DAGOREPORT – UN "BISCIONE", TANTE SERPI! GLI AVVERSARI DI BIANCA BERLINGUER A MEDIASET LAVORANO PER…
Da Circo Massimo - Radio Capital
La bocciatura attesa è arrivata. La Commissione europea ha rigettato il documento programmatico di bilancio dell'Italia e annunciato una procedura "per deficit eccessivo basata sul debito". Il governo è però intenzionato a stare fermo sulle proprie posizioni: il premier Conte ribadisce che l'esecutivo è "convinto della manovra". Secondo fonti, la spiegherà al presidente della commissione Juncker.
Stamattina, prima della comunicazione di Bruxelles, la ministra per il Sud Barbara Lezzi aveva detto a Circo Massimo, su Radio Capital, di credere che "ci sia una giustificata diffidenza nei confronti del nostro paese" da parte dell'Europa, "in particolare sugli investimenti. Ci sono tanti investimenti da fare e le risorse ci sono. In Europa comprendono la nostra manovra, è che non ci credono. Noi scontiamo una cattiva reputazione dei governi precedenti: si è sempre detto che si sarebbero fatti più investimenti e invece non si sono fatti, si è sempre detto che si sarebbe agito sulla semplificazione burocratica e non si è agito in questa direzione. Dobbiamo riconquistare la nostra reputazione".
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Il governo, intanto, sta vivendo un momento complicato. Ieri la maggioranza è stata sconfitta alla Camera al voto (segreto) su un emendamento al ddl anticorruzione che ammorbidisce le norme sul peculato: per Lezzi è "gravissimo. Quel testo così non passerà, non ci spostiamo di un millimetro. Mi auguro che tutti i parlamentari scelgano di votare con voto palese. Ci possono essere degli scontri, l'importante è rientrare sui binari giusti". Uno degli scenari che viene più spesso delineato è una caduta del governo per mano di Salvini dopo le elezioni europee: "Onestamente non ci penso, lavoro per portare casa quanto più possibile per i cittadini", dice la ministra, "Non sto a pensare se Salvini vuole staccare la spina o no, saranno pure affari suoi. Non interpreto i suoi pensieri né ho il tempo per farlo. Nel momento in cui lo farà, ne prenderemo atto e agiremo di conseguenza".
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Ci sono problemi anche interni per il Movimento 5 Stelle, che deve fare i conti con 19 dissidenti che hanno espresso contrarietà ad alcune norme contenute del decreto sicurezza: "Non sono dissidenti", smorza Lezzi, "Hanno scritto una lettera al nostro capogruppo, molto asciutta e collaborativa, in cui dicono di non essere d'accordo su parti di due articoli del decreto ma sentono anche di non interpretare tutto il Movimento e di essere leali. Ci interessa questo. È giusto che ci sia dialettica interna ma non credo ci sia margine per cambiamenti. Da parte loro mi aspetto il rispetto del contratto".
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Presto uno dei leader del M5S, Alessandro Di Battista, tornerà in Italia: potrà insidiare la leadership di Di Maio? "Ci darà una mano", risponde la ministra per il Sud, "ma il capo politico attualmente è Luigi Di Maio, non sono previste nuove elezioni per sostituirlo. E non è per niente appannato".
Di Battista ha chiesto scusa agli elettori pugliesi per aver promesso di chiudere il cantiere per TAP una volta al governo: "Se chiedo scusa anch'io? Il 20 febbraio 2018 sono andata a Melendugno e ho detto che sarebbe stato complicato, non ho promesso di chiuderlo l'indomani. Ho detto che si sarebbe dovuta comunque fare un'analisi approfondita prima di agire, e che si metteva in discussione la credibilità del nostro paese di fronte a un'opera che, contrariamente a TAV, è quasi finita. Le dichiarazioni che sono state rese tra il 2013, 2014 e 2015 vedono una condizione dell'infrastruttura molto diversa. Non è questione di scusarsi", conclude Lezzi, "Sono salentina, a me dispiace non essere riuscita a bloccare TAP, sarebbe stato un mio preciso interesse non solo elettorale, ma non ci sono le condizioni".
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