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MERZ UBER ALLES! - “PER LA DIFESA DEVE VALERE IL PRINCIPIO WHATEVER IT TAKES” – IL FUTURO CANCELLIERE TEDESCO CITA DRAGHI PER ANNUNCIARE CHE CDU E SPD HANNO TROVATO UN ACCORDO PER RIVEDERE SUBITO IN PARLAMENTO IL TETTO AL DEBITO CHE LA COSTITUZIONE LIMITA ALLO 0,35% DEL PIL - COSI' LA GERMANIA POTRÀ FARE DEBITO PER ARMARSI E USCIRE DALLA CRISI ECONOMICA – NATURALMENTE LE SVASTICHELLE DELL’AFD (SOSTENUTE DA MUSK) SI DICONO CONTRARIE…
MERZ, PER LA DIFESA 'WHATEVER IT TAKES'
(ANSA) - "Voglio dire molto chiaramente che, date le minacce alla nostra libertà e alla nostra pace nel nostro continente, per la difesa deve valere il principio whatever it takes" lo ha detto Friedrich Merz, leader della Cdu, nella conferenza stampa di oggi. Merz ha aggiunto che "dobbiamo rafforzare le capacità di difesa del nostro Paese e dell'Europa. Siamo certi che gli Stati Uniti d'America continueranno a rispettare anche in futuro i nostri impegni di reciproca alleanza. Ma sappiamo anche che le risorse per la nostra difesa nazionale e delle alleanze devono essere adesso notevolmente ampliate".
Merz ha indicato la strada in una modifica delle attuali norme costituzionali prevedendo che "un importo di oltre un punto percentuale di Pil destinato alla difesa" non venga conteggiato nel cosiddetto freno al debito. Questa modifica costituzionale dovrebbe essere approvata dal parlamento tedesco nella sua precedente composizione, dove è più facile per Spd e Cdu-Csu raggiungere la necessaria maggioranza qualificata.
MERZ: SULLA DIFESA «WHATEVER IT TAKES» ACCORDO CDU-SPD
Estratto dell’articolo di Gianluca Di Donfrancesco per “Il Sole 24 Ore”
friedrich merz foto lapresse 3
«Whatever it takes»: Friedrich Merz, il probabile futuro cancelliere tedesco, prende a prestito le parole pronunciate da Mario Draghi durante la crisi dell’euro. Sulla difesa, il leader dei cristianodemocratici, e vincitore delle elezioni del 23 febbraio, è pronto a fare qualunque cosa sia necessaria, per rispondere «alle minacce alla nostra libertà e alla pace nel nostro continente». E ci sarà anche un super fondo da 500 miliardi di euro in dieci anni per le infrastrutture.
Dopo anni di dibattiti e frenate, a Berlino è arrivata una vera e propria scossa. C’è da dare risposta alla lunga stagnazione economica, è vero, ma la svolta è soprattutto il risultato della drammaticità del contesto internazionale, rivoluzionato dal cambio di paradigma imposto dal presidente Usa, Donald Trump.
[…] , l’accordo con la Spd è arrivato in tempi strettissimi e prima del vertice Ue di domani. Il leader della Cdu ha dato l’annuncio nella conferenza stampa di ieri sera, al termine di una giornata di consultazioni con i vertici della Spd, e con un occhio alle notizie da Bruxelles. Insieme a Merz c’erano Markus Söder della Csu (il partito gemello della Cdu in Baviera) e i co-presidenti della Spd, Lars Klingbeil e Saskia Esken.
La Cdu e il suo leader hanno a lungo e ripetutamente frenato, anche nei giorni scorsi, sulla riforma del tetto al debito in Costituzione, che limita allo 0,35% del Pil la capacità di disavanzo strutturale del Governo federale. Ora, ha spiegato Merz, si proverà ad allentare quelle norme, in modo che «un importo di oltre un punto percentuale di Pil, destinato alla difesa» non venga conteggiato. Superata, quindi, anche la preferenza per fondi speciali, mirati e limitati.
Già la prossima settimana, i promessi partner del futuro Governo nero-rosso presenteranno una mozione al Bundestag, senza dunque aspettare che si insedi la nuova Camera bassa. Con l’appoggio dei Verdi, potranno raggiungere la maggioranza qualificata dei due terzi necessaria a riformare la Costituzione. Una mossa per molti aspetti controversa: nel nuovo Bundestag, che si insedierà tra venti giorni, non ci saranno i numeri, se non coinvolgendo Alternative für Deutschland o Die Linke.
Afd è schierata sulla difesa del freno e comunque i socialdemocratici della Spd non accetterebbero i voti dell’ultradestra. Die Linke è contraria al freno al debito, così come alla spesa per le armi.
friedrich merz in un jet militare
Le polemiche ci saranno, ma le elezioni si sono ormai tenute: i problemi di consenso saranno affrontati più avanti. E se l’economia tedesca ripartirà, gli elettori potrebbero decidere di premiare la svolta. Anche per il fondo per le infrastrutture, sul quale ha insistito la Spd, serve la maggioranza dei due terzi.
Poche ore prima dell’annuncio di Merz, la Bundesbank aveva ribadito di essere a favore della riforma del freno al debito. La Banca centrale ha proposto di alzare il tetto fino all’1,4% del Pil, se il debito pubblico si abbassa sotto al 60% del Pil. La capacità di indebitamento aumenterebbe di circa 220 miliardi tra il 2026 e il 2030. Se invece il debito supera il 60% del Pil, la Bundesbank vede spazio per alzare il tetto allo 0,9%. Si libererebbero quasi 100 miliardi. Il debito pubblico tedesco è sotto il 63% del Pil.
Merz ha anche detto che vuole ottenere l’approvazione per aiuti da 3-3,5 miliardi all’Ucraina.
friedrich merz foto lapresse 1
friedrich merz in un jet militare
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