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GIGGINO SI RICORDA SIRI - ''I SINDACALISTI PREFERISCONO METTERSI AL TAVOLO CON UN INDAGATO PER CORRUZIONE, AFFARE LORO. PARLINO PURE CON CHI GLI VUOLE PROTEGGERE LE PENSIONI D'ORO E I PRIVILEGI. HANNO FATTO UNA SCELTA DI CAMPO, LA FACCIAMO PURE NOI!''. I TRE CONFEDERATI S'INALBERANO E CHIEDONO: ''QUANTI GOVERNI CI SONO? NOI SIAMO ANCORA IN ATTESA DI CONVOCAZIONI DA DI MAIO E CONTE…''
Salvatore Cannavò per ''il Fatto Quotidiano''
matteo salvini e armando siri incontrano le parti sociali al viminale 2
"Sai che c' è, ogni interlocuzione è utile e per il sindacato, venire convocati ai tavoli è tutta salute". Un sindacalista commenta così in serata la giornata del confronto con il leader leghista Matteo Salvini. Che ha gestito la riunione con "una logica democristiana": cordiale, capace di ascoltare. Anche quando Maurizio Landini ha fatto notare che su "sicurezza e porti chiusi" non la pensiamo allo stesso modo ha lasciato capire che si può discutere.
Lo stesso Landini , in serata, ribadisce che la convocazione "è frutto di piazze che si sono riempite: anche chi ha votato questo governo non sono contenti". Se il governo chiama, quindi, si va, chiunque chiami, "noi stiamo facendo il nostro mestiere". La strategia dell' attenzione di Salvini, però, ha mandato su tutte le furie l' altro vicepremier, Luigi Di Maio, ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico e quindi l' interlocutore ufficiale delle parti sociali. Solo che Di Maio non se l' è presa con Salvini, ma con i sindacati: "Per quanto riguarda la partecipazione dei sindacati al tavolo con Siri, affar loro. Se vogliono trattare con un indagato per corruzione messo fuori dal governo, invece che con il governo stesso, lo prendiamo come un dato. E ci comportiamo di conseguenza", ha scritto su Facebook.
"Parlino pure con Siri, parlino pure con chi gli vuole proteggere le pensioni d' oro e i privilegi. Hanno fatto una scelta di campo, la facciamo pure noi!". Un messaggio stizzito, definito "inaccettabile e offensivo" da parte di Cgil , Cisl e Uil, che ricordano di essere "ancora in attesa di ricevere la calendarizzazione degli incontri specifici" da parte dello stesso Di Maio e di Conte.
La più ottimista nel dialogo è la segretaria della Cisl, Annamaria Furlan, che ha ritenuto "soddisfacente" l' apertura di un confronto e ha difeso anche l' opportunità di aver tenuto il tavolo: "Abbiamo così poche occasioni di confronto che quando ne capita una". Più abbottonata la Cgil che ufficialmente ha ribadito i punti della piattaforma unitaria portata al tavolo e che con Salvini ha un problema di fondo legato alle politiche sui migranti. Ma che non può nascondere la delusione per il rapporto avuto finora con Conte e Di Maio.
"Insoddisfatta", invece, la Uil di Carmelo Barbagallo. Il punto, però, pensano tutti, è che non si capisce "quanti governi davvero ci siano" e quanto siano affidabili i vari interlocutori. E tutti aspettano il prossimo tavolo e le proposte, possibilmente scritte, su cui dialogare.
Ma ieri tra Di Maio e sindacati si è scavato un altro fossato.
Salvini non può che essere contento.
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