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1.SCAMBI DI FAVORI AD AMICI E PARENTI: ECCO COM' È NATO IL CDA PUBLIACQUA
F.Bos per “Il Giornale”
Scorrendo i cognomi dei cda di Publiacqua, qualche dubbio circa le capacità di chi in questi anni ha gestito la rete idrica fiorentina, sovviene per forza. Erasmo D' Angelis (oggi direttore de L' Unità) era presidente regionale della commissione Ambiente e territorio, quando Renzi da sindaco di Firenze nel 2009 decide di nominarlo presidente dell' azienda partecipata.
La giovane Maria Elena Boschi, praticante avvocato, venne piazzata sulla prima poltrona importante della sua fulminante carriera, entrando nel cda di Publiacqua a 28 anni (22mila euro all' anno solo per votare sì o no). Solita musica anche oggi, nell' ultimo cda, votato nel 2015 che ha confermato alla presidenza non certo un luminare delle tubazioni.
Filippo Vannoni (nominato da Renzi nel 2013 come sostituto di D' Angelis) è consulente del governo per le politiche economiche (nominato con decreto del presidente del Consiglio il 12 dicembre 2015 fino al dicembre 2017 con un compenso di 45mila euro), noto per essere un ex dirigente di Rai Trade e per essersi sposato Lucia De Siervo, direttrice delle attività economiche del comune di Firenze, già capo di gabinetto di Renzi-sindaco, figlia di Ugo (presidente emerito della Corte Costituzionale) e sorella di Luigi De Siervo, uno dei volti delle Leopolde renziane.
ALBERTO IRACE ERASMO D ANGELIS MATTEO RENZI
L' ad Alessandro Carfì è il marito della braccio destro dell' ex sindaco di Roma Ignazio Marino, messo in Publiacqua - dicono i maligni - solo per ricambiare il favore di aver fatto far carriera ad Alberto Irace, ex ad di Publiacqua ai tempi di D' Angelis e molto amico della Boschi, oggi manager strapagato che il Pd ha voluto nel cda della romana Acea Spa, che è anche uno dei soci privati di Publiacqua.
Nel cda salta all' occhio anche il cognome di Carrai (Eva), classe 1974, avvocato fiorentino, fascia di reddito 70mila-100mila euro all' anno. Anche l' avvocato Boschi, nel 2009, era una perfetta sconosciuta. L' impavido Vannoni ieri ha fatto un giretto sul luogo del disastro, commentando: «Se verranno accertate le nostre responsabilità, io non farò sconti a nessuno».
LIUCIA DE SIERVO CON NAPOLITANO
Non comprendendo che con un' indennità di 87.300 euro all' anno, il primo responsabile del disastro di Lungarno Torrigiani è solo lui. Il sindaco di Firenze Dario Nardella ha rincarato la dose, scaricando tutte le sue colpe sui dirigenti della società che gestisce il servizio idrico: «Sta alla coscienza dell' amministratore delegato e del gruppo di Publiacqua dimettersi o meno».
«Nardella vorrebbe farci credere che incolpando loro, il Pd fiorentino possa uscire da questa vicenda senza responsabilità?», si chiede Francesco Torselli, capogruppo di Fratelli d' Italia a Palazzo Vecchio.
2.L’OMBRA DEL GIGLIO MAGICO
Fabrizio Boschi per “il Giornale”
A ulteriore dimostrazione che l' azienda pubblico-privata, responsabile della voragine che mercoledì ha sfregiato il centro storico di Firenze, era il poltronificio renziano degli amici del «Giglio magico», spuntano una serie di fatture che Publiacqua ha pagato ad una società di comunicazione legata alla famiglia Renzi: 82.325 euro dal 2010 al 2012.
La storiella è un po' complicata per cui è necessario fare il riassunto delle puntate precedenti. La Eventi6, società di comunicazione e marketing della famiglia Renzi, ha avuto nel corso della sua attività un quarto socio al 20% (oltre alle sorelle di Matteo, Matilde e Benedetta che detengono il 36% ciascuna, e la madre Laura Bovoli l' 8%): Alessandro Conticini fratello di Andrea Conticini, bolognese, laureato in teologia, marito di Matilde Renzi.
Andrea Conticini è, dunque, il cognato del premier, e di mestiere fa l' agente di commercio, sia per la Eventi6, sia per un' altra società che si chiama Dotmedia Srl di cui, nel febbraio del 2011, diventa socio al 20% proprio il fratello Alessandro, che compra le quote da Patrizio Donnini, amministratore della società fiorentina Web&Press (attiva nella campagna elettorale delle primarie di Renzi del 2012).
La Dotmedia è anch' essa un' azienda di comunicazione nata nel 2008 che, nel suo primo anno di vita, quando Renzi era presidente della Provincia di Firenze, fattura appena 9mila euro all' anno. Dal 2009, con Renzi sindaco, le cose cambiano: arrivano le prime commesse dal Comune di Firenze e dalle sue partecipate tra le quali, appunto, Publiacqua.
A Dotmedia viene affidata anche la gestione del portale matteorenzi.it (powered by Dotmedia) con responsabile Davide Bacarella, anche lui socio di Dotmedia al 10%. Un altro socio di Dotmedia al 20% è Matteo Spanò che con Renzi ha fatto il pieno di poltrone.
Pure il sito della Eventi6 della famiglia Renzi fino a poco tempo fa era powered by Dotmedia, che segue le primarie del 2012, con il suo social media team composto da quattro persone, e la comunicazione di campagne promozionali e altri eventi legati al Comune di Firenze e a Renzi: la Leopolda del 2013 e la Notte tricolore del 2011.
Nel 2009 la Dotmedia inizia la sua scalata verso il successo: 137mila euro di fatturato, che diventano 214mila nel 2010 e 401mila nel 2011.
Nel 2012, dopo l' ingresso di Alessandro Conticini, fratello del cognato di Renzi, Dotmedia incassa 16.800 euro dal Comune di Firenze: 13.226 euro il 20 aprile 2012 per la comunicazione di «Coltiviamo la riduzione dei rifiuti» e udite, udite, di «Fontanelli», il progetto del presidente di Publiacqua nominato da Renzi, Erasmo D' Angelis. Soldi sprecati e sottratti alla manutenzione della rete idrica di Firenze che oggi presenta il conto.
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Tra il 2010 e il 2012 le municipalizzate del Comune di Firenze hanno garantito a Dotmedia introiti per 215mila euro (compresi quelli dati da Publiacqua), che aggiunti ai soldi pagati dal Comune, arrivano a 232mila. Anche Renzi ha il suo «Tulliani», che con gli altri amici del «Giglio magico» ha guadagnato con le campagne pubblicitarie per Publiacqua.
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firenze voragine sul lungarno
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