cristina grancio

IL M5S HA PRESO UN GRANCIO (CRISTINA)! PARLA LA PRIMA CONSIGLIERA CAPITOLINA ESPULSA DAI CINQUESTELLE DOPO I VOTI IN DISSENSO SULLO STADIO DELLA ROMA: "IL MOVIMENTO E’ AVVELENATO DAL PORTERE. PRIMA O POI LA GENTE APRIRÀ GLI OCCHI"

Mauro Favale per la Repubblica - Roma

 

cristina grancio

Dice adesso Cristina Grancio, la prima consigliera capitolina espulsa dal gruppo M5S, che «questo Movimento è una grande illusione e prima o poi tutti apriranno gli occhi».

 

Lei, racconta, li ha aperti poco più di un anno fa, quando non partecipò al voto sullo stadio della Roma a Tor di Valle esprimendo «perplessità sulla proprietà dei terreni». Una posizione che ha dato il via a una procedura di espulsione che si è conclusa pochi giorni fa, quando il gruppo M5S le ha dato il benservito durante una riunione alla quale, dice la Grancio, «io non sono nemmeno stata invitata».

 

Ha saputo tutto quando le è stata formalizzata l' espulsione con un documento protocollato e datato 12 aprile 2018 che riportava questa motivazione: « Per le sue posizioni in difformità alle indicazioni e alle direttive del gruppo M5S » .

 

«Ma io - ribatte - ho votato in conformità col programma elettorale del Movimento » . E dunque, sì allo stadio ma non a Tor di Valle, no al nuovo palazzo in piazza dei Navigatori: due questioni urbanistiche di cui la Grancio si è sempre occupata molto da vicino, fin dalla sua esperienza nei meet up territoriali.

 

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«Avevamo un ambizioso programma che potevamo portare avanti aprendoci all' opinione pubblica. E invece ci siamo chiusi, abbiamo chinato la testa e ci siamo piegati ai poteri forti».

 

«Un M5S avvelenato dal potere» si intitola il suo post su Facebook in cui comunica il suo destino. In Aula Giulio Cesare passerà al gruppo misto e si siederà sul banco dov' era seduta Virginia Raggi quando era all' opposizione. Un gesto simbolico con il quale sfida i suoi ex colleghi che hanno firmato compatti la sua espulsione. « Ha ostacolato il nostro percorso di cambiamento. Va contromano in autostrada mentre tutti vanno dalla parte giusta » , è stato il commento del capogruppo Paolo Ferrara sulla Grancio, prima sospesa, poi riammessa, nel frattempo ostracizzata dal gruppo, esclusa dalle chat e dalle riunioni più importanti come quella di qualche giorno fa, con il capo politico del Movimento, Luigi Di Maio in Campidoglio.

cristina grancio

 

« Subisco quello che di fatto viene definito mobbing», aggiunge.

D' altra parte, lei, la dissidente, una scelta di campo l' aveva già fatta, non seguendo i suoi colleghi nella nuova associazione M5S ( quella nata a fine 2017) e, anzi facendo causa per l' uso del simbolo.

 

«Lo statuto del 2009 è stato stravolto - spiega - e il capo politico può porre veti rispetto alle decisioni prese da una pseudo democrazia diretta » . Punta il dito contro « lo staff», un' entità non meglio definita « a cui dovevo rendere conto, mentre io pensavo che bisognasse rendere conto agli elettori».

 

gala villa miani formula E raggiROMA STADIO TOR DI VALLE

Ora, dice, si sente più «libera» e voterà «spesso» contro le decisioni della giunta e del gruppo M5S. Intanto ha ricevuto la solidarietà di Stefano Fassina, Sinistra italiana, e di Andrea De Priamo, Fratelli d' Italia. «Andare controcorrente è sempre più difficile - afferma il primo - Grancio è stata espulsa perché coerente e coraggiosa». «La violenza con la quale la Grancio è stata prima emarginata ed ora espulsa - afferma invece l' esponente di Fdi - rappresenta un segnale chiaro dei germi di ortodossia e mancanza di cultura democratica ben visibili nella gestione quotidiana della maggioranza capitolina».

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