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Marco Zonetti per www.vigilanzatv.it
L'Ad Rai Carlo Fuortes, con l'annuncio dato in Commissione di Vigilanza riguardo alla sua decisione di tagliare l'edizione notturna dei Tg regionali, è riuscito a inimicarsi in un sol colpo tutti i sindacati dei giornalisti, in primis il potentissimo USIGRai, numerosi Presidenti di Regione e diversi esponenti politici.
Il taglio deciso da Fuortes ha preso l'abbrivio dall'interrogazione parlamentare del Senatore Elio Lannutti, membro della sesta commissione permanente Finanze e Tesoro, che si chiedeva come mai "l’edizione della mezzanotte delle sedi regionali costi, solo di personale, secondo fonti giornalistiche, 4 milioni di euro l’anno".
carlo fuortes foto di bacco (1)
Senza contare alcuni espedienti, come quello di scavallare la mezzanotte "per prendere la maggiorazione, gli straordinari". Oltre al fatto, dulcis in fundo, che l'edizione notturna, come dimostrava in vari servizi di Striscia la Notizia l'inviato Pinuccio, è praticamente identica a quella delle 19.30.
Sulla questione era intervenuto poi l'Onorevole Michele Anzaldi (Iv), Segretario della Commissione di Vigilanza Rai, che ha presentato un'interrogazione chiedendo all'azienda di fare luce sui costi di un'edizione di soli quattro minuti che ripropone sostanzialmente un sintesi delle notizie già ampiamente diffuse alle 19.30, prevedendo però il pagamento di costosi straordinari notturni a giornalisti e tecnici.
A quel punto, durante la sua audizione in Commissione di Vigilanza, l'Ad Rai ha annunciato il taglio dell'edizione notturna della Tgr, adducendo come motivo lo scarso share, il 5%, rispetto alle altre edizioni in onda durante la giornata. Una scelta che, a detta di Fuortes, era stata avallata all'unanimità dai Consiglieri di Amministrazione Rai.
Se la decisione ha incassato il plauso dell'On. Anzaldi, che l'ha definita "una scelta di buonsenso", per il resto... apriti cielo! Prima si è smarcato il Consigliere di Amministrazione Rai in quota Dipendenti Riccardo Laganà, che ha sconfessato le parole di Fuortes invitandolo "cortesemente" a usare con cautela la parola "unanimità", visto che lui era assolutamente contrario.
Poi è scesa in campo la panoplia dei sindacati Rai, e in primis l'USIGRai che, in una lettera di fuoco inviata al Direttore della Tgr Alessandro Casarin, ha stigmatizzato categoricamente la decisione dell'Ad Rai, sottolineando per giunta presunti interessi da parte di Mediaset nel gettare fango sulla Tgr.
nicola zingaretti stefano bonaccini
Quindi a valanga, contro la scelta di Fuortes si sono susseguite numerose dichiarazioni di vari esponenti politici. Contrari ai tagli, sono per esempio, il Governatore dell'Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, quello della Basilicata Vito Bardi e la Presidente della Regione Umbria Donatella Tesei. Vincenzo De Luca, Presidente della Regione Campania, considera dal canto suo "un errore" la chiusura dell'edizione notturna, mentre è "un danno" secondo il Governatore piemontese Alberto Cirio.
A detta di Nicola Zingaretti, Presidente del Lazio, "la soppressione dell'edizione notturna della Tgr crea un vuoto", posizione sostenuta anche dal Consigliere regionale Emiliano Minnucci, vicepresidente III Commissione Regione Lazio. Fra gli altri, si oppongono strenuamente all'idea di Fuortes anche il sindaco di Cosenza Franz Caruso e quello di Napoli Gaetano Manfredi.
E ancora, oltre al Pd, che - attraverso il Senatore Francesco Verducci membro della Commissione di Vigilanza Rai - ha definito "sbagliata sotto ogni punto di vista" la scelta di Fuortes, quest'ultima ha fatto infuriare anche il Partito della Rifondazione Comunista, il cui Segretario Nazionale Maurizio Acerbo parla di "pressapochismo" da parte dell'Ad Rai voluto da Mario Draghi, ribadendo assoluto sostegno alla "sacrosanta protesta dei giornalisti". L'Onorevole Federico Fornaro, Capogruppo di Liberi e Uguali alla Camera dei Deputati e membro della Commissione di Vigilanza, ha chiesto la sospensione dell'eliminazione dell'edizione notturna dei Tg regionali, poiché andrebbe a "impoverire l'offerta informativa dell'azienda".
AUDIZIONE DI CARLO FUORTES IN COMMISSIONE VIGILANZA
Travolto dalle critiche, Fuortes proseguirà per la sua strada o cambierà idea come fece per il taglio, poi ritirato, alle delegazioni giornalistiche per le trasferte del Papa? Chissà. Intanto, non c'è che dire, la "luna di fiele" di Fuortes con il "sistema Rai" e la politica continua più amara che mai.
Alessandro CasarinALESSANDRO CASARIN
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