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“LE VALUTAZIONI SULLA LEADERSHIP DI GIORGIA MELONI IN UE SONO ESAGERATE” – IL “FINANCIAL TIMES”, CON UN COMMENTO FIRMATO TONY BARBER, SMONTA L’IMMAGINE DELLA DUCETTA COME UNICO LEADER STABILE IN EUROPA E METTE IN DUBBIO CHE “POSSA COLMARE IL VUOTO APERTO DAI PROBLEMI DI BERLINO E PARIGI. ANCHE PER MARIO DRAGHI, NON VI È NESSUN'ALTRA LEADERSHIP OLTRE A QUELLA FRANCO-TEDESCA, SEPPUR INDEBOLITA, IN GRADO DI GUIDARE L'EUROPA VERSO UN FUTURO COMUNE” – PER IL QUOTIDIANO INGLESE, “TRE FATTORI LIMITERANNO L'INFLUENZA DI MELONI E DELL'ITALIA…”

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GIORGIA MELONI OLAF SCHOLZ E EMMANUEL MACRON ALL'HOTEL AMIGO DI BRUXELLES

(ANSA) - Giorgia Meloni "non è la sola a suggerire che il 2025 potrebbe essere l'anno dell'Italia in Europa e sulla più ampia scena internazionale" ma "alcune affermazioni" a favore della premier e di Roma "sono esagerate". Lo scrive Tony Barber, in un commento che parte dalla "leggera frecciatina a Francia e Germania" della presidente del Consiglio che "ha contrapposto la 'straordinaria' stabilità del suo governo con 'la turbolenza politica che stanno affrontando diverse grandi nazioni europee'".

 

"È vero - ammette Barber - la Francia è in paralisi politica e la coalizione guidata dai socialdemocratici tedeschi è crollata. Ma l'Italia non è diversa dalla Francia e dalla Germania nel temere l'impatto delle tariffe statunitensi sulle esportazioni europee. Allo stesso modo, il sostegno di Meloni all'Ucraina potrebbe non essere perfettamente in linea con le priorità di politica estera di Trump".

GIORGIA MELONI OLAF SCHOLZ E EMMANUEL MACRON ALL'HOTEL AMIGO DI BRUXELLES giorgia meloni alla conferenza stampa di fine anno (inizio 2025) - FOTO LAPRESSEg7 borgo egnazia i leader osservano il lancio dei paracadutisti