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“DOPO LE LEGITTIME ARMI DELLA CRITICA SI ARRIVA ALLA FUNESTA CRITICA CON LE ARMI” – FRANCESCO MERLO E IL TURPILOQUIO ELETTO A LINGUAGGIO DEL POTERE, DA TRUMP E DA PUTIN (“I LEADER EUROPEI SONO MAIALINI”): “SONO PAROLE TERMINALI, FUORI DALLA CIVILTÀ DELLA DEMOCRAZIA, OLTRE LA DETESTABILITÀ DEL NEMICO. NEL CASO DI TRUMP LA POLEMICA, IPOCRITA CONTORTA ED EVERSIVA, È CON IL PASSATO E CON LA STORIA, MA COME ANTICIPO E MINACCIA DI UNA FUTURA GUERRA CIVILE. ANCHE PUTIN STA PORTANDO IL LIVELLO DELLO SCONTRO CON I PAESI EUROPEI ALLA SUA SOGLIA DEFINITIVA…”
PUTIN, ULTIMA STAZIONE L'INSULTO
Da “Posta e risposta” – “la Repubblica”
Caro Merlo, Trump ha cambiato la galleria dei ritratti dei presidenti americani riscrivendo di suo pugno tutte le didascalie che ne sintetizzano le storie. Ha insultato più o meno tutti, anche Bush, ma di Biden, "di gran lunga il peggior presidente della storia americana", ha persino cancellato il viso.
Anche Putin si sfoga sul povero Biden accusandolo di aver iniziato la guerra dell'Ucraina, rovesciando così il senso della storia. E Putin insulta gli europei, "maialini che si sono accodati…". Gli insulti infantili sono pericolosi o "can che abbaia non morde"?
Emma Manetti — Ferrara
Risposta di Francesco Merlo:
Sono parole terminali, fuori dalla civiltà della democrazia, oltre la detestabilità del nemico. Nel caso di Trump la polemica, ipocrita contorta ed eversiva, è con il passato e con la storia, ma come anticipo e minaccia di una futura guerra civile.
Anche Putin sta portando il livello dello scontro con i Paesi europei alla sua soglia definitiva, perché dopo le legittime armi della critica si arriva alla funesta critica con le armi.
PUTIN SENZA CONFINI. COME LA TELEVISIONE RUSSA HA SPIEGATO PERCHÉ GLI EUROPEI SONO "MAIALINI"
Estratto dell’articolo di Micol Flammini per “il Foglio”
VLADIMIR PUTIN E I PORCELLINI - MEME BY EDOARDO BARALDI
[…] Mercoledì, durante la riunione di fine anno del Consiglio di difesa, ha chiamato gli europei “podsvinki”, dei maialini che volevano isolare la Russia e guadagnare dal suo isolamento, ma hanno fallito.
L’espressione “maialini” è stata forte persino per i russi, anche se Putin li ha abituati dall’inizio della sua carriera a un linguaggio non istituzionale e volgare, come dimostra una delle sue espressioni più famose: quando promise di andare a cercare i terroristi anche nei cessi.
Ma i leader internazionali non sono terroristi (che vennero anche paragonati ai ratti), e l’espressione è risultata destabilizzante anche per il pubblico russo.
vladimir putin conferenza stampa di fine anno 2025 3
La parola “maialini” è stata al centro dei dibattiti non soltanto in occidente, ma anche in Russia, era necessario spiegare ai cittadini perché Putin ha definito i leader occidentali in questo modo.
Il conduttore e propagandista russo Evgeni Popov, più volte ospite anche di trasmissioni in Italia, ha spiegato nel suo programma sul Primo canale che non c’era altro modo di rivolgersi ai capi di stato e di governo che da trent’anni tentano di spolpare la Russia.
Popov ha fatto l’elenco dei paesi che Mosca ha dovuto fermare, lottando contro le loro smanie di allargamento. Ha messo fra i colpevoli: Finlandia, Germania, Polonia, Romania, Lituania, Lettonia, Estonia, Svezia e anche la Norvegia, tutte ree di sognare disperatamente l’annessione di pezzi di Russia.
L’aiuto che stanno dando all’Ucraina, spiega Popov, è volto a perseguire i loro obiettivi. I finlandesi vogliono riavere la Carelia e continuano “a disegnare la Carelia nelle loro mappe”.
“I discendenti di Hitler”, quindi i tedeschi, sognano di riprendersi Kaliningrad e “ancora non si danno pace”. I romeni rivogliono la Moldavia con la Transnistria, la regione che si è autoproclamata indipendente dove “sventola la bandiera russa”; mentre i polacchi rivendicano parti della Russia e della Bielorussia.
Gli estoni vorrebbero riprendersi la regione russa di Pskov, dove c’è una delle più grandi basi russe vicine al confine, attualmente semivuota perché le forze sono concentrate in Ucraina.
La Norvegia invece ha fortemente militarizzato l’isola di Spitsbergen per rubare le risorse naturali della Russia.
L’elenco di Popov cita regioni e città, fa una lista dei torti storici, e la spiegazione si conclude con un filmato di Putin introdotto con queste parole: “Putin ha già risposto ai sogni di questi maialini (la parola viene calcata con particolare vigore dal conduttore) venti anni fa”. Popov lancia il filmato in cui il capo del Cremlino dice: “Non avremo mai dei negoziati o discussioni sulle pretese territoriali”.
Giovedì, la guardia di frontiera estone ha rilevato un attraversamento illegale lungo il fiume Narva: tre guardie russe sono rimaste alcuni minuti nel territorio dell’Estonia. Il Narva non ha un letto ampio, è possibile arrivare da una sponda all’altra senza troppa difficoltà, la provocazione russa non è stata un caso e finora i tentativi di cambiare i confini sono arrivati sempre, e non sotto forma di negoziati, proprio dalla Russia.
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