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Paolo Foschi per il “Corriere della Sera - Roma”
La crisi politica ed economica del Campidoglio si abbatte ora sulla Festa del Cinema di Roma, giunta quest’anno all’undicesima edizione, in programma dal 13 al 23 ottobre. Il Campidoglio, fra i soci fondatori della Fondazione cinema per Roma che produce la rassegna, ha infatti chiesto lo slittamento dell’approvazione del bilancio preventivo, creando una situazione di stallo che rischia di far saltare tutta l’organizzazione: senza il via libera dei soci a questo atto formale il cda presieduto da Piera Detassis rischia di dover interrompere tutte le attività preparatorie.
Le spese sostenute e anche le risorse impegnate in vista dell’evento potrebbero essere contestate dai soci, aprendo la strada a contenziosi legali.
Il quadro per adesso è incerto. L’esame del bilancio preventivo era fissato per martedì 3 maggio, ma Francesco Paolo Tronca, commissario straordinario di Roma Capitale, ha bloccato tutto perché, come ha scritto in una lettera inviata agli altri soci, negli atti contabili della Fondazione risulta un credito di 300 mila euro nei confronti del Campidoglio, che però non è invece iscritto nel bilancio (ovviamente sotto forma di debito) dell’amministrazione comunale.
Secondo quanto trapelato, si tratterebbe di una somma promessa dall’allora sindaco Gianni Alemanno a consuntivo di una delle passate edizioni della Festa, ma poi mai «regolarizzata» o «contabilizzata». Un piccolo tesoretto che è passato da un bilancio all’altro della Fondazione, ma sul quale Tronca vuole fare chiarezza.
La mossa di Roma Capitale ha spiazzato gli altri soci fondatori (Regione Lazio, Città Metropolitana di Roma Capitale, Camera di Commercio, Istituto Luce Cinecittà e Fondazione Musica per Roma) perché - come osserva una fonte interna alla Fondazione - «tirare fuori il problema adesso e in questa maniera è uno sgambetto, sembra quasi che sia stato cercato un pretesto per bloccare la macchina organizzativa a pochi mesi dall’evento». Dagli uffici del Comune spiegano che invece si tratta di un atto dovuto «di fronte a un oggettiva incongruenza dei documenti contabili».
Adesso però è partita la corsa contro il tempo per risolvere lo stallo. «Se non si sblocca il bilancio preventivo, la manifestazione non si può svolgere» dicono fonti nella Fondazione. Eppure, anche se la somma non è certo elevatissima (rispetto al budget di una manifestazione del genere), c’è un problema formale: il buco - che comunque per ora è solo teorico - può essere coperto, ma riconoscere che non esiste il credito metterebbe a rischio la correttezza dei precedenti bilanci.
Certo, basterebbe che il Comune riconoscesse il debito nei confronti della Fondazione (predisponendo poi il relativo stanziamento), ma la lettera di Tronca sembra aver messo una pietra sopra a questa ipotesi.
La palla potrebbe passare al nuovo sindaco, ma a quel punto potrebbe essere troppo tardi per rimettere in moto la macchina organizzativa della Festa.
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