
DAGOREPORT - È ORA D’ALLACCIARSI LE CINTURE. L’INTELLIGENCE OCCIDENTALE E' NEL PANICO TOTALE: SU…
GIORGIA MELONI PROPRIO ‘GNA FA: DI FRONTE AI DAZI DEL 20% CONTRO L’UNIONE EUROPEA ANNUNCIATI DA TRUMP, INVECE CHE PRENDERSELA CON IL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO, VA AL TG1 AD ATTACCARE L’UNIONE EUROPEA! - DOPO AVER MINIMIZZATO L’IMPATTO DELLE TARIFFE (“SCELTA SBAGLIATA MA NON È UNA CATASTROFE, CONTINUEREMO AD ESPORTARE NEGLI STATI UNITI”), AZZANNA URSULA VON DER LEYEN, CHE HA PROMESSO VENDETTA: “NON SI DEVE RISPONDERE CON ALTRI DAZI, PERCHÉ L'IMPATTO SULLA NOSTRA ECONOMIA POTREBBE ESSERE MAGGIORE” – POI LA CONTORSIONE LOGICA PER NON DARE LA COLPA A TRUMP: “L’UE DEVE INIZIARE A RIMUOVERE I DAZI CHE SI È AUTO-IMPOSTA…” – LE TARIFFE SARANNO UNA MAZZATA PER L’AGROALIMENTARE ITALIANO: CHE DIRÀ A COLDIRETTI, CHE IN QUESTI ANNI HA TIRATO LA VOLATA A LEI E LOLLOBRIGIDA? - VIDEO
Dazi USA: la mia intervista di poco fa al TG1. pic.twitter.com/sLu70XIek0
— Giorgia Meloni (@GiorgiaMeloni) April 3, 2025
DAGOREPORT - GIORGIA È ARRIVATA ALLA FRUTTA? È SCESO IL GELO TRA LA FIAMMA E COLDIRETTI (GRAN SOSTENITORE COL SUO BACINO DI VOTI DELLA PRESA DI PALAZZO CHIGI) - LA PIU' GRANDE ORGANIZZAZIONE DEGLI IMPRENDITORI AGRICOLI (1,6 MILIONI DI ASSOCIATI), GUIDATA DAL TANDEM PRANDINI-GESMUNDO, SE È TERRORIZZATA PER GLI EFFETTI DEVASTANTI DEI DAZI USA SULLE AZIENDE TRICOLORI, E' PIU' CHE IRRITATA PER L'AMBIVALENZA DI MELONI PER LE MATTANE TRUMPIANE - PRANDINI SU "LA STAMPA" SPARA UN PIZZINO ALLA DUCETTA: “IPOTIZZARE TRATTATIVE BILATERALI È UN GRAVE ERRORE” - A SOSTENERLO, ARRIVA IL MINISTRO AGRICOLO FRANCESCO LOLLOBRIGIDA, UN REIETTO DOPO LA FINE CON ARIANNA: “I DAZI METTONO A RISCHIO L'ALLEANZA CON GLI USA. PUÒ TRATTARE SOLO L'EUROPA” – A BASTONARE COLDIRETTI, PER UN “CONFLITTO D’INTERESSI”, CI HA PENSATO “IL FOGLIO”. UNA STILETTATA CHE ARRIVA ALL'INDOMANI DI RUMORS DI RISERVATI INCONTRI MILANESI DI COLDIRETTI CON RAPPRESENTANTI APICALI DI FORZA ITALIA... - VIDEO
MELONI, PROPORREMO UNA REVISIONE DEL PATTO DI STABILITÀ UE
(ANSA) - Tra le azioni da chiedere all'Europa "cito il patto di stabilità, forse una revisione del patto di stabilità a questo punto sarebbe necessaria". Così la presidente del Consiglio Giorgia Meloni in una intervista al Tg1 in cui elenca "le proposte che l'Italia porterà in Europa". E' "possibile che non siano perfettamente sovrapponibili con i partner ma abbiamo il dovere di farlo".
MELONI IN DIFFICOLTÀ ATTACCA L’UE: “ORA NIENTE CONTRO-DAZI”
Estratto dell’articolo di Giacomo Salvini per “il Fatto quotidiano”
Cancella tutti gli impegni. Convoca d’urgenza i ministri e i vertici del governo a Palazzo Chigi. E in serata dà un’intervista al Tg1 per chiedere di “evitare allarmismi”, ma soprattutto per mandare un messaggio all’Unione europea: “No a contro-dazi che sarebbero dannosi per la nostra economia”.
giorgia meloni - meme by vukic
Se a Washington Donald Trump si gode il suo liberation day, a Roma la sua alleata Giorgia Meloni decide di chiudersi nel suo bunker di Palazzo Chigi.
Sa che la strategia che ha utilizzato finora – sperare in qualche forma di esenzione grazie al suo rapporto privilegiato con la Casa Bianca – non ha dato i suoi frutti. E teme per l’impatto che i dazi imposti da Trump possano avere da qui ai prossimi mesi sulla tenuta economica del Paese e, di riflesso, anche sul suo governo.
Così, di buon mattino, la premier italiana riunisce a Palazzo Chigi i ministri Giancarlo Giorgetti, Adolfo Urso, Francesco Lollobrigida e Tommaso Foti oltre ai due vicepremier Matteo Salvini e Antonio Tajani (collegato da Bruxelles).
ettore prandini con giorgia meloni
Una sorta di task force anti-dazi, come la chiamano a Palazzo Chigi. Secondo fonti di governo, alla riunione viene fatta una panoramica sui settori che sarebbero più colpiti […]. I principali sono quelli dell’agroalimentare che preoccupa molto Lollobrigida e che costituisce anche una parte dell’elettorato di Fratelli d’Italia.
[…] Il messaggio che Meloni consegna ai suoi è semplice: evitare qualsiasi tipo di allarmismo perché, sostiene, sarebbe controproducente. E durante la riunione bacchetta anche il suo vicepremier leghista Salvini: ora il governo deve dare prova di “compattezza”, evitando di “alzare i toni”.
Anche perché ormai sul rapporto con gli Stati Uniti il segretario del Carroccio […] ha messo in piedi una diplomazia parallela.
Di prima mattina Salvini riunisce in video collegamento i responsabili economici del suo partito e dà l’ordine di attaccare l’Unione europea: “Prima di pensare a guerre commerciali o contro-dazi, l’Ue tagli burocrazia e vincoli a partire dal green deal”.
Ma si spinge anche a dire ai suoi che servirebbe una trattativa bilaterale con la Casa Bianca. Meloni è in difficoltà. Sa che alcune cose non le può dire (pur pensandole) e soffre l’attivismo di Salvini. […]
TWEET SUI DAZI E GIORGIA MELONI
Eppure, in serata è proprio Meloni a parlare al Tg1 e ad attaccare chiaramente Ursula von der Leyen, con cui si era sentita fino a poche ore prima.
Pur ripetendo che quella dei dazi è una decisione “sbagliata” che avrà un impatto negativo “sull’economia europea e statunitense” ma non è “una catastrofe” perché l’Italia “continuerà a esportare negli Stati Uniti”.
Aggiunge che Palazzo Chigi sta preparando un piano per capire quali siano i settori più colpiti e se la prende con le opposizioni che “non hanno presentato nemmeno una proposta”.
Ma la parte più dura la dedica a Bruxelles: non si deve rispondere ai dazi “con altri dazi”, dice, perché l’impatto “sulla nostra economia potrebbe essere maggiore” rispetto ad altri Paesi.
GIORGIA MELONI - URSULA VON DER LEYEN
Quindi serve un dialogo “franco” con Washington, ma l’Unione europea deve iniziare a “rimuovere i dazi che si è auto-imposta – conclude Meloni – rivedendo il Green Deal ideologico sulle auto, avere più coraggio sull’energia e rivedere il Patto di Stabilità. Oltre alla trattativa europea, prima di Pasqua un passaggio importante sarà il faccia a faccia con il vicepresidente degli Stati Uniti J.D. Vance. Oggi intanto vedrà a Palazzo Chigi il leader del Ppe Manfred Weber, che domani parteciperà al Consiglio Nazionale di Forza Italia.
OPERAZIONE "ANTI-PANICO" DI MELONI "NON È UNA CATASTROFE, NO A RITORSIONI" ITALIA E STATI UNITI
Estratto dell’articolo di Ilario Lombardo per “La Stampa”
Più che di Donald Trump, Giorgia Meloni sta pensando come evitare che si scateni la rabbia di Ettore Prandini, capo di Coldiretti, e di chi come lui guida le associazioni di categoria che hanno contribuito a un buon pezzo del successo della destra.
Capire la giornata di ieri della presidente del Consiglio è capire cosa sta succedendo intorno a lei, e come la strategia del governo sia fondata, con una buona dose di improvvisazione, su due presupposti: rassicurare il mondo imprenditoriale e cercare in Europa una via alternativa alla rappresaglia contro gli Usa.
MEME SUI DAZI DI TRUMP ALLE ISOLE MCDONALD E HEARD
Al mattino Meloni annulla tutti gli impegni (doveva andare in Calabria) e convoca un vertice di emergenza, termine che un po' stona con l'ampio preavviso che aveva dato Trump sui dazi ai leader europei, fissando con largo anticipo il giorno ribattezzato Liberation Day.
In serata si offre ai microfoni del Tg1, per mettere in atto «l'operazione anti-panico», come la chiamano dentro Fratelli d'Italia: «Non dobbiamo alimentare l'allarmismo che sto sentendo in queste ore. Abbiamo un altro problema da risolvere ma non è la catastrofe».
Parola scelta con cura, per confezionare un messaggio che è prima di ogni cosa rivolto agli imprenditori e ai produttori, a chi cioè è terrorizzato dalla perdita di export: il mercato degli Stati Uniti, dice la premier, «è importante», ma – sembra aggiungere - «vale il 10 per cento.
Non smetteremo di esportare». Conferma di fatto che l'altra grande fetta della torta è composta da una diversificazione dei mercati, un processo a cui sta già lavorando il governo: soprattutto l'Oriente e il Sudamerica, con l'approvazione europea in attesa di ratifica dell'accordo con i paesi del Mercosur.
[…] A Palazzo Chigi sono convinti che la drammatizzazione delle associazioni "amiche" sia esagerata, e che debba in qualche modo essere contenuta in un ragionamento più freddo e razionale. L'impressione dei ministri è che la gamma di prodotti alta del Made in Italy, le cosiddette eccellenze della manifattura meccanica e dell'agroalimentare, potranno avere meno conseguenze nel rialzo dei prezzi, a seguito delle tariffe doganali.
Ma è soprattutto su cosa fare in Europa che si concentrano le prossime mosse della premier. […] L'allineamento all'Unione è durato poco. Meloni ammette che «è possibile» che alla fine la strategia italiana e quella europea «non siano perfettamente sovrapponibili»: l'Italia «porterà le sue proposte in Ue per condividerle con gli altri partner».
La leader di FdI ribadisce che la scelta migliore «non è rispondere ai dazi con altri dazi», perché «potrebbe essere un problema maggiore per la nostra economia rispetto a quello che accade fuori dai nostri confini».
E allora bisogna «aprire una discussione franca con gli Usa, per arrivare a rimuovere i dazi, non a moltiplicarli». Raccontano che una delle personalità più evocate al tavolo di Palazzo Chigi sia stato il predecessore della premier, Mario Draghi.
giorgia meloni al villaggio della coldiretti 4
La formula scelta dalla premier ricalca quella recentemente espressa dall'ex banchiere centrale […] : i dazi americani «sono sbagliati», ma dice Meloni l'Unione dovrebbe sforzarsi per rimuovere «i dazi che si è autoimposta». Esattamente quanto detto da Draghi, che pure aveva messo in guardia da una reazione di pancia e istintiva dell'Ue.
[…]
La presidente del Consiglio si sta sentendo quotidianamente con Von der Leyen e sa già che le trattative saranno modulate in due fasi. La prima sarà di reazione, anche dura. La seconda sarà di vero negoziato.
GIORGIA MELONI E I DAZI DI TRUMP - VIGNETTA BY NATANGELO
Come è successo con Canada e Messico, nei cui confronti Trump ora ha congelato le tariffe. Secondo fonti di governo, come è avvenuto per il contrasto al fentanyl (Canada) e per i maggiori controlli ai confini contro l'immigrazione clandestina (Messico), i dazi in mano a Trump sono anche - e forse soprattutto - una leva politica per ottenere altro.
Per esempio, un'alleanza commerciale contro la Cina e il predominio di Pechino in alcuni settori, come l'alta tecnologia e l'auto elettrica. Sono pronti gli europei a costruire un blocco commerciale e industriale con gli Stati Uniti, rinunciando alle regole contro i Big Tech, sulla mobilità ecologica e sulle infrastrutture energetiche? Questa è la domanda che verrà posta a Bruxelles. E Meloni vuole anticiparla, convinta di poter interpretare in questo senso l'imprevedibile amico Donald. Sarà una scelta di geopolitica, dicono a Palazzo Chigi, di riposizionamento globale.
TADAZI - MEME BY 50 SFUMATURE DI CATTIVERIA
TUTTI I DAZI PER MARY - MEME BY EMILIANO CARLI
TWEET SUI DAZI E GIORGIA MELONI
giorgia meloni al tg1 2
TWEET SUI DAZI - GIORGIA MELONI E MATTEO SALVINI
IL FUMANTINA PASCAL - MEME BY EMILIANO CARLI
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