DAGOREPORT - SI SALVINI CHI PUO'! ASSEDIATO DAL PARTITO IN RIVOLTA, PRESO A SBERLE DA GIORGIA…
1. MELONI DISERTA LE COMMEMORAZIONI DELLA STRAGE DI BOLOGNA
Estratto dell'articolo di Giovanni Tizian per www.editorialedomani.it
giorgia meloni conferenza internazionale sulle migrazioni roma
«Oggi sono 40 anni dalla terribile strage di Bologna del 2 agosto 1980. 40 anni senza Giustizia. In un giorno così significativo rivolgo un appello al Presidente Conte: desecreti gli atti relativi a quel tragico periodo storico. Lo dobbiamo alla verità e alle famiglie delle vittime».
Il due agosto 2020 Giorgia Meloni era soltanto la leader del partito dell'estrema destra che cresceva nei sondaggi giorno dopo giorno. Si esprimeva così sull'attentato alla stazione del capoluogo emiliano, nonostante le condanne definitive dei neofascisti. Solo che quella verità gli eredi del Movimento sociale non l'hanno mai digerita. Da qui la costante ricerca di fantomatiche piste internazionali.
strage alla stazione di bologna 2 agosto 1980 7
Fratelli d'Italia è il riferimento politico di chi tenta da decenni di riscrivere la storia dei processi sulla strage che ha fatto più morti nella storia d'Italia: 85 vittime, 200 feriti. Gli esecutori materiali […] sono stati certamente tre: Giusva Fioravanti, Francesca Mambro, Luigi Ciavardini. Su un quarto, Gilberto Cavallini, è in corso il processo d'Appello, dopo che in primo grado ha incassato l'ergastolo. Tutti loro sono stati esponenti dei Nuclei armati rivoluzionari, i Nar […] e […] hanno iniziato la militanza tra il Fronte della Gioventù e il Movimento sociale italiano, per poi abbracciare la lotta armata.
Ai quattro neofascisti difesi dalla destra radicale, oggi al governo, si è aggiunto tra gli esecutori Paolo Bellini, condannato all'ergastolo in primo grado. Bellini è una figura che salda più mondi, la destra eversiva bombarola al terrorismo mafioso degli anni '92-94. […] Una mistura di neofascismo, servizi deviati, massoneria, che è emersa anche nei processi ai Nar.
In particolare nel processo Cavallini il ruolo di Gladio (la struttura paramilitare della Nato per difendere l'occidente dal pericolo comunista) è sempre stato sullo sfondo. […] La comune militanza degli stragisti di Bologna nell'Msi con molti dei dirigenti di Fratelli d'Italia è all'origine della negazione della matrice neofascista della strage di Bologna. «Nessuno di noi era a Bologna», è uno degli slogan più abusati fino all'anno scorso dai movimenti giovanili collegati al partito di Meloni.
giusva fioravanti francesca mambro 1
«Nessuno di noi». In quel «Noi» c'è l'ammissione di una appartenenza comune con Mambro, Fioravanti, Ciavardini e Cavallini. Figli del neofascismo, nelle sue diverse declinazioni. Di certo uniti nell'esperienza del Msi e del Fronte della gioventù. Tra i più convinti sostenitori dell'innocenza dei neofascisti ci sono due pezzi grossi di Fratelli d'Italia: Federico Mollicone e Paola Frassinetti, il primo deputato e presidente della commissione Cultura, la seconda sottosegretaria all'Istruzione.
É dunque comprensibile l'imbarazzo del governo Meloni e della stessa presidente del consiglio a presenziare alla commemorazione di quest'anno. Per questo Meloni ha scelto di non esserci, al suo posto andrà Matteo Piantedosi, il ministro dell'Interno, che nella città emiliana ha lavorato una vita da prefetto e ha stretto buoni rapporti con la città e con l'associazione dei familiari delle Vittime.
A Piantedosi non irrita la scritta sulla lapide della stazione in cui è scritta la matrice della bomba del 2 agosto: «Vittime del terrorismo fascista». Per Meloni ei suoi “fratelli” avrebbe significato rinnegare la loro storia e la teoria, smentita ormai da processi e sentenze, secondo cui esiste una pista palestinese alla base della strage di Bologna.
[…] Quest'anno la direttiva di Meloni è chiara: nessuna polemica sulla strage. Vietato perciò dichiarazioni pubbliche, soprattutto di ministri e alti dirigenti, del tipo «noi di Fratelli d'Italia proponiamo una commissione d'inchiesta affinché emerga tutta la verità» (Daniela Santanchè, agosto 2019).
Silenzio apparente, perché in realtà la strategia di riscrivere la storia prosegue sotto traccia, con convegni e nomine. Come per esempio quella nel Comitato consultivo sulla desecretazione degli atti sulle stragi, inclusa quella di Bologna. Il governo Meloni ha inserito, tra le varie realtà, anche L'associazione per la verità sul disastro aereo di Ustica. La presidente onoraria è Giuliana De Faveri Tron Cavazza e il delegato è il professore della Luiss, Gregory Alegi. Il loro sponsor politico è Carlo Giovanardi, l'ex ministro tra i più convinti negazionisti della matrice fascista della strage di Bologna.
Il fatto è che […] chi sostiene la teoria infondata della pista palestinese su Bologna sposa anche la tesi secondo cui il disastro di Ustica è stato provocato da un ordigno a bordo del Dc9 Itavia e non da un missile.
«La cosa strana è che tutto mira a smontare le verità acquisite con le sentenza sulla strage di Bologna», dice Ilaria Moroni, direttrice dell'archivio Flamigni, […]
2. COMMISSIONE SULLA STRAGE DI BOLOGNA IL PD:"REVISIONISMO INACCETTABILE"
Estratto dell’articolo di Fra. Gri. per “la Stampa”
[...] Domani si commemorano 43 anni dalla strage di Bologna. L'aria è elettrica. […] La vera battaglia sarà in Parlamento, proprio domani, in coincidenza con le manifestazioni di ricordo di Bologna. Alla Camera, infatti, andrà in scena uno scontro furibondo mai visto prima. I difensori della verità giudiziaria si batteranno contro chi quelle verità vorrebbe rileggerle alla luce di nuovi documenti dei servizi segreti, riemersi finalmente dagli archivi. L'ultimo versamento è di tremila pagine.
E però la vera battaglia ruota attorno all'ipotesi di una nuova commissione parlamentare d'inchiesta che a Bologna è temuta come la peste. La commissione, erede della Stragi e della Moro, dovrebbe occuparsi di «Stragi & Guerra fredda».
federico mollicone foto di bacco (2)
Si confronteranno due mondi. Andrea De Maria, del Pd, chiederà «lo svolgimento sereno e senza interferenze dei processi, ancora non conclusi, riguardanti la stagione stragista che ha insanguinato l'Italia e ha visto collaborare insieme neofascisti, logge massoniche segrete ed agenti infedeli degli apparati di sicurezza».
In pratica, senza citarla, vorrebbe bloccare sul nascere la futura commissione d'inchiesta. Federico Mollicone, FdI, all'opposto, facendo riferimento a tesi care anche a Beppe Fioroni, l'ex presidente della Commissione Moro II, fuoriuscito nel frattempo dal Pd anche per dissensi su questo punto, insisterà perché «per il raggiungimento della verità storica, è urgente e necessario istituire una Commissione parlamentare di inchiesta sulle connessioni del terrorismo interno e internazionale con gli attentati, le stragi e i tentativi di destabilizzazione delle istituzioni democratiche avvenuti in Italia dal 1953 al 1992».
UN MERCOLEDI DA MELONI - MEME BY EMILIANO CARLI
Dietro le quinte, c'è infatti una guerra senza quartiere sui nuovi documenti. Quelli giunti all'Archivio di Stato e quelli preannunciati. Sono migliaia di carte. E pare chiaro che il governo Meloni, attraverso il sottosegretario Alfredo Mantovano, si appresta a liberalizzare altri documenti dei nostri servizi segreti, relativamente agli Anni Settanta e Ottanta, che finora erano inaccessibili, e che racconteranno una volta per tutte che cosa era il Lodo Moro. […]
gilberto cavallinistrage di bologna soccorsi dopo l'esplosionelicio gellistrage di bologna 4strage di bologna 5strage di bologna 7strage di bologna 6strage di bologna 8giusva fioravantistrage di bolognafrancesca mambro giusva fioravanti autobus 37 strage di bologna strage stazione bolognastrage alla stazione di bologna 2 agosto 1980 6strage alla stazione di bolognavittime della strage di bolognagiusva fioravanti francesca mambro 2
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