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C’E’ GROSSA CRISI! LA GERMANIA NON SI PUÒ PIÙ PERMETTERE DI AUMENTARE I CONTRIBUTI AL BILANCIO EUROPEO, DOPO LA SENTENZA DELLA CORTE COSTITUZIONALE DI KARLSRUHE CHE HA BLOCCATO 60 MILIARDI DI FONDI DESTINATI ALLA TRANSIZIONE ECOLOGICA – ORA SONO A RISCHIO I FONDI PER L’INDUSTRIA E I MIGRANTI (DUE DOSSIER A CUI L’ITALIA TIENE PARECCHIO) – NON SOLO: BERLINO POTREBBE IRRIGIDIRSI ULTERIORMENTE E MANDARE IN SOFFITTA OGNI IPOTESI DI PATTO DI STABILITÀ FLESSIBILE (INFATTI LA RIUNIONE DELL’ ECOFIN È STATA RINVIATA)

Estratto dell’articolo di Marco Bresolin per “la Stampa”

 

olaf scholz giorgia meloni

C'è un problema tedesco in Europa. Una vicenda che rischia di abbattersi come un ciclone su alcuni dei dossier più delicati che si trovano in questo momento sul tavolo Ue. La sentenza della Corte Costituzionale di Karlsruhe che ha bloccato 60 miliardi di fondi destinati alla transizione ecologica sta irrigidendo ulteriormente la posizione di Berlino sulla riforma del Patto di Stabilità e rende più difficile l'intesa (l'Ecofin straordinario inizialmente previsto per giovedì prossimo è stato rinviato).

 

Ma soprattutto, il verdetto dei giudici tedeschi sembra aver affossato la proposta di revisione del bilancio settennale dell'Unione (2021-2027) avanzata da Ursula von der Leyen. Un pacchetto che vale 100 miliardi di euro. Senza risorse aggiuntive, non ci saranno i 50 miliardi promessi all'Ucraina, ma nemmeno i 15 destinati alla gestione dei flussi migratori e i 10 per sostenere la competitività dell'industria europea, due poste di bilancio considerate prioritarie dal governo italiano.

 

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L'idea iniziale era di trovare un accordo su questo maxi-scostamento al Consiglio europeo di dicembre, in modo da finanziare le nuove priorità dei prossimi quattro anni già a partire da gennaio. Ma al momento l'intesa è tutt'altro che scontata. […] molti Paesi non sono disposti ad aumentare i loro contributi nella cassa comune. E l'ostacolo maggiore è rappresentato proprio dalla Germania (maggior contributore netto del budget), che ieri ha fatto sapere ai partner Ue di avere le mani legate proprio a causa della sentenza di Karlsruhe: la decisione dei giudici impedirà al governo di aumentare anche solo di un centesimo il suo contributo al bilancio comunitario.

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A Bruxelles l'allarme principale riguarda i fondi promessi all'Ucraina: 17 miliardi di sussidi e 33 di prestiti per i prossimi quattro anni. […] Si lavora dunque a soluzioni alternative per cercare di garantire almeno un sostegno a Kiev al di fuori del bilancio, aggirando la proposta di Von der Leyen. Il governo italiano, però, si era già opposto a questa ipotesi perché sostiene la "logica di pacchetto": niente soldi all'Ucraina fino a quando non verranno stanziati ulteriori fondi per le politiche migratorie. Ma […] non ci sono risorse per salvare capra e cavoli, per questo qualcosa dovrà essere sacrificato. E i leader sanno che l'Ucraina non potrà essere lasciata a bocca asciutta[…]

 

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Michel vorrebbe evitare di dover inserire nell'agenda del prossimo vertice anche la riforma del Patto di Stabilità e spera in un accordo tra i ministri. Ma la distanza resta notevole. Ieri il francese Bruno Le Maire è volato a Berlino per incontrarsi con il tedesco Christian Lindner. […] i negoziati proseguiranno «[…] nelle prossime settimane», segno che il lavoro da fare è ancora molto. Di certo l'Ecofin straordinario, annunciato dalla presidenza spagnola, non si terrà il prossimo 23 novembre, ma slitterà nella migliore delle ipotesi alla settimana successiva. […]