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Marco Gorra per “Libero Quotidiano”
giancarlo galan presenta la sua difesa alla camera
Un primo risultato, Giancarlo Galan lo ha portato a casa. Senza nemmeno aspettare la conferenza dei capigruppo di oggi che avrebbe dovuto pronunciarsi sul calendario dei lavori d’Aula, ieri pomeriggio i gruppi di Montecitorio hanno trovato l’accordo per far slittare di 48 ore il voto sulla richiesta di arresto che pende sulla testa dell’ex ministro per la vicenda Mose: invece che stamattina, i deputati si pronunceranno giovedì.
La lettera - pubblicata qui a fianco - con cui Galan chiede al presidente della Camera Laura Boldrini (che ha ricevuto ieri il plico corredato di una trentina di pagine tra certificati, relazioni mediche e documentazione assortita) ha sortito dunque il primo effetto. Che però non basta a soddisfare la richiesta dell’ex ministro berlusconiano.
Per poter essere presente in Aula al momento delle votazioni, a Galan servirebbe un rinvio ben più cospicuo: il periodo di immobilità prescritto dai medici ammonta a circa un mese e, tenendo conto della pausa estiva, la tempistica andrebbe dilazionata fino all’inizio di settembre.
Per questo è assai probabile che l’ex ministro chieda un ulteriore spostamento. Gli avvocati, inoltre, potrebbero depositare un’istanza in procura alla luce del mutato quadro clinico del parlamentare forzista. La decisione su quest’ultimo punto dovrebbe arrivare già oggi. Il quadro in cui si dipana la vicenda è quello dell’aggravarsi delle condizioni di salute di Galan
Inizia tutto una decina di giorni fa, quando l’ex ministro scivola mentre lavora nel giardino di casa e cade male, fratturandosi tibia e perone. Seguono ricovero ed ingessatura, e seguono pure i guai. Il gesso, infatti, crea da subito fastidi a Galan che, diabetico e pertanto maggiormente esposto a problemi di questo genere, inizia ad accusare complicazioni a livello cardio-circolatorio.
Dopo una prima puntata in ospedale a metà settimana, sabato i sintomi si riacutizzano. Il responso dei medici, stavolta, è ricovero immediato. Troppo alti i rischi che la tromboflebite diagnosticata possa sfociare in un’embolia o in un infarto. Pertanto, ricovero con prescrizione di immobilità fintanto che non si potrà levare il gesso.
Sul versante politico, resta da dare conto dell’iniziativa del Partito democratico per modificare la norma del decreto Orlando che, intervenendo sulla custodia cautelare, potrebbe applicarsi anche al caso Galan evitandogli il carcere. Ieri in commissione Giustizia alla Camera è stato depositato un emendamento da parte del Pd (firmatario il relatore del provvedimento David Ermini) che, escludendo dai benefici i reati «ad alto allarme sociale», pare ritagliato su misura sul caso dell’ex ministro.
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