con due titoli di prima pagina: “Caduta di Berlusconi: è stata la culona” e, sulla vittoria azzurra contro la Nazionale tedesca di calcio, “Ciao ciao culona” . Ora vai a spiegare alla culona, pardon alla Merkel, che anche Belpietro e Sallusti sono due bugiardi. Ma soprattutto vai a spiegare all’Europa chi sono Belpietro e Sallusti.
A proposito di Belpietro: ieri fantozzianamente, con un modico ritardo di vent’anni, ha scoperto che Denis Verdini “ha una storia ingombrante, sia dal punto di vista politico che giudiziario”. Oddio, forse l’aveva intuito anche prima, però ha deciso di scriverlo soltanto adesso che “è nella maggioranza a pieno titolo”.
La maggioranza di Renzi, si capisce: quand’era nella maggioranza di B., la sua storia ingombrante sia dal punto di vista politico che giudiziario profumava Chanel numero 5.
Berlusconi Sarko Merkel Nonleggerlo blog
Ansiosa di denunciare la corruzione dilagante, ma senza per questo alimentare l’antipolitica di chi osserva come la rottamazione non abbia cambiato nulla, La Stampa pubblica un editoriale di Emanuele De Felice dal titolo fantozziano almeno quanto la tesi di fondo: “Troppe leggi favoriscono la corruzione”.
La quale, dunque, non è colpa dei politici e dei funzionari che rubano e di chi li mette o li lascia nei posti chiave, ma delle troppe leggi che inducono tanta brava gente a violarle. Prossimi editoriali: “Le troppe mogli favoriscono l’uxoricidio”, “Le troppe ragazze favoriscono lo stupro”, “Le troppe banche favoriscono le rapine” e “Le troppe greggi favoriscono l’abigeato”. Premio Filini 2015, ad honorem.
Vince il premio Calboni il ministero della Difesa, che ha severamente punito tre militari dell’Aeronautica, rei di “negligenza” per non aver vigilato abbastanza per nascondere la notizia dell’elicottero blu usato da Renzi sull’impervia tratta Firenze-Roma, notoriamente impercorribile in treno o auto.
Il premio Fantozzi se lo aggiudica invece di diritto Luca Mazzà, vicedirettore di Rai3 che, dopo l’attacco di Renzi a Ballarò e nell’approssimarsi delle nomine, ha chiesto l’esonero da capostruttura del programma, poi ha implorato Massimo Giannini di non inviargli il testo del suo editoriale polemico con Renzi, e possibilmente di non salutarlo più. Com’è umano, lui.
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