benedetta scuderi

UNA FLOTILLERA ALL’AMUCHINA: BENEDETTA SCUDERI – L’EURODEPUTATA SINISTRELLA FERMATA A BORDO DELLA FLOTILLA RACCONTA IL TRATTAMENTO RICEVUTO DAGLI ISRAELIANI - "OLTRE AL CELLULARE, IN CUI AVEVO ANCHE LE CARTE, A ME HANNO TOLTO LE MEDICINE, L’IGIENIZZANTE E LA PROTEZIONE SOLARE" (POVERINA, ANCHE LA TINTARELLA VUOLE LA SUA PARTE) -  "IN AEROPORTO A TEL AVIV, DA LONTANO ALCUNI PASSEGGERI CI MOSTRAVANO IL DITO MEDIO. IN AEREO CI HANNO URLATO IN INGLESE E IN ITALIANO FRASI COME ‘FRIENDS OF GRETA OF MY ASS’, ‘DOVEVATE TORNARE A NUOTO’…

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Estratti da open.online

BENEDETTA SCUDERI

In aeroporto a Tel Aviv, al gate, da lontano alcuni passeggeri ci mostravano il dito medio. In aereo ci hanno urlato anche in inglese e in italiano. Frasi come ‘friends of Greta of my ass‘. In aeroporto ci hanno detto ‘spero che vi prendano in ostaggio‘ e ‘dovevate tornare a nuoto‘».

 

Questo il racconto, a margine della conferenza stampa a Roma, all’agenzia La Presse, delle europarlamentari Benedetta Scuderi (Avs) e Annalisa Corrado (Pd) del volo di rimpatrio da Tel Aviv dopo il fermo della Flotilla. «

 

 

SCUDERI

Estratti da repubblica.it

 

(...) «Arrivano all’improvviso, salgono a bordo con il mitra in mano, pistola alla fondina. Ti ritrovi con un’arma all’altezza della faccia, mentre intimano di farti perquisire, identificarti, consegnare il cellulare. Dopo ci hanno obbligato a scendere sottocoperta e non muoverci da lì. Ad altri è andata peggio, sono stati costretti a rimanere a prua, sotto il sole per quasi nove ore».

 

Marco Croatti, Benedetta Scuderi, Maria Elena Delia, Arturo Scotto e Annalisa Corrado - foto Lapresse.

Cosa si prova in circostanze del genere?

«Ero molto preoccupata. Speravo che non ci fosse un rumore improvviso che potesse scatenare una reazione, che nessuno perdesse la calma. D’altronde, con uomini armati a bordo non si può mai sapere che cosa può succedere».

 

Quando siete arrivati ad Ashdod?

«Dopo nove, dieci ore, forse di più. Ho perso il senso del tempo, l’ho recuperato solo quando sono rientrata in Italia. Dovremmo essere sbarcati ad Ashdod attorno alle 4 o le 5 del pomeriggio».

Cos’è successo lì?

«Siamo scesi sul molo e siamo rimasti ore ad aspettare. I soldati facevano foto e video con i cellulari. Quando siamo saliti sull’aereo tutti conoscevano le nostre facce. E non è stato piacevole: alcuni ci insultavano, altri ti guardavano male. Lo stesso è successo ad Ashdod: hai la sensazione netta di parlare con gente che ti odia. Abbiamo saputo che è arrivato Ben Gvir, ma ci avevano già portati via».

Marco Croatti, Benedetta Scuderi, Maria Elena Delia, Arturo Scotto e Annalisa Corrado - foto Lapresse

 

In cosa avete percepito ostilità?

«Per portarmi nel centro di smistamento due militari mi hanno presa per le braccia e strattonata. Una volta dentro ci hanno perquisiti ancora una volta, hanno rovistato nelle nostre borse e buttato via medicine ed effetti personali».

A lei hanno portato via qualcosa?

«Oltre al cellulare, in cui avevo anche le carte, e che non ci hanno mai più restituito, a me hanno tolto le medicine, l’igienizzante e la protezione solare. L’hanno trattata come se fosse la conferma che la nostra era una gita di piacere. Kefyie, sciarpe, simboli della Palestina, sono stati tutti buttati a terra e sequestrati».

BENEDETTA SCUDERI, MARCO CROATTI, ARTURO SCOTTO E ANNALISA CORRADO AL RIENTRO A FIUMICINO - FOTO LAPRESSE

 

Vi hanno spiegato perché?

«Non dicevano niente, oppure davano informazioni palesemente false. Ad un certo punto ci hanno intimato di lasciare ogni cosa perché saremmo stati trasferiti in carcere. Per tutti gli altri è stato effettivamente così, per noi è cambiato qualcosa ma ad oggi non sappiamo cosa sia successo».

ANGELO BONELLI SBACIUCCHIA BENEDETTA SCUDERI AL RIENTRO A FIUMICINO benedetta scuderibenedetta scuderibenedetta scuderiBENEDETTA SCUDERI ABBRACCIA ANGELO BONELLI AL RIENTRO A FIUMICINObenedetta scuderibenedetta scuderiBENEDETTA SCUDERI E MARCO CROATTI AL RIENTRO A FIUMICINO

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