RIUSCIRÀ SALVINI A RITROVARE LA FORTUNA POLITICA MISTERIOSAMENTE SCOMPARSA? PER NON PERDERE LA…
1. FRANCIA: NUOVO SONDAGGIO, RN VICINO A MAGGIORANZA ASSOLUTA
(ANSA) - Il Rassemblement national (Rn), ampiamente favorito per le elezioni legislative di domenica e del 7 luglio, dovrebbe raccogliere il 36% dei voti secondo un sondaggio Elabe per BFM TV e La Tribune Dimanche, pubblicato stamattina.
Il Nuovo Fronte Popolare insegue (27,5%) e accentua la distanza dai macroniani (20%), che perderebbero 140 seggi in Assemblée Nationale su un totale attuale di 250. A due giorni dal primo turno, l'estrema destra di Marine Le Pen è lanciata non soltanto verso una larga maggioranza relativa, ma è ormai vicino alla quella assoluta.
I Républicains sono al 9%. La proiezione in seggi di Elabe vede per la prima volta il Rn fra i 260 e i 295 seggi (su un totale di 577, maggioranza assoluta a partire da 289), il Nuovo Fronte Popolare fra 155 e 175, i macroniani di Ensemble fra 85 e 105. L'istituto di sondaggi avverte che le proiezioni devono essere comunque lette con prudenza, dal momento che la composizione delle candidature in ognuna della 577 circoscrizioni per il secondo turno non è al momento conosciuta ed è anch'essa frutto di previsioni sui risultati del primo.
2. LE PEN AVVERTE MACRON SULLA DIFESA "CHI VINCE GESTISCE LE FORZE ARMATE"
Estratto dell’articolo di A. GI. per “la Repubblica”
Marine Le Pen alza il tiro in vista di una possibile coabitazione con Emmanuel Macron, sostenendo che il titolo di "capo delle Forze armate" che spetta al Presidente è «onorifico». Secondo la Costituzione francese, il Capo dello Stato è "capo delle Forze armate, garante dell'indipendenza nazionale, dell'integrità territoriale e del rispetto dei trattati". Ma la Costituzione del 1958 prevede anche che il primo ministro è "responsabile della Difesa nazionale" e il governo "dispone delle Forze armate". «È un titolo onorifico, poiché è il primo ministro a tenere i cordoni della borsa», ha sottolineato Le Pen in un'intervista.
ELEZIONI FRANCESI VISTE DA GIANNELLI
«Rimettendo in discussione la catena di comando, state indebolendo la sicurezza della Francia», ha detto ieri sera nel dibattito tv il premier Gabriel Attal, e il candidato premier del Rassemblement National ha replicato così: «Rispetto la Costituzione e non permetterò all'imperialismo russo di assorbire uno Stato alleato come l'Ucraina, ma ci sono delle linee rosse per non entrare in un'escalation. Sono contro l'invio di truppe francesi e di missili che possono colpire direttamente la Russia».
Qualsiasi sia il risultato del voto, l'Eliseo ha già fatto sapere che il capo dello Stato vuole mantere la politica estera e di Difesa come «domaine reservé», competenza esclusiva, com'era successo per François Mitterrand e Jacques Chirac nelle tre precedenti coabitazioni. Ma è una prassi repubblicana che potrebbe essere sfidata. Se è vero che Macron resterà l'unico ad avere i codici nucleari, potrebbe scontrarsi con il ministro degli Esteri e della Difesa dell'estrema destra. E soprattutto l'Eliseo non dispone direttamente dei fondi finanziari, allocati nei ministeri, come ha ricordato Le Pen. Su nuovi aiuti all'Ucraina ci dovrebbe quindi essere un accordo con il governo. […]
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