DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
Camilla Conti e Luca Piana per "l'Espresso
«Scrivo la presente lettera perché resti memoria di quanto accaduto». Inizia così un documento che rivela una diatriba familiare di cui si è reso protagonista Geronimo La Russa. A firmare la lettera è Lidia Peveri, nonna del primogenito dell'ex ministro Ignazio La Russa, scomparsa nell'ottobre del 2013. E lo fa, racconta, per conservare il ricordo di quello che lei stessa definisce «un inganno» perpetrato ai suoi danni dal nipote nell'agosto 2010, quando la signora aveva 86 anni e Geronimo, tra le altre attività , rivestiva un incarico pubblico di una certa importanza, quello di vice presidente dell'Aci di Milano.
Lidia Peveri spiega che, dopo la morte del marito, avvenuta nel gennaio 2010, «mio nipote Geronimo si volle interessare della mia situazione economica» e «con varie argomentazioni insistette affinché aprissi un conto presso la sua banca di fiducia e vi depositassi parte del denaro». Giunti all'agenzia Unicredit di piazza San Babila, a Milano, «pochi minuti prima della chiusura, mi furono posti innanzi molti fogli che venni invitata a firmare subito, data la imminente chiusura, e che quindi non feci in tempo a leggere. Li firmai fidandomi di mio nipote, nella certezza di solo depositare i miei denari», continua la memoria.
Dopo qualche mese, però, la signora Lidia decise di riportare il suo patrimonio più vicino a casa sua, nei pressi di Melegnano, a qualche chilometro di distanza dalla città : «Ebbi la tristissima sorpresa di scoprire di essere stata ingannata e di aver quel giorno sottoscritto una polizza di assicurazione a beneficio, guarda caso, di mio nipote».
«l'Espresso», che pubblica la storia nel numero in edicola venerdì 14 marzo, raccontando come l'ingente patrimonio dei nonni materni di Geronimo sia stato distribuito fra i vari rami della famiglia, ha potuto consultare i documenti citati nella memoria: la polizza è datata 5 agosto 2010, è emessa da CreditRas e prevede un premio unico versato alla sottoscrizione dalla signora Peveri di 175 mila euro. Il beneficiario unico è Geronimo La Russa.
Interpellato da "l'Espresso", La Russa definisce «completamente priva di ogni attinenza con il vero e quindi calunniosa», la ricostruzione dei fatti contenuti nella lettera e aggiunge di aver «sempre avuto con mia nonna un rapporto splendido».
GERONIMO LA RUSSA BARBARA BERLUSCONI PAOLO LIGRESTI FOTO LAPRESSE Geronimo La Russa e Ottavia Landi - Copyright Pizzi
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