FLASH! – ALLARME ROSSO PER LE GRANDI BANCHE AMERICANE, GIA’ LATITANTI ALL’INAUGURAZIONE DELLA…
Corinna De Cesare e Fabio Savelli per "Corriere.it"
L'accusa di una riforma del lavoro inconcludente, capace solo «di svuotare il lago di Como con mestolo e cannuccia». Poi il tentativo di una replica, ma è di nuovo polemica. Il ministro del Lavoro Elsa Fornero, in una lunga intervista rilasciata al Wall Street Journal, cerca di puntualizzare alcune cose sulla riforma del lavoro che il giornale americano aveva criticato. E dice: «Stiamo cercando di proteggere le persone, non i loro posti. L'attitudine delle persone deve cambiare. Il lavoro non è un diritto, deve essere guadagnato, anche attraverso il sacrificio».
LA PRECISAZIONE - Frasi che fanno subito scattare dure critiche: « Le parole del ministro Fornero sono aberranti - il commento di Paolo Ferrero, segretario di Rifondazione Comunista - il lavoro in Italia è un diritto costituzionale. Si rilegga gli articoli 1 e 4, tra i Principi fondamentali della nostra Carta».
A stretto giro arriva anche la precisazione del ministro: «Il diritto al lavoro non è mai stato messo in discussione - puntualizza Fornero - come non potrebbe essere mai visto quanto affermato dalla nostra Costituzione. Ho fatto riferimento alla tutela del lavoratore nel mercato e non a quella del singolo posto di lavoro, come sempre sottolineato in ogni circostanza».
Il caso del Wsj scoppia proprio nel giorno dell'approvazione della fiducia alla riforma del lavoro. Dopo le due votazioni di martedì, l'aula di Montecitorio si appresta a votare la quarta e ultima fiducia chiesta dall'esecutivo. Il provvedimento, salvo problemi dell'ultimo momento, sarà approvato in serata.
Monti ha raccomandato di approvare la riforma prima del vertice Ue del 28-29 giugno, per mostrare che l'Italia non è solo un Paese con i conti in ordine ma che ha anche approvato quelle «riforme strutturali» senza le quali la Germania non vuole cedere alla messa in comune delle garanzie sul debito. Il presidente del Consiglio ha anche aggiunto che, subito dopo il voto finale, scriverà al presidente del Consiglio europeo, per sottolineare i «progressi» dell'Italia nelle riforme strutturali.
ELSA FORNEROELSA FORNEROelsa fornero paolo ferrero - copyright Pizzi
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