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Emilio Pucci per ''Il Messaggero''
iscritti rousseau mail di casaleggio
Non basta la mozione degli affetti di Grillo: «Voi siete i miei figli, vi amo da morire. In Parlamento si parla solo di nomine e queste cose non le concepisco», ha detto ieri in video collegamento ad una conferenza stampa organizzata da M5S al Senato. E soprattutto non basta la sua sponda per blindare Casaleggio: «I cittadini devono poter andare avanti potendo dire la loro con dei sistemi tecnologici. E non è una difesa di Rousseau, più o meno, è una difesa di una tecnologia che abbiamo fatto noi e dobbiamo ringraziare questo il suo parere - le persone che l' hanno fatta: Casaleggio padre e Casaleggio figlio».
M5S è sempre più in ebollizione. Con Di Maio, portato dalle piazze, pronto ad essere di nuovo incoronato capo di un organismo collegiale, con i suoi fedelissimi disposti a passare pure attraverso una votazione su Rousseau.
LE POSIZIONI
Sul suo nome ci sono anche i ministri e gli altri big, da Patuanelli a Taverna che chiuderanno insieme a lui la campagna elettorale a Napoli. E anche i più feroci oppositori dei tempi in cui fu capo politico oggi concordano: «Luigi è l' unico che può toglierci dalle macerie. La vittoria al referendum sarà sua, si ripartirà da quella perché le Regionali saranno una Caporetto». In verità ci sono ancora resistenze sulla figura del ministro degli Esteri e tra coloro che si mettono di traverso ci sono proprio Casaleggio e Grillo, con il primo che spinge per Di Battista e il secondo che considera Crimi una soluzione di equilibrio.
In questo caos su un punto ormai il fronte parlamentare è concorde: bisogna mettere un freno al figlio di Gianroberto.
Dopo il suo sfogo di lunedì («Per colpa dei morosi i servizi della piattaforma non sono garantiti») e quella lista di proscrizione degli inadempienti con tanto di lettere di diffida, c' è rabbia e irritazione: fino a tarda sera un gruppo di deputati e senatori circa una cinquantina ha lavorato ad un documento.
Nell' intestazione una semplice domanda: «Il presidente e tesoriere dell' Associazione Rousseau afferma sempre di essere un semplice attivista che lavora gratis per il M5S. Può confermare di essere attualmente iscritto all' associazione creata nel 2017 avente sede legale in Roma, via Nomentana n. 257?». Ecco cosa si osserva nella nota che per evitare ripercussioni sul voto non è stata diramata: «Qualsiasi risposta dia comporterà delle serie ricadute politiche».
Motivo? Se fosse iscritto, ai sensi della legge Spazzacorrotti, l' Associazione Rousseau, in quanto Casaleggio ne è anche il presidente e tesoriere, sarebbe assimilabile ad un partito politico e quindi il grande Accusato dovrebbe essere deferito ai Probi viri. In quel caso «i contributi versati mensilmente dai parlamentari si sottolinea - devono essere immediatamente bloccati e accantonati». Invece, se non fosse iscritto «non sarebbe nemmeno un attivista. In quale veste, allora, Casaleggio interviene nella vita del M5S?», si chiedono i parlamentari.
IL BIVIO
davide casaleggio rocco casalino
Da qui il bivio: «O fa il politico con un ruolo ben definito all' interno del M5S, oppure fa il fornitore esterno di servizi». Molti non ci pensano proprio a versare a Rousseau. Dopo le Regionali arriverà la svolta. Il distacco con Casaleggio è ormai sancito.
Toccherà presumibilmente a Di Maio sbrogliare la matassa ma dovrà avere le chiavi di Rousseau. Altrimenti ed il rischio è sempre più forte sarà scissione.
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