DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO…
Estratto dell'articolo di Enrico Marro per il "Corriere della Sera"
Un applauso finale ha sancito il varo della prima manovra Draghi in Consiglio dei ministri. Non di circostanza, ma a sottolineare che il parto non è stato per nulla semplice. Nei giorni scorsi il braccio di ferro con la Lega su Quota 100 ha rallentato la messa a punto della manovra. Ma risolto il punto col compromesso su Quota 102 non tutto è filato liscio. Altri problemi, oltre le pensioni, si sono presentati in una riunione insolitamente lunga (tre ore). Sul Reddito di cittadinanza i ministri del centrodestra hanno sostenuto la stretta, in particolare Renato Brunetta (Pubblica amministrazione) di Forza Italia.
Al quale si è opposto Stefano Patuanelli (Agricoltura), bocciando il taglio di 5 euro al mese dopo 6 mesi per i beneficiari occupabili, una misura insostenibile per famiglie che dovrebbero andare avanti con poche centinaia di euro al mese, secondo i 5 Stelle. Linea nella quale si riconosce anche un big dei pentastellati come Luigi Di Maio (Esteri), che però ha tentato di stemperare il clima dicendosi d'accordo con Brunetta sulla necessità di rafforzare i controlli.
Alla fine, queste norme sono passate, come quelle che prevedono la perdita dell'assegno per chi rifiuti più offerte di lavoro. Ma c'è stata battaglia anche sul fatto se basti un rifiuto a far perdere l'assegno o ne servano due. A cose fatte, il leader dei 5 Stelle, Giuseppe Conte, che aveva telefonato a Draghi durante il Consiglio per difendere il Reddito, si dice soddisfatto ma la stessa cosa fa Brunetta, rivendicando i risparmi ottenuti che secondo lui serviranno per la riduzione delle tasse mentre secondo il Movimento per le politiche attive del lavoro.
daniele franco mario draghi conferenza stampa sulla manovra
Un duello meno scontato è quello che si è visto sul bonus cultura per i 18enni, dove il ministro Dario Franceschini, capodelegazione del Pd al governo, ha insistito col premier, Mario Draghi, e col ministro dell'Economia, Daniele Franco, per togliere il tetto Isee di 25 mila euro che, secondo lui, rischierebbe di creare discriminazioni escludendo i contribuenti onesti rispetto agli evasori.
Un pressing come quello che lo stesso Franceschini ha condotto nei giorni scorsi per ottenere la proroga del bonus facciate (sia pure con uno sconto ridotto dal 90 al 60%) e che Draghi non si aspettava. […]
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