
DAGOREPORT - QUALCUNO DICA A ELLY SCHLEIN CHE STA AFFONDANDO IL PD! - NON SOLO TOSCANA E UMBRIA,…
EUGENIO GIANI E VINCENZO DE LUCA, LE SPINE NEL FIANCO DI ELLY SCHLEIN! LA SEGRETARIA DEM INCONTRA IL GOVERNATORE TOSCANO CHE HA ANNUNCIATO LA SUA RICANDIDATURA NONOSTANTE IL GELO DEL NAZARENO. IL SOSPETTO È CHE SCHLEIN USI IL “VETO” DEL M5S A GIANI PER PIAZZARE AL SUO POSTO IL FEDELISSIMO EMILIANO FOSSI, SEGRETARIO DEI DEM DELLA REGIONE, O MARCO FURFARO - LA PARTITA SULLA CAMPANIA SI INFIAMMA: NELLA CENA CON CONTE, DE LUCA NON HA DATO ANCORA IL VIA LIBERA A ROBERTO FICO...
1 - TOSCANA, GIANI VEDE LA RICONFERMA
Alessandro Di Matteo per “la Stampa” - Estratti
Sabato si sono salutati sorridenti, ma c'erano i fotografi. Il clima sarà un po' meno disteso quando Elly Schlein e Eugenio Giani si vedranno per il faccia a faccia di oggi nella sede Pd, dove il presidente della Toscana è stato convocato dopo la sua accelerazione della scorsa settimana.
Quella «disponibilità» a ricandidarsi per le regionali del prossimo autunno ha irritato - e non poco - i fedelissimi della segretaria nella regione, che invece accarezzano l'idea di sostituire un presidente certo non "schleiniano" con un nome più in linea con il nuovo corso. Senza contare che M5s ha più di una riserva sul presidente uscente e vorrebbe almeno garanzie su Raffaele Fico in Campania, prima di valutare un eventuale ok a Giani.
Ma anche il presidente della Toscana, racconta chi gli ha parlato, è rimasto amareggiato quando ha capito che il suo partito lo metteva in discussione, peraltro proprio mentre la rilevazione del Sole24ore lo accredita come il presidente di regione con il maggior gradimento dei cittadini, tra quelli di centrosinistra.
Di qui la decisione di rompere gli indugi e mettere ufficialmente sul tavolo la sua ricandidatura, mossa che sabato scorso ha provocato la protesta di Emiliano Fossi e Marco Furfano, toscani e vicinissimi alla segretaria: «Irritazione e sbigottimento per le fughe in avanti di questi giorni», hanno espresso in una nota dell'area Schlein della regione.
Insomma, qualche tensione da sopire c'è e difficilmente l'incontro si concluderà con un accordo ufficiale, perché Schlein continua a ripetere che le candidature per le sei regioni al voto in autunno sono una partita complessiva, da gestire cercando un equilibrio di insieme, e al momento c'è appunto da definire la Campania, ma anche il perimetro delle alleanze in Puglia. Ma stoppare Giani sembra assai complicato, in molti, anche in segreteria, ritengono complicato rimettere davvero tutto in discussione.
Al presidente si chiederà magari qualche segno di novità su programma e nomi in giunta e forse di aspettare per l'ufficializzazione, proprio per poter comporre il quadro complessivo.
Tanto più che anche in Campania le cose si stanno muovendo, assicura un parlamentare. Il muro contro muro con Vincenzo De Luca - che finora si era opposto all'ipotesi Fico su cui lavorano Pd e M5s - sembra essere ormai superato.
Negli ultimi giorni, spiega un dirigente Pd, sono arrivati segnali di apertura dallo "Sceriffo", non siamo ancora al via libera all'ex presidente della Camera, ma il veto sembra ormai accantonato. E De Luca, in cambio, otterrebbe l'assicurazione di un ruolo nel tavolo che costruirà la nuova fase, con un pieno riconoscimento del lavoro da lui svolto.
(...)
2 - GIANI-DE LUCA, SFIDA A SCHLEIN LA BATTAGLIA FINALE SUI NOMI
Maria Teresa Meli per il “Corriere della Sera” - Estratti
Oggi, poco prima delle 14:30, Eugenio Giani varcherà il portone del Nazareno per incontrare Elly Schlein. Vincenzo De Luca, invece, non seguirà l’esempio del collega toscano. Non oggi, almeno. Nella cena con Conte, infatti, il presidente della Campania non ha dato il via libera a Roberto Fico. La soluzione, certo, si troverà, ma siccome i problemi sono tutti in casa pd è da lì che bisogna cominciare (e finire).
Dopo il faccia a faccia con Conte, De Luca ha fatto il punto con i suoi: «Non abbiamo siglato nessun accordo ed è inutile parlare di nomi, di qualsiasi nome, senza pregiudizi ma anche senza decisioni precostituite, se prima non ci sarà un confronto sul programma con tutta la coalizione che governa la Campania.
Solo poi si potrà ragionare su una rosa di candidati». È su questo terreno, dunque, che il governatore della Campania punta a «sfidare» Schlein, alla quale non intende far dare le carte di questa partita. La leader segue la situazione, con l’obiettivo di non lasciare troppo spazio a De Luca, ma di non regalarne troppo a Gaetano Manfredi, regista dell’operazione Fico, che più d’uno (pure nel Pd) vorrebbe come federatore del centrosinistra alle Politiche.
Anche il «caso Giani» si gioca tra le pareti domestiche del Pd. Il sospetto è che Schlein usi il «veto» del M5S alla candidatura del governatore per piazzare al suo posto il fedelissimo Emiliano Fossi, segretario dei dem della regione, o Marco Furfaro. Ma quello che Schlein non si aspettava è che Giani andasse al contrattacco. Infatti, mentre la segretaria non scioglieva il nodo e si intensificavano gli appelli di sindaci, sindacati e circoli pd della regione, il presidente della Toscana si è andato a leggere lo statuto dem.
Cosa che, dice qualcuno al Nazareno, non hanno fatto né Fossi, né Furfaro, né il responsabile organizzativo Igor Taruffi.
In quel testo Giani scopriva un particolare sfuggito ai più.
E cioè che se un presidente di regione al primo mandato manifesta la volontà di candidarsi, il partito ha solo due modi per tentare di metterlo fuori gioco. Primo, indire le primarie a cui però il presidente può partecipare. Secondo, far bocciare la sua candidatura dal 60% dei componenti della Direzione regionale. Perciò il 9 luglio Giani ha incontrato Fossi e gli ha consegnato la lettera in cui si candidava ufficialmente. Il segretario del Pd toscano l’ha lasciata lì e non l’ha presa. Giani gliel’ha spedita via Pec e, poi, ha annunciato pubblicamente la sua decisione. E a ogni buon conto ha pronte 120 firme per la convocazione della Direzione regionale.
È difficile (anche se non impossibile) che oggi dopo l’incontro al Nazareno esca una nota ufficiale in cui si rilancia la candidatura di Giani.
Però è indubbio che il tempo giochi a favore del governatore che ha indetto le elezioni per il 12 ottobre. E a quella data, tenendo conto della pausa agostana, non manca molto.
Altra partita tutta in casa dem quella pugliese, con Schlein che vorrebbe «spuntare le unghie» sia a Emiliano che a Decaro.
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ELLY SCHLEIN - GIUSEPPE CONTE - IL SORPASSO - MEME BY IL GIORNALONE - LA STAMPA
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