
FLASH – BRUNO VESPA, LA “SPALLA” DEL GOVERNO MELONI: IL GIORNALISTA IN RAI E' PERFETTO PER DARE…
“GIORGIA MELONI? FA SOLO PUBBLICHE RELAZIONI” - L’EX SENATORE DEM LUIGI ZANDA COMMENTA LA FOTO CON TRUMP, ZELENSKY, STARMER E MACRON: “QUELLO SCATTO CI DICE QUAL È LA CONSIDERAZIONE INTERNAZIONALE DELL'ITALIA DI GIORGIA MELONI: QUALCHE BUFFETTO, QUALCHE SORRISO CON TRUMP. MA QUANDO SI RIUNISCONO I GRANDI PER PARLARE FRA DI LORO, CI MANDANO A GIOCARE NELLA CAMERA DEI BAMBINI. OGGI LA COLLOCAZIONE INTERNAZIONALE DELL'ITALIA È IL PRIMO PROBLEMA. NON SOLO PER LA DESTRA CHE GOVERNA, MA FORSE ANCOR DI PIÙ PER LA SINISTRA CHE VORREBBE GOVERNARE…"
Macron shakes hands with Zelensky, but not with Trump. Absolute fucking legend! pic.twitter.com/fwvASi0fYk
— Kadi??? (@TheFl0orIsLaVa) April 26, 2025
Estratto dell’articolo di Daniela Preziosi per “Domani” - Estratti
Per lui – ex senatore Pd, ex portavoce del presidente della Repubblica Cossiga, navigatore di lungo corso della politica italiana e buon conoscitore di quella Vaticana – gli scatti hanno colto un evento più profondo dei soggetti in primo piano:
«Sabato scorso a Roma, nella basilica di San Pietro, c’è stato il primo vero grande summit del mondo da quando sono scoppiate le guerre in Ucraina e nel Medio Oriente. Un summit molto più importante di tutte le sedute dell’Onu e del Parlamento europeo messe insieme. È questa la vera fotografia».
Cos’è successo?
FUNERALE DI PAPA FRANCESCO - INCONTRO TRA TRUMP E ZELENSKY NELLA BASILICA DI SAN PIETRO
Innanzitutto il riconoscimento che il ruolo universale della Chiesa è ancora molto forte. I protagonisti sono stati Francesco, le 400mila persone andate a salutarlo, e la Chiesa che ha organizzato un evento spirituale e anche teatrale degno della sua storia universale. Poi, con 150 delegazioni ufficiali concentrate in poche decine di metri quadrati, era inevitabile che diventasse un evento di politica internazionale. Teatrale a sua volta: durante la messa, allo scambio del segno di pace, colpiva Trump in piedi che stringeva la mano a quelli che aveva vicino. La foto però è quella di Trump e Zelensky, da soli, uno davanti l’altro.
Direi meglio: chinati l’uno verso l’altro, tutti e due con la fronte aggrottata, e con la faccia preoccupata. È un’immagine che ha un valore immenso. Per Trump rappresenta la prima volta che esprime pubblicamente senso di responsabilità, per Zelensky è il segno di una grandissima dignità. È avvenuto all’interno della basilica di San Pietro: non sarebbe mai avvenuto da nessun’altra parte del mondo. Non penso sia stata una finzione diplomatica. Da questo summit restano fuori due leader, che non potevano venire a Roma perché incriminati di crimini contro l'umanità dalla Corte internazionale: Putin e Netanyahu. (…)
Fra le foto «iconiche» c'è anche quella di Trump e Zelensky con Starmer e Macron. In questa foto c’è l'Europa. Ma non precisamente l’Unione. Non c’è neanche la nostra presidente Meloni. Uno scatto infelice?
No, è una foto che rappresenta la realtà. Vedere insieme Trump, Zelensky, Starmer e Macron ci dice qual è la considerazione internazionale dell'Italia di Giorgia Meloni: qualche buffetto, qualche sorriso con Trump. Ma quando si riuniscono i grandi per parlare fra di loro, ci mandano a giocare nella camera dei bambini.
FUNERALE DI PAPA FRANCESCO - TRUMP E MACRON
Perché non siamo potenza nucleare: perché non faremo parte di un eventuale contingente militare di “volenterosi”?
Per molte ragioni. La principale è che la presidente si affida alla sua capacità di fare pubbliche relazioni. Per noi c’è soprattutto una questione di autorevolezza, in primis con i nostri partner europei.
Fa l’antitaliano?
Ma no, sabato l’Italia ha dato una grande prova di capacità organizzativa. Era una giornata molto difficile per Roma, 400mila persone, 150 delegazioni, capi di Stato, ma è stata gestita con tranquillità e, in questo sì, autorevolezza. È un merito del governo, dell’amministrazione pubblica, del comune di Roma. Ma per essere considerati grandi potenze non basta.
FUNERALE DI PAPA FRANCESCO - LA STRETTA DI MANO TRA TRUMP E MACRON
Resta fuori dalle foto anche Ursula Von der Leyen, che ha dovuto rincorrere Trump per stringergli la mano e farsi promettere un incontro.
La responsabilità del rango dell’Europa ce l’hanno i governi che non capiscono quanto sia necessario federarsi in uno Stato europeo. Fino a quando rimarremo un’Unione di Stati tenuti insieme da qualche trattato non raggiungeremo mai un rango confrontabile con quello delle grandi potenze. Meloni dovrebbe far sua la battaglia per l’Europa federale.
Sostiene la destra che gli “incontri” di sabato sono frutto anche della visita di Meloni da Trump.
Per ora il risultato tangibile di quella visita è solo uno: certificare e consolidare una simpatia personale fra Trump e Meloni. La politica di Trump è quella di Maga.
La giornata di sabato cosa dice alla sinistra, europea, italiana?
Che fino a quando la sinistra, anche quella italiana, non metterà la politica estera come punto centrale delle proprie alleanze, sarà sempre costretta a balbettare. Oggi la collocazione internazionale dell'Italia è il primo problema. Non solo per la destra che governa, ma forse ancor di più per la sinistra che vorrebbe governare. Sono in atto prove di sostituzione del diritto internazionale con la legge del più forte.
Negare sostegno a chi è aggredito, con la scusa che l’aggressore è troppo forte, non è solo un grande errore politico, ma prima ancora un segno di viltà. (…) La segretaria del mio partito, il Pd, per il momento è più una declaradora che una gobernadora.
Ha trasformato l’ultimo partito politico rimasto in Italia in un movimento leaderistico. E i movimenti, come sappiamo, non riflettono, non elaborano: dichiarano. Al meglio dichiarano questioni di principio, al peggio slogan.
ELLY SCHLEIN A PIAZZAPULITA
TRUMP E ZELENSKY A SAN PIETRO
FUNERALE DI PAPA FRANCESCO - INCONTRO TRA TRUMP E ZELENSKY NELLA BASILICA DI SAN PIETRO
FUNERALE DI PAPA FRANCESCO - INCONTRO TRA TRUMP E ZELENSKY NELLA BASILICA DI SAN PIETRO
meme incontro tra donald trump e zelensky
FUNERALE PAPA FRANCESCO
LA GALASSIA DELLE CORRENTI DEL PD
(…)
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