DAGOREPORT – AVVISATE IL GOVERNO MELONI: I GRANDI FONDI INTERNAZIONALI SONO SULLA SOGLIA PER USCIRE…
Emanuele Buzzi per www.corriere.it
I gruppi parlamentari del Movimento — dopo l'annuncio della composizione del governo Draghi, e la richiesta di un secondo voto su Rousseau stoppata da Grillo — sono sempre più spaccati. Dopo la richiesta urgente di una assemblea dei senatori respinta nella serata di venerdì da parte di Vito Crimi, oggi gli eletti M5S si vedranno per una congiunta. Il capogruppo Ettore Licheri scrive in chat: «Ragazzi il momento che stiamo attraversando è difficilissimo. C’è delusione, frustrazione ed incertezza e comprendo le ragioni di tutti. Ma il momento impone di mantenere la calma».
E prosegue: «Sapete dell’ordine del capo politico di non fare riunioni a camere separate prima della fine di questa fase per evitare asimmetrie comunicative. Si può anche discutere sulle ragioni ma queste sono le disposizioni alle quali io mi sono attenuto».
Poi l’annuncio: «Nel pomeriggio di quest’oggi ci sarà una riunione congiunta in cui ascolteremo il nostro capo politico e ciascuno di noi potrà esprimere il proprio pensiero. Il direttivo comunicherà l’orario ed intanto cerchiamo di restare uniti e non dividerci proprio ora». «Non c’è niente di irreversibile e per tutto c’è sempre una soluzione. Se restiamo uniti senza litigare la troveremo», conclude Licheri.
L’annuncio di Licheri provoca però la reazione rabbiosa dei senatori, che non ci stanno a essere confinati all’angolo. «Non partecipiamo alla congiunta. Lì ci vogliono mettere in mezzo. Fanno parlare 30 Di Maio boys per primi per annacquare», c’è chi si sfoga.
In chat partono le polemiche. «Ettore, con tutto il rispetto che posso avere nei tuoi riguardi come persona, ma abbiamo toccato il fondo. Ci avete lasciati ad attendere notizie che non fossero l'ennesimo " stiamo uniti" " vogliamoci bene" e training motivazionali del cavolo. Adesso anche basta. Abbiamo chiesto una riunione di gruppo Senato già tante volte, negare questa richiesta è stato un atto deplorevole», scrive un eletto.
E altri a ruota: «Ettore con tutto il rispetto : non parteciperò alla congiunta e aspetto con ansia la riunione delle 18 con il gruppo senato. Perdonami ma da questo momento non sei più, politicamente parlando, il mio capogruppo». «Ettore se chiediamo una riunione faccela fare, è una questione di rapporti umani prima che politica».
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