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GIUSEPPE CONTE E BEPPE GRILLO A MARINA DI BIBBONA
1 - M5S DIVISO SUL FINANZIAMENTO PUBBLICO VOTO ONLINE PER DECIDERE SUL 2 PER MILLE
Da "la Stampa"
Parte la corsa contro il tempo di Giuseppe Conte per fare assomigliare il suo M5S a un partito più articolato sul territorio e meno dipendente dalle incostanti opinioni del web. Da oggi alle 12 fino a mezzogiorno di domani gli iscritti dovranno pronunciarsi online sulla proposta di Conte di iscrivere il Movimento al registro dei partiti così da accedere al 2 per mille, una forma di finanziamento pubblico, che comunque non arriverebbe prima del 2023, in tempo per la campagna elettorale.
l inglese sbiascicato di giuseppe conte ad amsterdam
Una decisione che implica anche - oltre alla struttura territoriale voluta da Conte - l'adozione di uno statuto con precisi requisiti poco «movimentisti». Una scelta che raccontano non sia gradita da Beppe Grillo. E che abbatte un tabù.
La proposta, avanzata giovedì da Conte all'assemblea dei gruppi di M5s di Camera e Senato, ha avuto l'ok della maggior parte dei parlamentari, seppur con qualche riserva o contrarietà. Uno di questi, il senatore Vincenzo Presutto, vicino a Grillo, ha lasciato intendere che il fondatore storca il naso davanti a questa svolta. Altra decisione messa ai voti online è a quali associazioni destinare i 4 milioni di restituzioni da parte dei parlamentari.
GIANNELLI VIGNETTA CONTE GRILLO
2 - CINQUESTELLE, VOTO SUL 2X1000 E CONTE RISCHIA LA DISFATTA
Mario Ajello per “il Messaggero”
«Questa Beppe non me la può fare, non me la deve fare», è lo sfogo di Conte in queste ore. E in effetti, se Grillo buttasse la bomba, quella contro la scelta di Conte di far aderire M5S al 2x1000, ossia al finanziamento pubblico dei partiti detestatissimo dal grillismo originario («Gianroberto Casaleggio si rivolterebbe nella tomba», è l'espressione attribuita a Beppe), ci sarebbe l'esplosione stellare.
La speranza di Beppe e di una parte dei grillini anti-Conte, è che per quest' ultimo vada male il voto previsto per oggi e domani online in cui si deciderà appunto se prendere i soldi pubblici come tutti gli altri partiti o marcare ancora la differenza, ma ormai non c'è più, rispetto alle forze politiche tradizionali.
giuseppe conte e rocco casalino
Insomma, la parola agli iscritti. Una vittoria nelle web-urne del grillismo originario sarebbe la pietra tombale sulla leadership dell'avvocato già assai traballante, e basti pensare - a proposito di politica e soldi - al rifiuto di buona parte dei parlamentari a versare nelle casse del nuovo partito di Giuseppi i 2000 euro mensili chiesti dal presidente.
Il quale ormai, strappo dopo strappo, compreso il prossimo che sarà la revoca del divieto del terzo mandato per i parlamentari (fioccheranno le deroghe per i big e per i protetti del leader), è avviato sulla via della normalizzazione e dell'approdo alla forma più classica di partito moderato perfino un po' centrista.
Non a caso Di Battista, che da fuori sta facendo fuoco e fiamme contro la possibile adesione degli stellati al 2x1000, continua a dire che M5S «è diventata come l'Udeur», oltretutto senza un fuoriclasse al comando come Mastella.
giuseppe conte e luigi di maio con la card del reddito di cittadinanza
I grillini contrari alla svolta tradizionalista del finanziamento pubblico ripropongono il vecchio post del Blog delle stelle del 5 aprile 2014, quello che diceva: «I vecchi partiti vogliono i soldi del tuo 2 per mille, il M5S no».
IL DILEMMA
La maggior parte degli eletti si è detta favorevole all'ipotesi di adottare questo strumento, per rimpinguare le casse del movimento ma soprattutto nella speranza che con il sostegno dei soldi pubblici venga meno l'obbligo (per lo più disertato) di dover rinunciare personalmente a parte dello stipendio da parlamentari per darli al partito di Conte.
GIUSEPPE CONTE ROCCO CASALINO E IL TAVOLINO MEME
Il quale è sicuro di vincere questa partita: «La votazione non solo è opportuna ma è necessaria. Ma specie tra gli iscritti molti la pensano alla Dibba: «Prima, neanche sotto tortura avremmo aderito al 2x1000».
Nelle file dei parlamentari, molti sono in preda al dilemma: meglio aderire al 2x1000, dando però ragione a Conte e rafforzandolo, oppure rinunciare ai soldi pubblici che significherebbe dare una batosta a Giuseppi ma dover pagare il partito con i soldi propri? Un senatore come Vincenzo Presutto si è messo alla testa degli anti-contiani: «Bisogna mantenere i soldi pubblici lontani dalla politica». E' proprio il Grillo pensiero, e Conte spera che resti solo un pensiero.
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