giorgia meloni ue euro

“CON LA SINISTRA NON CI POSSO STARE”. TE CREDO, GIORGE’: NON TI CI VOGLIONO! – LA MELONI FA FINTA DI ESSERE LEI A STOPPARE UN POSSIBILE INCIUCIONE CON I SOCIALISTI IN EUROPA: “VA COSTRUITA UNA MAGGIORANZA COMPATIBILE, ALTRIMENTI È MEGLIO STARE ALL’OPPOSIZIONE” – IN OGNI CASO, DA PREMIER, DOVRÀ SCEGLIERE UN NOME PER IL COMMISSARIO ITALIANO: DIFFICILE CHE SIA UN MEMBRO DEL GOVERNO (COMPORTEREBBE UN RIMPASTO), MEGLIO UN “ESTERNO”, COME ELISABETTA BELLONI O LETIZIA MORATTI…

MELONI, MAGGIORANZA COMPATIBILE IN UE O FARÒ L'OPPOSIZIONE

GIORGIA MELONI NO EURO

(ANSA) - "Con la sinistra non ci posso stare in Ue. Con il centrodestra si trovano delle sinergie. Penso che anche in Ue vada costruita una maggioranza compatibile. Con le maggioranze arcobaleno, non riesci a fare niente".

 

Lo dichiara la premier Giorgia Meloni a Skuola.net in un'intervista che sarà online oggi. A chi le chiede se sia meglio stare all'opposizione nel caso di maggioranze 'arcobaleno', lei risponde: "sì". "O riesci a stare in una maggioranza compatibile, aggiunge - che può dare una visione all'Europa, oppure gli altri faranno la loro maggioranza. Io difenderò gli interessi nazionali senza farne parte al Parlamento europeo".

 

GIORGIA MELONI E URSULA VON DER LEYEN A FORLI

IL PIANO B DI PALAZZO CHIGI PER LA COMMISSIONE UE: UN ESTERNO ALL’ESECUTIVO

Estratto dell’articolo di Francesco Verderami per il “Corriere della Sera”

 

Succede sempre che un leader politico dica di avere in mente una soluzione quando ancora non ce l’ha. E anche Meloni ha usato il vecchio stratagemma, annunciando di avere «un nome» per la Commissione europea. In realtà, più che un nome la premier ha in testa per ora un identikit del commissario italiano.

 

[…] È vero, il 9 giugno si conosceranno i rapporti di forza tra le (tante) famiglie europee. Ma la procedura prevista per la nascita della nuova Commissione sarà legata alle trattative che coinvolgeranno i governi nazionali e il Parlamento. E l’Assemblea di Strasburgo giocherà stavolta un ruolo importante, molto più che in passato.

THE ECONOMIST - COPERTINA CON URSULA VON DER LEYEN, GIORGIA MELONI E MARINE LE PEN - LE TRE DONNE CHE PLASMERANNO L'EUROPA

 

Secondo una proiezione dei seggi […], Popolari, Socialisti e Liberali dovrebbero ottenere la maggioranza assoluta dei seggi: 404 su 720. Così von der Leyen potrebbe ottenere la fiducia per il suo secondo mandato, superando il quorum di 360.

 

Se non fosse che la fiducia si ottiene con un voto a scrutinio segreto e che nell’Europarlamento il tasso fisiologico di franchi tiratori è storicamente elevato. Dunque l’autosufficienza […] è solo numerica. Questo significa che per il bis alla presidenza della Commissione, von der Leyen […] avrà bisogno del sostegno di un altro gruppo. I Verdi o l’Ecr di Meloni.

 

Ecco quando entrerà in gioco la premier italiana, che però non potrà ancora spendere il suo nome. Per un motivo: se von der Leyen dovesse fallire, il Ppe […] dovrebbe proporre un altro candidato. E nella rosa ci sarebbe anche Tajani. […] Tuttavia si tratterebbe di un «piano B» gestito in corsa a Bruxelles. Che imporrebbe anche alla presidente del Consiglio di cambiare i propri piani.

 

IL PACCO DI STABILITA - MEME SU GIORGIA MELONI BY DAGOSPIA

Nelle scorse settimane, infatti, annunciando di voler battere il record di durata a palazzo Chigi, Meloni ha lasciato intendere che non indicherà un membro del governo per il ruolo di commissario.

La verità è che non vuole toccare la struttura del suo esecutivo per motivi politici: sostituire anche un solo tassello del mosaico, produrrebbe un effetto domino negli equilibri di maggioranza. E la costringerebbe a un faticoso lavoro per arrivare al rimpasto.

 

Così, disegnando questo quadro, la premier per un verso ha delineato l’identikit del suo candidato (cioè un esterno) e per l’altro ha fatto capire che predilige il «piano A» per la Commissione (cioè la conferma di von der Leyen).

 

antonio tajani matteo salvini giorgia meloni

[…] La premier acquisirebbe un credito per tutelare meglio il suo commissario, quando dovrà superare le forche caudine dell’audizione al Parlamento europeo: passaggio niente affatto scontato, come testimonia la bocciatura nel 2004 del candidato italiano Buttiglione.

 

E che l’audizione non sia una formalità, lo ricorda anche Macron: quattro anni fa la commissaria da lui indicata, Goulard, venne azzoppata al termine di un regolamento di conti organizzato dal capo dei Popolari, il tedesco Weber.  […]

 

Tanto basta per capire che Meloni al momento deve limitarsi all’identikit del futuro commissario. E un’autorevole personalità di Fratelli d’Italia conferma che «Giorgia non ha ancora scelto».

 

elisabetta belloni foto di bacco

Per il resto la lista dei candidabili è lunga quanto un elenco telefonico: si va dall’attuale capo dei Servizi Belloni, a cui la premier ha affidato il coordinamento diplomatico del G7, fino all’ex ministro Moratti. Ma se non è certa neppure von der Leyen...

antonio tajani matteo salvini giorgia meloni