andrea crisanti vaccino bambini vaccinazione

“NON SONO CONTRARIO, SONO SOLO ATTENDISTA. LA FRETTA BISOGNA AVERLA SULLE TERZE DOSI” - IL MICROBIOLOGO ANDREA CRISANTI NON È CONVINTO DALLA VACCINAZIONE DEI BAMBINI: “L’AUTORIZZAZIONE È BASATA SU UNO STUDIO CHE HA COINVOLTO CIRCA DUEMILA BAMBINI. UNA CASISTICA LIMITATA. CON QUESTI NUMERI SI DOVREBBE PARLARE AL MASSIMO DI STUDIO PRELIMINARE” - POI PER UNA VOLTA SEMBRA QUASI OTTIMISTA: “LA VARIANTE OMICRON? SE SI SCOPRISSE CHE SIA RESPONSABILE DI SINTOMI LIEVI SAREBBE LA PROVA CHE L’EPIDEMIA È FINITA”

Margherita De Bac per il “Corriere della Sera”

 

andrea crisanti si fa vaccinare 3

«Non sono contrario a vaccinare i bambini. Sono semplicemente attendista», chiarisce la sua posizione Andrea Crisanti. Il microbiologo dell’università di Padova, dopo aver espresso dubbi sulla sicurezza dei vaccini per adulti (quando erano appena arrivati in Italia) adesso li trasferisce su quelli per piccoli.

 

Vuole disorientare?

«Macché dubbi. Dico solo che non c’è fretta. Fra due mesi, quando avremo i dati di Israele dove sono partiti a tamburo battente con la campagna pediatrica, potremo concludere che questi vaccini sono sicuri. Sono certo che così sarà. Però è troppo presto per cominciare, adesso, con un piano di profilassi a tappeto. La fretta bisogna averla invece nel somministrare le terze dosi».

 

Cosa non la convince?

«L’autorizzazione da parte dell’agenzia europea Ema al vaccino pediatrico è basata su uno studio che ha coinvolto circa duemila bambini. Una casistica limitata. Dal mio punto di vista e di altri colleghi con questi numeri si dovrebbe parlare al massimo di studio preliminare. Mi chiedo inoltre a quale livello sociale appartengano i bimbi inseriti nello studio. Va quasi sempre a finire che a partecipare alle sperimentazioni siano le famiglie più vulnerabili (leggi qui altre posizioni sul vaccino pediatrico)».

 

ANDREA CRISANTI A PIAZZAPULITA

Lo studio che lei cita, sia pur con casistica insufficiente, è stato approvato da Ema e, prima, dall’americana FDA. Non basta?

«La valutazione di questi enti regolatori non esclude il diritto di critica».

 

Lei però ci prova gusto a fare il bastian contrario.

«Guardi, io non sono mai stato contrario a nessun vaccino ma sono i dati a contare. E da questa posizione non mi smuovo di un millimetro. È una questione di procedura e trasparenza».

 

vaccino bambino 1

Se avesse un figlio tra 5 e 11 anni?

«I bambini sono soggetti vulnerabili e oltretutto non possono decidere individualmente. Se fossi un genitore aspetterei, ma solo per essere più confortato in una scelta così importante. Non sono piccoli adulti, sono diversi dal punto di vista biologico e fisiologico altrimenti non ci sarebbero i pediatri».

 

Lei però più volte tira in ballo la mancanza di trasparenza. Perché?

vaccino bambino 4

«Le sembra normale che a tutti gli italiani vaccinati con AstraZeneca non sia stato spiegato perché improvvisamente quel vaccino è stato tolto di mezzo . Dal mio punto di vista si tratta di un ottimo vaccino e chi lo ha ricevuto sul braccio ha diritto di sapere il motivo per cui non c’è più. Tante altre cose andrebbero spiegate (leggi la decisione dell’Ue su AstraZeneca)».

 

Quali?

«Avevano previsto che a settembre avremmo raggiunto l’immunità di gregge. E invece ci ritroviamo alle prese con una nuova ondata».

 

VARIANTE OMICRON

Però non era previsto arrivasse una nuova variante, prima la Delta Plus e poi la Omicron.

«Quest’ultima non ha avuto nessun impatto in Italia fino a questo momento. È una variante con elevata trasmissione, altrimenti non avrebbe prevaricato la Delta. Ha un vantaggio selettivo, è più contagiosa. Sarebbe una pessima notizia se si scoprisse che la Omicron è causa di forme di malattia grave. Sarebbe una notizia ottima se invece si capisse che, come sembra sulla base dei primi dati raccolti in Sud Africa, sia responsabile di sintomi lievi».

 

bambino vaccinato

Nel secondo caso?

«Sarebbe la prova che l’epidemia è finita perché verrebbe alimentata da una variante che immunizza senza fare male. Significherebbe che il virus starebbe evolvendo verso una minore virulenza. Quindi la comparsa di questo nuovo ceppo non è necessariamente un fatto negativo».

andrea crisanti accordi e disaccordi

 

È una giusta mossa aver abbreviato l’intervallo tra completamento del primo ciclo vaccinale e terza dose, da 6 a 5 mesi?

«Mossa giustissima. In questo modo si anticipa il calo dell’immunità. Dopo sei mesi la protezione dall’infezione diminuisce dal 95 al 40%, quella dalla malattia dal 90 al 65%. Quindi se le difese vengono ripristinate dovremmo metterci al sicuro. È l’assoluta priorità. Bisogna fare presto».

CORONAVIRUS AFRICA VARIANTE OMICRON CORONAVIRUS AFRICA LABORATORIO DI ANALISI COVID AFRICA - VACCINAZIONI COVIDANDREA CRISANTI