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1 - COREA NORD: MORTE DONNE SOSPETTE OMICIDIO KIM JONG-NAM
(ANSA) - Le due donne sospettate della morte per avvelenamento di Kim Jong-nam, il fratellastro maggiore del leader nordcoreano Kim Jong-un, sarebbero a loro volta decedute: lo riportano i media giapponesi, citando fonti del governo di Tokyo secondo cui sarebbero in corso verifiche. Kim, assassinato lunedì mattina, attendeva di imbarcarsi all'aeroporto di Kuala Lumpur, in Malaysia, su un aereo per Macao. Il governo di Seul ha confermato l'identità di Kim Jong-nam.
2 - LA STORIA DI KIM JONG NAM
Thomas Burrows e Julian Robinson per “Mail On Line”
VIDEO ‘LE ASSASSINE DI KIM JONG NAM’
Le telecamere del circuito di sicurezza hanno ripreso la donna che è sospettata di essere l’assassina mandata da Kim Jong-un ad uccidere il suo fratellastro playboy. La polizia sta esaminando il video dell’aeroporto di Kuala Lumpur per capire come è stata attaccata la vittima. Il resto, lo dirà l’autopsia.
Jong-nam, riferiscono i media di Seul, è stato ucciso da due agenti donne nordcoreane, che lo hanno preso alle spalle mentre aspettava il suo volo e hanno usato una penna spray al veleno. Secondo altre fonti le due avevano un vestito inzuppato di sostanze chimiche e glielo hanno messo sul viso, bruciandogli gli occhi. Oppure lo hanno trafitto con un ago avvelenato.
Il 46enne è morto prima di arrivare in ospedale. Le sue aguzzine, si sono dileguate in taxi (e il tassista è stato appena arrestato). Una aveva una t-shirt bianca con la scritta LOL. Le stanno cercando, ma potrebbero anche essere già morte. L’assassinio giunge proprio nella settimana in cui Pyongyang celebra il compleanno del padre di Kim Jong-nam e Kim Jong-un.
Il primo è sempre stato visto come una minaccia dal secondo, perché era il delfino, il figlio preferito, scelto come successore di Kim Jong-Il, poi finito in esilio, dopo aver provato a entrare in Giappone nel 2001 con un passaporto falso per visitare la Disneyland di Tokyo. La vittima aveva spesso criticato e imbarazzato il regime del fratello.
Le due sicarie hanno approfittato della distrazione di polizia locale e guardie del corpo di Kim Jong-nam, che già era stato minacciato di morte e aveva implorato Pyongyang di risparmiargli la vita dopo un tentato omicidio nel 2012. Lo ha rivelato il capo dei servizi della Corea del Sud. Ma perché scegliere un posto così controllato e plateale come l’aeroporto malese? Kim Jong Nam era protetto e sostenuto dalla Cina, perciò falle nella sicurezza potevano esserci in Malesia, alla partenza, non all’arrivo.
Jong-nam usava un passaporto falso per il suo volo di rientro a Macao. Il suo nome era Kim Chol.
3 - L'OMICIDIO DI KIM JONG NAM
Guido Santevecchi per il Corriere della Sera
Aeroporto di Kuala Lumpur, Malesia, lunedì. Due donne si avvicinano a un uomo corpulento in attesa di un volo per Macao, lo colpiscono con aghi o forse con uno spray al veleno. La vittima cade a terra, spirerà pochi minuti dopo in ambulanza.
Il morto è Kim Jong-nam, 45 anni, fratello maggiore del leader nordcoreano Kim Jong-un.
La notizia è arrivata ieri sera dalla Corea del Sud, passata alla stampa da fonti governative di Seul. La polizia malese ha confermato il «decesso improvviso». Gli esperti di questioni coreane ricordano che agenti di Pyongyang hanno usato in passato siringhe con veleno per eliminare avversari del regime all' estero. Le due esecutrici sono state viste salire su un taxi.
Kim Jong-nam, nato nel 1971, era il primogenito di Kim Jong-il, dittatore numero due della dinastia nordcoreana, morto di malattia nel dicembre 2011. Era fratellastro di Kim Jong-un: stesso padre e madre diversa, la sua era un' attrice sudcoreana deceduta a Mosca dopo un' esistenza tormentata.
La madre di Kim Jong-un, nell' iconografia nordcoreana, è considerata la sposa ufficiale.
Essendo più grande di Kim Jong-un (classe 1983), Kim Jong-nam era considerato il possibile successore ma era caduto in disgrazia per comportamenti sconcertanti: nel 2001 fu bloccato all' aeroporto di Narita in Giappone con un passaporto falso, sostenne di essere diretto a Disneyland Tokyo in viaggio di piacere.
Da allora girovagò all' estero, avvistato a Mosca, Pechino, Macao, Hong Kong e altri luoghi di svago. Era anche loquace: «Personalmente sono contrario alla successione dinastica», disse nel 2010 a una tv giapponese. Una dichiarazione che sicuramente non doveva essere piaciuta al fratellino Kim Jong-un.
La residenza preferita di Kim Jong-nam era Macao, città di casinò e divertimenti, dove secondo fonti d' intelligence occidentale i cinesi gli pagavano i conti del tavolo da gioco e lo tenevano in naftalina nel caso fosse servito rimpiazzare il fratello Kim Jong-un, personaggio incontrollabile nella sua corsa a atomiche e missili (l' ultimo lanciato domenica durante il vertice Trump-Abe).
Si diceva anche che Kim Jong-nam fosse vicino a Jang Song-thaek, lo zio considerato il numero 2 del regime fino a quando nel 2013 Kim Jong-un non lo fece arrestare e giustiziare.
Anche allora fu Seul a svelare la notizia, confermata solo settimane dopo da Pyongyang. E i cinesi non furono per niente contenti: l' esperto Jang era considerato il loro referente principale nel regime nordcoreano.
song hye rim moglie di kim jong il
I figli avuti in due matrimoni da Kim Jong-il erano 4. Non solo a Seul, ma anche a Pechino circolano voci sulla famiglia. Come quella secondo la quale la squadra di pretoriani che nel 2013 arrestò lo zio Jang era guidata dal poco noto Kim Jong-chol, 37 anni, un altro fratello maggiore dell' attuale capo.
Anche questo Kim, che ha 3 anni più del fratello diventato leader, sarebbe stato destinato a ereditare il potere per motivi di età, ma secondo le fonti il padre lo trovava debole e lo saltò nella designazione. Così come era accaduto a Kim Jong-nam, bruciato dal «caso Disneyland». Kim Jong-chol è un patito di musica occidentale: è stato visto nel 2010 a Singapore a un concerto di Eric Clapton e poi alla Royal Albert Hall di Londra.
C' è anche una sorella, la più piccola, Kim Yo-jong, 29 anni.
Nella nomenklatura avrebbe solo il grado di viceministro, ma con una delega fondamentale per un regime che si basa sulla venerazione del suo leader: la ragazza Kim dirige il Dipartimento Propaganda, segue la diffusione delle notizie, glorifica le «imprese» del fratello Kim Jong-un, immancabilmente definito il Rispettato Maresciallo. Molte le speculazioni sul futuro della giovane: alcuni osservatori ritengono possa salire ancora, altri ricordano che quello nordcoreano è un sistema patriarcale, con margini ristretti per le donne.
Perché questo delitto? Dopo aver eliminato lo zio, forse Kim Jong-un ha voluto togliere di mezzo l' altro possibile sostituto in contatto con Pechino. E probabilmente aveva ragione Obama quando ha detto a Trump che il suo primo problema di politica estera sarebbe stata la Nord Corea dei Kim.
2. SILENZIOSI E LETALI: GLI AGHI AL VELENO USATI NELLA CACCIA AGLI OPPOSITORI
Il veleno è l' arma silenziosa, spesso usata dai servizi segreti. E proprio gli agenti nordcoreani ne hanno fatto uso in numerose occasioni per eliminare gli avversari del regime. Nel 2011 due attivisti che aiutano i fuggiaschi dalla Corea del Nord in Cina sono i target di misteriosi attacchi. Il primo, Patrick K., viene trovato riverso vicino a una stazione dei taxi: morirà poco dopo.
Il sospetto è che sia stato intossicato con una puntura. Sempre in Cina, in seguito un missionario sudcoreano sente un bruciore nella gamba. Poco dopo la vittima collassa e perde i sensi. Per fortuna riescono a salvarlo. Infine le autorità di Seul annunciano l' arresto di un transfuga nord coreano accusato di voler assassinare un esule che spedisce palloni con messaggi verso il Nord. Le su «armi»: delle penne che nascondono piccoli aghi.
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