GALLETTI, NON POLLI - IL MINISTRO DELL’AMBIENTE REPLICA ALLA ROYAL SUL TRASFERIMENTO DELLA CONCORDIA: “NON ACCETTO LEZIONI DA LEI. NON ATTRAVERSIAMO LE ACQUE FRANCESI E NON ABBIAMO TRATTATI CHE CI OBBLIGANO A DARE PARTICOLARI COMUNICAZIONI A CHICCHESSIA”

Vai all'articolo precedente Vai all'articolo precedente
guarda la fotogallery

Teodoro Chiarelli per “la Stampa

Ministro GianLuca Galletti Ministro GianLuca Galletti

 

«Sull’ambiente non accetto lezioni da nessuno, tantomeno dalla signora Ségolène Royal. Noi abbiano a cuore il mare almeno quanto lo hanno loro». Il giorno dopo la sparata del ministro dell’Ambiente francese sulla Concordia, il collega italiano Gian Luca Galletti è sereno, ma non nasconde la propria irritazione. «Però no, non mi sento certo sotto accusa, E che diamine...».
 

Ségolène Royal è entrata a gamba tesa su una vicenda delicata e dolorosa come il traino del relitto dall’isola del Giglio a Genova per la sua demolizione. La Royal pretende garanzie scritte sul trasporto sicuro della nave. Non solo, la Francia ha chiesto garanzie all’Italia sulla salvaguardia ambientale durante il viaggio in direzione di Genova e definisce «inaccettabili le incertezze sulla rotta», che dovrebbe passare a una trentina di chilometri dalla Corsica.
 

Segolene RoyalSegolene Royal

Allora, ministro, ha sbollito il sermoncino francese?
«Prima di tutto voglio ribadire una cosa: con il ribaltamento, prima, il rigalleggiamento, ora, e il trasporto del relitto a Genova, nei prossimi giorni, rispettiamo tutte le regole ambientali e di buon vicinato. Non attraversiamo le acque francesi, navighiamo in acque internazionali, non abbiamo trattati che ci obbligano a dare particolari comunicazioni a chicchessia».
 

Quindi respinge al mittente la missiva della Royal?
«Un attimo. Mi stupisce che la Francia chieda delucidazioni ora, a due anni e mezzo dal disastro, quando tutto il mondo sa che noi avremmo tolto la Concordia da lì e tutti i media del pianeta hanno riportato che la nave andrà a essere demolita a Genova».
 

SCHETTINO TORNA SULLA COSTA CONCORDIA SCHETTINO TORNA SULLA COSTA CONCORDIA

E allora?
«Trovo irrituale per i tempi, il tono e le modalità la richiesta della signora Royal. Ma siccome non abbiamo nulla da nascondere, forniremo tutte le informazioni che riterremo opportune. Con una premessa: noi abbiamo a cuore il mare almeno quanto loro. Non accetto che qualcuno possa richiamarmi ai doveri di controllare le nostre acque, perché questa è la nostra prima preoccupazione. Non mi sento certo sotto accusa».
 

Al ministro francese risponderà ufficialmente?
«A questo punto userò esclusivamente i canali ufficiali. Risponderò per via diplomatica. Tramite il mio consigliere diplomatico al ministero dell’Ambiente, farò arrivare una lettera all’ambasciatore francese a Roma. Considero la faccenda chiusa qua. Anche se, per la verità, per me non è stata mai aperta».
 

COSTA CONCORDIA DOPO IL RECUPERO COSTA CONCORDIA DOPO IL RECUPERO

Soddisfatto di come stanno andando le cose al Giglio?
«Sarò pienamente soddisfatto soltanto quando la Concordia sarà a Genova e verrà completato il ripristino ambientale dell’isola. Credo che la biodiversità vada salvaguardata e sono convinto che ripristinare l’ambiente ante Concordia, oltre che un obbligo imposto dalla Valutazione di impatto ambientale, sia un valore aggiunto».
 

Eppure uno studio del professor Gian Domenico Ardizzone, docente di ecologia marina alla Sapienza, consiglia di non rimuovere le piattaforme sulle quali poggiava la nave...
«C’è chi sostiene che si possano cambiare le vecchie prescrizioni. Non vorrei che cambiando oggi le regole, qualcuno possa pensare di sfilarsi dalle proprie responsabilità. Ricordo che il ripristino dell’area è a carico di Costa Crociere e a costo zero per lo Stato. E così dovrà rimanere fino alla fine».

costa concordia incontro ravvicinato costa concordia incontro ravvicinato