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Marco Bresolin per "La Stampa"
La riforma della legge elettorale e la posizione da tenere in caso di caduta del governo, soprattutto. Ma anche la tanto annunciata - e mai realizzata piattaforma online per raccogliere le proposte e i pareri della base. La prima riunione post estiva dei senatori del Movimento Cinque Stelle, in programma oggi alle 17, si preannuncia tesissima. E nel mirino finirà anche il blogger Claudio Messora, che si occupa della comunicazione al Senato.
Per avere un'idea del clima, basta dare un'occhiata alle ultime dichiarazioni: Luis Alberto Orellana, senatore che sostiene la necessità di «dialogare» con le altre forze politiche, ieri ha ricordato che anche «Crimi e la Lombardi dialogarono in streaming con Bersani su un'ipotesi di governo» e che oggi, «solo per aver ipotizzato qualcosa di simile, sono diventato un traditore». Due giorni prima la collega Laura Bottici gli aveva spedito un bel «vaffa». Oggi si confronteranno faccia a faccia e c'è già chi ipotizza uno strappo.
Dalla parte di Orellana sono in tanti a Palazzo Madama, almeno dieci. Una minoranza, certo, ma molto determinata. Di tornare al voto con il Porcellum, come sostiene Grillo, non ne vogliono sentir parlare. «Facciamo i presìdi per difendere la Costituzione - butta lì Lorenzo Battista - e poi siamo i primi a non rispettarla. La Carta dice che, nel caso in cui cadesse il governo, non si può tornare subito alle urne.
Il Presidente della Repubblica deve prima cercare altre maggioranze. E io dico che il Movimento dovrebbe non solo valutare maggioranze alternative, ma proporre un governo con personalità di alto profilo. Cosa che purtroppo non è mai stata fatta».
Ma sull'altra sponda i colleghi sono perfettamente allineati con Grillo: «Se sei su una macchina che si sta per schiantare contro un muro - prova a spiegare il fedelissimo Alessandro Di Battista -, cosa faresti? Io mi lancerei dal finestrino, sperando di salvarmi anche se rischio di farmi male. Ecco perché bisogna tornare alle urne immediatamente». Anche con quella «schifezza del Porcellum».
Oggi gli «aperturisti» torneranno a chiedere di introdurre la piattaforma online per consultare la base: facciamo decidere gli elettori. A maggio, durante l'incontro di Grillo con i parlamentari, Filippo Pittarello (un uomo della Casaleggio) assicurò: «Sarà pronta entro luglio». Per ora, però, non c'è traccia. Le decisioni vengono prese dalla maggioranza dei parlamentari. «Ma gli input - allarga le braccia Battista - arrivano da uno solo».
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