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SI ANNUNCIANO TEMPI SEMPRE PIU' DURI PER LA GIORGIA DEI DUE MONDI - AL SUMMIT DI LONDRA, STARMER E…
ANCHE GIORGETTI NEL SUO PICCOLO S’INCAZZA – IL DON ABBONDIO LEGHISTA HA PRESO MALISSIMO LA BOCCIATURA PUBBLICA DELLA BOZZA DI DECRETO ENERGIA, DA PARTE DI GIORGIA MELONI: “NON SI FA COSÌ” – IL RESPONSABILE DEL TESORO RIVENDICA DI AVERE TROVATO TRE MILIARDI PER AFFRONTRARE IL CARO ENERGIA – È LA PRIMA GRANDE CREPA NELL’ASSE TRA LA DUCETTA E IL MINISTRO, CHE SPESSO SI È DISCOSTATO DALLE POSIZIONI DEL CARROCCIO PER SEGUIRE LA PREMIER – “IL FOGLIO”: “GIORGETTI NON VOLE MORI’ TRUMPIANO. DOPO ESSERE TORNATO DA BRUXELLES, HA CONFIDATO: ‘CORRIAMO DIETRO TRUMP CHE SPACCHETTA LA UE, CHE FA CASINO, MA CI STIAMO DIMENTICANDO DELL’EUROPA. IL NUOVO GOVERNO DI MERZ CI PUÒ AIUTARE…’”
1. GIORGETTI: «NON SI FA COSÌ»
Estratto dell’articolo di Enrico Marro per il “Corriere della Sera”
giorgia meloni giancarlo giorgetti foto lapresse
«Non si fa così». Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, è andato su tutte le furie ieri pomeriggio quando, a sorpresa, ha appreso dalle agenzie di stampa che la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, aveva bocciato la bozza di decreto legge contro il caro-bollette, giudicandola insufficiente e inefficace a sostenere, in particolare, i soggetti più vulnerabili. […]
No, non ci sta Giorgetti. E lo fa sapere, segnalando il primo frontale con una premier con la quale ha spesso fatto asse, qualche volta anche a costo di apparire lontano dalla linea del suo partito, la Lega, e del suo leader, Matteo Salvini.
GIANCARLO GIORGETTI GILBERTO PICHETTO FRATIN
Ecco perché il ministro dell’Economia — spiegano i suoi — ha vissuto le parole fatte trapelare da Giorgia come una pugnalata alle spalle, un’uscita del tutto inaspettata. Tanto più che il ministero dell’Economia, aggiungano i suoi collaboratori, ha lavorato intensamente alle misure da inserire nel decreto, trovando le coperture necessarie, che ammontano a circa tre miliardi. Ma il punto, in ogni caso, non è questo, quanto la strigliata di Palazzo Chigi. «Ingiusta», osservano al ministero dell’Economia — quando la partita si sarebbe potuta gestire con più lealtà, avendo coscienza della complessità di un provvedimento che incrocia diverse amministrazioni e richiede coperture difficili da trovare.
matteo salvini giancarlo giorgetti voto di fiducia sulla manovra 2024 foto lapresse
[…] si sarebbe potuto, come si fa tante volte, rinviare il decreto a un successivo consiglio dei ministri per motivi «tecnici», senza sbandierare la bocciatura, quasi si fosse a scuola. Soprattutto quando i compiti sono stati fatti e non erano per nulla facili. Insomma, un minimo di riguardo, sembra pensare Giorgetti.
Un ministro che, pur consapevole di dover portare la croce dei conti pubblici, vede affollarsi sul suo tavolo continue richieste di allentare i cordoni della borsa.
Ora è vero che le entrate continuano ad andare bene, nonostante il prodotto interno lordo sia in frenata rispetto alle stesse previsioni del governo, ma è anche vero che non si possono trovare soldi per soddisfare tutte le richieste dei partiti della maggioranza, degli altri ministri e di Palazzo Chigi.
giancarlo giorgetti alla camera foto lapresse
Va bene i 3 miliardi per l’indispensabile decreto Bollette, che ora potrebbero anche diventare di più. Ma poi bisognerà trovare i miliardi, da tre a cinque, per la nuova Rottamazione che vuole la Lega e quelli per il taglio dell’Irpef che vuole Forza Italia o quelli per tutti e due, se non ci sarà un compromesso. Un po’ troppo. Bisogna ritrovare un metodo. E una misura […]
2. FRIEDRICH GIORGETTI
Estratto dell’articolo di Carmelo Caruso per “Il Foglio”
giorgia meloni e giancarlo giorgetti 3
Anche Giorgetti, come Meloni, “voleva mori’ ”. Voleva mori’, ieri sera, quando Meloni ha dato “dell’insoddisfacente” alla bozza sua e di Pichetto, sul caro energia. Non ha apprezzato per nulla la “bacchettata”, “immeritata” della premier. E’ “ferito”.
Voleva morì, dopo essere tornato, l’ultima volta, da Bruxelles, e confidato: “Corriamo dietro Trump che spacchetta la Ue, che fa casino, ma ci stiamo dimenticando dell’Europa. Come si fa a non capirlo? Attenti a schiacciarsi su Trump. Il nuovo governo di Merz ci può aiutare”. Giorgetti non vole’ mori’ trumpiano.
La straordinaria Meloni, quella del fuorionda, la premier che, alla fine del discorso ai conservatori americani, esplode, alla romana, “volevo morì”, dovrebbe rianimare, e lo ha già fatto ieri con una chiamata a Merz, l’amicizia Roma -Berlino, dovrebbe ricordare che l’Italia già vola con la Germania, con le compagnie aeree Ita-Lufhtansa. […]
Il suo ministro dell’Economia, Giorgetti, che si presenta in Europa con un primato, il più longevo dei ministri economici, quando rientra in Italia, dai suoi regolari incontri all’Ecofin, dice che la Germania, e non aveva ancora vinto Friedrich Merz, “si oppone a tutto”.
[…]
Per Giorgetti c’è da sperare. C’è da sperare che Meloni riesca ad avere lo stesso rapporto che ha avuto finora con Trump perché, pensa Giorgetti, “altrimenti si rischia di legarsi troppo a Trump e finire scoperti in Europa”. C’è da temere? Per Giorgetti sì, c’è da temere, se quel rapporto dovesse stringerlo la Francia prima dell’Italia.
Merz è sulla carta un falco, è l’allievo dell’ex ministro di Schäuble, lo scomparso e grande amico di Giulio Tremonti, ma anche la Germania ha bisogno di allentare le regole e per Giorgetti “questo ci può facilitare”. […]
Per Meloni, il buon amico è Trump, ma, per Giorgetti, Merz sarà il cancelliere con cui bisognerà sedersi a tavola, a Bruxelles. In Veneto, i leghisti dicono già: “L’Europa ha trovato finalmente un Trump che non è un Trump”. Luca Zaia non ha mai fatto mistero che l’idea dei partiti gemelli Cdu/Csu è sempre stata una vecchia idea coltivata dalla Lega e c’è già chi si è mosso, come la regione Lombardia, per agganciare la Germania.
Il primo a capire che il futuro dell’Europa, e delle imprese italiane, passa dai rapporti con i tedeschi è stato l’assessore allo Sviluppo Economico della Regione Lombardia, Guido Guidesi, un allievo di Giorgetti, che il mese scorso è stato eletto presidente dell’Alleanza delle Regioni Europee dell’Automotive. Sono le regioni tedesche e italiane, le più colpite dalla crisi dell’auto. […]
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